F.1 Gp Spagna, le pagelle il bello e il brutto della gara

 Uno degli aspetti positivi del GP di Spagna, bellezze al box…

 

IL BELLO

Hamilton. E’ tornato the Hammer, il martello. E pensare che alla vigilia temeva di soccombere a Bottas perché in certe condizioni il compagno di team se la cava bene, invece ha ripreso ritmo, confidenza con l’aderenza e ha fatto la differenza. Al solito quando si sveglia e ci dà dentro.

 

Verstappen. Bravo a stare fuori dai guai, bravo a tenere la macchina dopo che Sirotkin gli ha portato via mezza ala anteriore (il baffetto sinistro…) e bravo a salire sul podio. Quando usa la testa dimostra grande talento. Si è rigenerato?

 

Ricciardo. Bravo nel portare a casa il massimo senza farsi prendere da frenesie varie. Più di così non poteva fare.

 

Leclerc. Bravissimo nei duelli ravvicinati, bravo nello stare fuori dai casini, intelligente e preparato. Ha preso le misure alla F.1 e sta guidando in scioltezza anche se la Sauber non è la più competitiva del lotto.

 

Magnussen. Porta a casa i punti pesanti di una corsa intelligente. Duro, a volte scorretto, ma molto forte di testa riesce a dare soddisfazione alla Haas che è il miglior team privato del mondiale. Bravi davvero.

 

Sainz. Porta a casa il massimo possibile con una Renault che non è il massimo possibile. Poi davanti ad Alonso sulla pista di casa soddisfazione doppia.

 

Alonso. Finisce a punti quello che potrebbe essere l’ultimo suo GP di Spagna in F.1. A meno che… già a meno che non torni la voglia di continuare anche se ormai lontano dalla vittoria.

 

IL BRUTTO

 

Grosjean. E’ tornato quello del 2012, il bombardiere che fa danni alla prima (o la terza) curva. Patisce il confronto con Magnussen, non trova l’assetto giusto, i freni e le regolazioni. Quando non è a posto di testa ne fa di ogni. Come qui, tre auto KO in un colpo solo. Ah, i telecronisti francesi lo hanno chiamato “pilota svizzero” mentre prima era “pilota francese”…

 

Sirotkin. La Williams è quella che è, ma lui ci mette del suo, non ne viene a capo, combina disastri vari e a momenti rovina la corsa di Verstappen che lo tocca in doppiaggio. Brutta cosa per un esordiente lottare con una macchina sbagliata.

 

Ericsonn. Ha fatto delle manovre alla Verstappen contro Alonso, davvero scorrette, ma siccome non è antipatico e non sta a dare ruotate a una Ferrari, non se ne è accorto nessuno, ma che Leclerc gli sia finito davanti fa capire molte cose…

 

McLaren. Grandi novità, rivoluzioni, colore arancio papaya e poi vanno come con i motori Honda. Chiaro che il problema o i problemi, erano altri e non sono stati affrontati in questi tre anni disastrosi, anzi si salvano solo per Alonso che porta a casa l’osso tutte le volte.

 

Organizzazione. Disastrosa, neanche fossero al primo anno (prima gara nel 1991…) furti a ripetizione nei parcheggi (dicono per un accampamento rom nelle vicinanze) ma di fatto il referendum per la separazione della Catalogna dalla Spagna ha portato proteste per diverse cose, dai pedaggi dell’autostrada ad altri servizi. Facile che in un clima del genere “creare” problemi al GP di Spagna (non di Catalogna) può aver fatto gioco. Infatti non si escludono complicità nei servizi di sorveglianza…

 

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