F.1 GP Russia Bottas non sbaglia, la Ferrari invece sì

SOCHI – I numeri sono lì belli evidenti e poco contestabili: la Mercedes è la miglior macchina presente in pista in Russia. Bottas in pole con Hamilton subito dietro e poi il vuoto. Metaforico, si intende, ma quando in F.1 ti becchi quasi 6 decimi di distacco e ti piazzi terzo, leggi Sebastian Vettel con la Ferrari, qualcosa non torna. Perché passare dalla miglior monoposto del lotto a un inseguitore che si becca una vita di distacco, è evidente che è andato storto qualcosa. Se si analizzano i tempi si vede come Bottas abbia costruito il vantaggio nel secondo settore, quello guidato ad alta velocità, mentre nel terzo, fatto di curve lente a gomito, la Ferrari ha patito moltissimo, con un assetto sbagliato.

 

Auto che in ingresso scivola con l’anteriore e poi a metà curva aderisce e fa partire in sbandata il posteriore. Un bilanciamento inesistente e che dipende solo dalle regolazioni. Meccaniche in primo luogo, perché a quelle velocità è il gioco di sospensioni a fare la differenza, aerodinamico in seconda battuta, perché per andare bene nei tratti veloci (e nel primo tratto le due Ferrari, con Raikkonen che ha concluso 4 dietro a Vettel, le rosse si difendevano) si è toccato qualcosa che ha scombinato l’equilibrio cui ci aveva abituati questa monoposto per tutto l’anno. Colpa di chi? Boh, vallo a capire, visto che in F.1 basta solo un grado di temperatura e cambia tutto. Di sicuro si è imboccata una strada che non ha portato dove si voleva, e forse questa è la prima volta durante l’anno.

 

 

Le modifiche all’ala anteriore non sembrano aver risolto nulla, anzi i problemi mostrati da Vettel e Raikkonen dicono proprio che fra davanti e dietro manca equilibrio. In più ci si mette la Mercedes che già a Singapore aveva affinato e modificato l’aerodinamica, specie al posteriore, copiando soluzioni della Ferrari. A voler essere ottimisti, se la macchina c’era prima, non c’è ragione perché non ci sia ancora. Importante capire al volo cosa non quadra e anche se le parole di Raikkonen non inducono all’ottimismo “Non è il terzo tratto quello che mi preoccupa” (che avrà voluto dire? C’è altro che non quadra e non lo dicono?) un purosangue non può diventare un asino di colpo.

 

Quindi, ad analizzare le qualifiche in Russia, viste anche le penalizzazioni alle due Red Bull di Ricciardo e Verstappen (finiti sul fondo griglia per aver cambiato motore, cambio e altro ancora) si può dire che avere due Ferrari in seconda fila è positivo ed è andata già bene, mentre per Mercedes Bottas conferma di aver interpretato al meglio il tracciato, con Hamilton che svariona sempre nello stesso punto, come succede ormai da tempo a Sochi. Solo che con 40 punti di vantaggio avere davanti Bottas, anche in gara, e Vettel dietro gioca a favore di Lewis che sente odore del 5 mondiale avvicinarsi. Anche se Vettel confida nella partenza e nel ritmo di gara. Alle 13.10 ora italiana la prima risposta ai tanti dubbi russi.

AUTOMOTO.IT

 

Condividi su: