F.1 Gp Austria, non si vendono gli spazi pubblicitari

 

Spazi F.1 all’asta…ma non li vendono

Occupare uno spazio su una F.1 era impresa ardua sia per i costi sia per i centimetri quadrati a disposizione. Prima, per fare un esempio, si cominciava con un rettangolo da 10 centimetri di altezza per 30 che a seconda della posizione veniva venduto da 5 a 10 milioni di euro, tanto che la Geox, che occupava lo spazio vicino all’abitacolo Red Bull (ora preso dalla Citrix) aveva scoperto che l’investimento non valeva la pena. Su altre squadre la base era 5 per 25 (ad esempio sponsor tecnici sulla fiancata di Ferrari o Mercedes) e questi spazi partivano sempre da 5 milioni di euro. Ora lo spazio minimo acquistabile è quello simile alla superficie di uno specchietto retrovisore, ovvero 5 per 10 e si parte da molto meno. Con 500 mila euro si può fare. Ma anche gli spazi maggiori che prima partivano da 5 milioni ora li danno a 1 milione  e si può trattare. Questo perché mancano le riprese TV ravvicinate e quello che si vede col web o i cellulari è addirittura inferiore, al punto che pure gli sponsor principali non hanno una copertura adeguata all’investimento. Visto che sui giornali si pubblicano sempre meno foto e che la TV non garantisce gli ascolti voluti da chi investe, si comincia a ridiscutere il modo di essere presenti in F1.

 

Non piacciono le trasferte ravvicinate

Il GP d’Austria rappresenta il primo back to back, come le chiamano, fra una gara e l’altra dopo una settimana che sarà seguito da un terzo GP, Silverstone. In passato si era sopportato in qualche modo avere due gare vicine, averne tre sta facendo saltare tutti i programmi e i nervi a qualcuno. In Francia, ad esempio, per stare nei tempi si sono smontati i motor home con gli ospiti presenti. Alla Renault c’era tutto lo stato maggiore che non ha gradito ma se si voleva arrivare in tempo a Zeltweg non c’erano soluzioni. La Red Bull ha mandato tutto a Silverstone usando in Austria la struttura fissa utilizzata per la MotoGP ma che è insufficiente per i due team di F.1. Domenica notte, dopo la corsa, tanti dovranno partire direzione Silverstone e poi riprogrammare tutto per la Germania che invece viene attraversata dopo la partenza dall’Austria. Chi ha stilato il calendario, tenendo d’occhio solo il portafogli, forse si sta rendendo conto che così non funziona…

 

Vandoorne, una partenza da 10 mila euro di multa

Non solo la McLaren sta affrontando un momento difficile con una ristrutturazione interna, ma poi accadono anche episodi come quello del venerdì mattina in cui Vandoorne è stato fatto ripartire dai box proprio davanti a Vettel che ha bloccato le ruote per non centrarlo. I commissari della FIA hanno deciso di multare la squadra di 10 mila euro per averlo fatto partire in modo pericoloso. La McLaren ha ammesso l’errore e si è scusata.

 

F2, l’ospitalità salva stampa

In Francia molti giornalisti e addetti ai lavori sono rimasti bloccati nel paddock e nei parcheggi fino a tarda ora. Mentre le ospitalità dei team F.1 erano tutte chiuse e di trovare ristoranti aperti di sera tardi era praticamente impossibile, la soluzione è arrivata dai ragazzi della F.2 che nonostante l’ora tarda si sono fatti in quattro e hanno accolto giornalisti e personale F.1 ospitandoli a cena e offrendo un servizio di emergenza. Frutto della disponibilità ma anche dalla professionalità di chi gestisce il catering, visto che anni di esperienza in F.1 avevano fatto presagire come sarebbe andata a finire. Quindi grazie a chi ha dato supporto e ha fatto gli straordinari pur non avendo nessun interesse a farlo. Si chiama professionalità.

automoto.it

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