F.1 Gp Silverstone le pagelle della gara

 

IL BELLO

 

Vettel. Ha vinto bene, ha dominato e controllato come meglio non poteva. Ha trovato il momento giusto per passare Bottas e a fine gara si è pure divertito alle spalle della Mercedes battendoli a casa loro. Certo, sono di Stoccarda ma la macchina la fanno a 8 km da qui…

 

Ferrari. Una macchina così è da mondiale. Ha tutto quello che serve, non manca proprio niente, quindi dopo Silverstone c’è anche la certezza che ce la si può giocare alla grande.

 

Ricciardo. Porta a casa il massimo, Verstappen diverte nel duello con Raikkonen, ma senza potenza non si va da nessuna parte. E il futuro diventa incerto visto che Honda non garantisce molto, Ferrari è una incognita e di posti liberi al top non ce ne sono…

 

Raikkonen. Botto a parte con Hamilton, un errore più che una volontà, ha divertito contro Verstappen facendo vedere che ha ancora qualità per stare al vertice. Se guida così fai fatica a sostituirlo con Leclerc…

 

Leclerc. Gran gara, nei primi 7 fino a quando al pit stop la Sauber non sbaglia a montare una gomma e deve fermarsi. Un peccato ma sta crescendo molto bene e dimostra maturità.

 

Hulkenberg. Ancora a punti, bravo a tirare fuori il massimo dalla Renault che si ritrova per le mani.

 

Magnussen. Ancora a punti per la nona volta di fila, la Haas è una certezza e lavorano bene. Certo se poi i due piloti si inzuccano alla prima curva (coi due della F.2 è andata peggio, si sono arrotati dopo il traguardo mandandosi a …quel paese).

 

Alonso. Porta a casa punticini come la formichina. Con l’aria che tira alla McLaren ottiene il massimo

 

Silverstone. 340 mila spettatori in tre giorni, nuovo record, spalti gremiti e traffico tutto sommato scorrevole, visti i precedenti. Al Ricard con afflusso del genere avrebbero dovuto chiamare la protezione civile perché per ferragosto saremmo ancora in fila…

 

IL BRUTTO

 

Mercedes. Non è più l’armata di una volta, patiscono la Ferrari, non hanno margini, faticano a stare su nonostante Hamilton ci metta una pezza in qualifica ma vedi Bottas e capisci dove sono

 

Red Bull. Un altro problema, al cambio di Verstappen, cedimenti a ripetizione e il futuro targato Honda non fa dormire Horner che teme una involuzione

 

Sainz. Sbatte contro Grosjean,  indietro in qualifica, è in crisi di identità e cerca una soluzione per il futuro. Che non arriva

 

Vandoorne. E’ l’ombra del pilota veloce che conoscevamo, sperduto nei problemi McLaren ma mentre Alonso ci mette una pezza, lui non tira fuori niente e annaspa.

 

Toro Rosso. Una sospensione rotta in qualifica per Hartley, che parte, fa un giro e si ferma perché non hanno capito il perché. Eppure Gasly ha finito a punti, segno che la F1 di oggi è davvero complicata da capire. Ah, per la manovra su Perez Gasly si è beccato 5 secondi di penalizzazione

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