F.1 Gp Bahrain, Hamilton vince la corsa della Ferrari

SAKHIR – Tre giorni senza sbagliare nulla, attento ai particolari e a non stressare nessun pezzo della macchina. Una pole di classe, una partenza intelligente e un ritmo di gara senza rivali, a partire dal compagno di squadra Vettel. Poi, quando mancano dieci giri alla fine di una corsa capolavoro, il motore (o meglio la parte elettrica) cede di colpo e ti fa perdere 200 CV. Quelli che hanno impedito a Charles Leclerc di vincere la prima gara della carriera e consentire a Lewis Hamilton di aggiudicarsi una gara che lui stesso, via radio, ha definito “Fortunata, davvero molto fortunata“. E la Mercedes, da signori, piuttosto che celebrare una doppietta con Lewis davanti a Bottas, che resta leader del mondiale, ha reso omaggio ai rivali della Ferrari evitando qualsiasi entusiasmo o scene di giubilo.

L’espressione di Mattia Binotto sotto al podio la dice lunga sulla delusione e rabbia per una vittoria mancata

 

In Bahrain la vittoria e il ritmo era di Leclerc e della Ferrari, ma le corse si vincono alla bandiera a scacchi e questa legge, conosciuta da tutti, il buon Charles l’ha pagata sulla propria pelle. E per capire quanto sia stata una batosta ingiusta e immeritata, bastava guardare Mattia Binotto sotto al podio. Tratteneva a stento le lacrime di rabbia e delusione per una corsa sprecata, in cui il ragazzino non ha sbagliato nulla, mentre il veterano, Vettel, ne ha combinata un’altra delle sue. Nel duello ravvicinato con Hamilton per il secondo posto, è finito in testa coda. Stesso copione delle gare della passata stagione, stesso errore dovuto a pressione psicologica. E con l’ala anteriore che ha ceduto, dopo che il pilota parlava di vibrazioni forti, ci sarà da capire se il testacoda sia stato il frutto di precipitazione, come sembra dalle immagini, oppure se l’ala stesse cedendo e quindi ha provocato il testacoda di Vettel. E pensare che alla partenza sembrava tutto deciso: Sebastian scattava meglio di Charles dalla pole, i due arrivano appaiati alla prima curva la il monegasco lascia sfilare Vettel che si porta al comando. Anzi, perde pure due posizioni sulle Mercedes, salvo poi recuperarle al volo e al 4 giro, via radio, dire al suo box “Ragazzi, sono più veloce” al che il sorpasso in rettilineo su Vettel è stato gestito da manuale.

 

Da quel momento in poi, fino al cambio gomme, Leclerc volava, Vettel arrancava. I due, a parità di gomme, avevano ritmi diversi. Molto più lento Sebastian, tanto che con le stesse gomme a banda gialla Hamilton recuperava sulla Ferrari e la superava pure all’esterno. Segno evidente di problemi sulla rossa, da capire se di macchina o di pilota. Perché se è la macchina, quello che si rompe si può aggiustare, se è di pilota, dopo le ultime tre stagioni siamo di fronte sempre allo stesso problema. Grave. E poi l’epilogo, amaro, di un motore che molla, dai box sconsolati che non possono fare nulla e Leclerc che comincia a perdere dai 4 ai 5 secondi al giro fino al doppio sorpasso di Hamilton e Bottas. E meno male che sul finire, a due giri, le due Renault KO hanno fatto uscire la safety car, perché almeno il terzo posto è salvo e con quello il primo podio per Leclerc. Anche se Red Bull, con Verstappen alle costole, potrebbe recriminare per un terzo posto soffiato, ma sinceramente meglio così che una ulteriore beffa per il povero Charles, il piccolo eroe del Bahrain.

 

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