F1, GP Giappone 2017: le ricette di Guerini

 

 

Riprendiamo la storia del riso, e parliamo del riso Italiano. In Cina il riso viene coltivato da circa 7.000 anni mentre in Italia le prime colture di riso sono comparse intorno al ‘400. Successivamente la coltivazione intensiva del “tesoro delle paludi”, così chiamato perché la pianta del riso per crescere necessita di terreni paludosi, si è diffuso nella Pianura Padana e nel vercellese. In queste terre, Lodovico il Moro e suo fratello Galeazzo Sforza diedero vita alle prime risaie, al tempo chiamate “mare a quadretti”, sfruttando le abbondanti acque provenienti dalle frequenti inondazioni del Po.

Il riso era conosciuto in Italia molto prima che ne iniziasse la coltivazione, perché era considerato una spezia ed era venduto per scopi terapeutici. Qualche traccia della presenza del riso in Italia si trova già in documenti del 1390, però non è chiaro a chi si deve l’introduzione di questo cereale nella penisola.

 

Nel 1468 fu inaugurata la prima risaia, mentre il primo documento che dimostra la coltivazione del riso in Italia risale al 1475 ed è una lettera di Galeazzo Maria Sforza, il quale prometteva di inviare dodici sacchi di riso al Duca di Ferrara. Con l’avvio della coltivazione in Lombardia il riso, da prodotto di uso esclusivo degli speziali, divenne un elemento dell’alimentazione dei Lombardi.

 

Dalla Lombardia la coltivazione del riso si estese con rapidità a tutte le zone paludose della Pianura Padana. Il riso ebbe dunque una immediata diffusione, malgrado i rischi che derivavano dalla sua coltivazione, i dazi e i divieti, e, probabilmente, il suo successo si deve anche alla crisi alimentare che si registrò in tutto il Mediterraneo occidentale nel XVI secolo. In queste condizioni il riso fu visto come il cereale che poteva in qualche modo far fronte alle richieste di una popolazione sull’orlo della fame.

 

Dalla Pianura Padana la coltivazione del riso si diffuse anche in Emilia e in Toscana, dove però la penetrazione fu più lenta a causa della minore disponibilità di acqua da destinare al nuovo cereale. Alla fine del XVII secolo il riso si coltivava ormai largamente nella pianura del Po, in Toscana ed in qualche area della Calabria e della Sicilia. Nel 1700 le risaie del territorio milanese coprivano una superficie di oltre 20.000 ettari, mentre un secolo e mezzo dopo le sole risaie del vercellese raggiungevano i 30.000 ettari.

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