F.1 il segreto Mercedes si chiama Magnetic Ride, ovvero sospensioni magnetiche

Disegno di Gabriele Pirovano per Automoto.it

 

Dal GP del Belgio in poi la Mercedes ha fatto un grosso passo in avanti nella lotta mondiale contro la Ferrari. In Russia questo dominio è stato così evidente che si è scoperto come dipendesse da un accurato lavoro di sviluppo della sospensione posteriore. Infatti le Mercedes di Hamilton  e Bottas hanno adottato un nuovo schema con ammortizzatori magnetici. Sulle auto di serie di un certo livello il Magnetic Ride, come si chiama il sistema, è già usato da tempo, ma in F.1 non si era ancora visto e questo perché i tempi di reazione e messa a punto di una sospensione del genere non sono per niente facili.

 

Infatti, si è poi saputo che dal GP del Belgio in poi la Mercedes ha speso 30 milioni di euro in più per lo sviluppo di queste soluzioni. Il meccanismo è abbastanza semplice nel concetto ma complicato nella sua applicazione. Ovvero, all’interno del fluido degli ammortizzatori sono presenti delle particelle metalliche che hanno una carica magnetica ben precisa. Quando l’ammortizzatore subisce una compressione o una estensione, a seconda del terreno che si incontra, una centralina invia dei segnali magnetici alle particelle all’interno dell’ammortizzatore. In pratica, per mantenere l’assetto costante e le 4 ruote attaccate al terreno, la centralina modifica istante per istante la corsa dell’ammortizzatore garantendo un assetto costante, che consente due cose. La perfetta aderenza degli pneumatici al terreno, e quindi permette massima aderenza sia in tenuta laterale sia in accelerazione, ma anche e sopratutto un assetto costante dell’altezza, per cui l’aerodinamica funziona sempre nel modo migliore. Questo risultato lo si è raggiunto con un affinamento del concetto del Magnetic Ride, quindi un sistema che simula le quattro ruote sterzanti (vietate in F.1) e l’esatta taratura di molla e gruppo sospensivo come se fosse una sospensione attiva (vietata anche questa).

Al momento la soluzione è possibile solo con una sospensione idraulica (e la Red Bull  l’unica con la Mercedes ad averla) mentre per la parte meccanica non si può ancora fare. Alla Ferrari sanno perfettamente di cosa si parla, visto che le indiscrezioni sul tipo di sospensione Mercedes arrivano proprio da fonti interne a Maranello, il problema è capire se si fa in tempo a usarne una simile e quanto ci vuole per lo sviluppo, a meno che la FIA non ritenga il Magnetic Ride un sistema da vietare e allora tutto il lavoro di Mercedes (ma anche Red Bull a quanto si sospetta…) venga vanificato. In aggiunta la Mercedes ha pure modificato i canali di sfogo dei cerchioni (forniti dalla padovana OZ) con una vernice speciale che oltre a renderli più leggeri, smaltisce meglio il calore. Quindi, riassumendo, il successo Mercedes lo si deve ai fluidi del Magnetic Ride (made in Villastellone presso Petronas Italia?) alla OZ cerchi (Padova) e alle vernici speciali (la Nanoprom di Sassuolo).

automoto.it

 

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