F.1 GP Australia 2019, la gara vista dai tifosi

Questa mattina l’orario inclemente non ha fermato nessuno. Gli amici Aficionados erano tutti belli caldi e schierati, alle 6.10, quando il sostituto dell’indimenticabile Charlie Whiting ha fatto spegnere i semafori e accendere i cuori sul Campionato del Mondo F.1 del 2019. Si è visto subito che Leclerc si è mosso meglio di Vettel e che Il finlandese al secondo posto è scappato subito dalle grinfie del suo famelico Compagno di Squadra. Si è visto subito che la buca assassina che ha preso Daniel Ricciardo non dovrebbe esistere su un Circuito di Formula 1 e nemmeno di Kart.

 

Fortuna che ha rotto solo la macchina, ma intanto la sua gara è finita lì. A Monza, per molto meno, si sarebbe scatenato il finimondo. Alla prima curva, bravissimo Leclerc ad alzare il piede per non centrare il suo compagno di squadra. Cosa che però ha permesso a Verstappen di infilarlo al quarto posto. Poi è calato il buio. È calato il buio sulla comprensione di una gara che ha visto alcuni cambiare gomme quasi subito, scoprendo però che le gialle nuove non andavano proprio rispetto alle rosse, che sono rimaste a lungo velocissime. Le Rosse. Intendo le gomme rosse. Perché sulle Macchine Rosse, amatissime, il buio è calato ancora più fitto che sul resto del gruppo.

 

MISTERO ROSSO

 

Perché? Mistero…Fatto sta che un giovanotto olandese, spinto da un mai tanto vituperato motoretto giapponese, ha raggiunto e superato in tromba il capitano rosso, involandosi verso un podio strameritato. Eravamo esterrefatti. Mai e poi mai ci saremmo aspettati una Rossa così…
La sofferenza aumentava di giro in giro, unitamente allo sconcerto, allo smarrimento di un cuore che vorrebbe sempre vedere l’Amatissima brillare alta lassù, dove dovrebbe stare e come meriterebbero sempre i suoi Guerrieri del  Box Rosso.
Invece chi stava brillando, ma brillando davvero, era un omuncolo, un reietto, una persona che lo scorso anno ha subito di tutto e di più. Un piccolo uomo del nord, a cui gli appassionati tifosi, tanti opinionisti (e anche un ex Team principal) hanno attaccato di tutto, appellativi vigliacchissimi e vergognosi. Lo avevano distrutto. Demolito. Annientato. Ebbene, ieri questa nullità ha messo la sua monoposto in prima fila, a 112 millesimi dall’astronave di quell’Alieno del suo pluridecorato Compagno di Squadra.

 

BOTTAS SALUTA E SE NE VA

Oggi ha salutato tutti e se n’è andato dominando, leggero e potente, carezzando le sue rosse (gomme) come nessuno e dando una Martellata alle rosse (Macchine) memorabile. Con la ciliegina del giro più veloce. Che ha permesso al boscaiolo finlandese di portarsi via dall’Albert Park ben 26 punti, bottino pieno. Bravissimo Valtteri Bottas. Che è un Grandissimo Pilota. E un Campione. Siamo stati davvero tutti felici, noi Aficionados, per lui. Una Bellissima, strameritato rivincita. Contro tutto e contro tutti. E siamo solo all’inizio! Eravamo felicissimi anche ieri per un Bambino, su Macchinina Arancione, Lando Norris su McLaren, che ha mostrato al mondo come debutta un Fuoriclasse Vero: P8 in qualifica. Un Lampo. Un fuoco che ha riscaldato il cuore…

Le Rosse hanno sofferto e fatto soffrire. Non sapendo nulla, davanti alla tv, dei motivi veri, ciò non fa che acuire lo smarrimento. E il buio. Ma, come si dice, non c’è notte tanto lunga da impedire il nascere di un nuovo giorno. È stata una Rossa troppo brutta per essere Vera. Preferisco pensare ad una giornata storta. Su un circuito strano. I test ci avevano detto che la Rossa era ben altra. A Maranello ci sono tutte le Persone e tutti i mezzi per risollevarsi subito, già la prossima, nell’Amico Deserto. La fiducia è massima. Il Campionato lunghissimo. La Rossa ci sarà. E alla Grande! Intanto godiamoci il boscaiolo finlandese, la sua grande riscossa. Speriamo abbia insegnato che Chi scende in pista in F.1 non solo deve essere degno del massimo rispetto e ammirazione da parte di tutti, ma è sempre un Campione, un Esempio da seguire, da applaudire e da ringraziare per lo Spettacolo che ci offre. Sempre. Abbiamo fiducia. Anche in questo. E ora, hop, in groppa al cammello… ci risentiamo nel deserto…

 

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