F.1 Dal ricordo di Schumacher a Monza all'incubo di Montreal, quando la passione viene uccisa dai giudici

  

 

Ieri siamo stati a Monza a portare un nostro saluto a Schumi , con amici di una vita. Uno dei tanti saluti che gli portiamo ogni giorno insieme ai nostri pensieri rivolti a lui.. Una sfilata di Ferrari e non solo, auto di tanti appassionati e suoi simpatizzanti, si è svolta in griglia accompagnata dallo sventolio dello scudo Ferrari della Scuderia Ferrari Club di Caprino Bergamasco. Noi eravamo lì con gli occhi pieni di gioia e il sorriso, uno dei tanti che lui stesso ci ha regalato nel corso degli anni, a ricordarlo e amarlo più di sempre. 

Più tardi, l’emozione ha raggiunto il diapason. Qualcuno di noi ha avuto l’opportunità di salire su una fantastica Ferrari 308 GTS, e, nonostante la sua ansia paranoica, ha fatto due giri al cardiopalma! Che emozione unica..! Sentirsi piccoli piccoli sul sacro asfalto del Tempio della Velocità, proprio in mezzo alla pista, ammirando, sfrecciando velocissimi, il circuito intorno a sé, da un angolatura decisamente diversa dal solito.. Poi, scesi sani e salvi da quel gioiello degli anni 80, l’emozione ve la lascio immaginare, si è rimasti increduli di quanto vissuto.. Ma non è stato un sogno.. Incredibile! Ancora a tarda notte non ci si riusciva a credere! Siamo saliti su una Ferrari degli ’80 a Monza, un monumento alla storia dell’automobilismo, calcando le stesse traiettorie dei più grandi eroi, sfrecciati tutti, come noi, proprio negli stessi punti, sulle stesse, medesime traiettorie! E il brivido, la pelle d’oca ancora non ci abbandona… 

 

 
 Ma la giornata non è finita. Dopo pranzo, insieme, ci siamo addentrati nel bosco, nel parco a ridosso della pista in mezzo ai sentieri e ai cespugli di fragoline di bosco.
Siamo soliti fare quel magico tragitto durante il venerdi del week end del gran premio di Monza per goderci la bellezza del posto e il suo fascino di sempre, immedesimandoci in un contesto di pace e serenità unico accompagnato dal rumore dei motori che sfrecciavano in pista. 

E dalla impareggiabile emozione di vedere l’abilità degli eroi moderni affrontare le stesse pieghe, negli stessi punti degli eroi antichi. È stato una bellissima giornata, vissuta con gioia apprezzando ogni minimo momento e sua sfumatura.. che gioia immensa! Tutto è terminato con il rientro a casa dove ci siamo coricati presto, stanchi ma felici per la giornata intensa vissuta.
 Qualcuno vorrebbe farci credere che ieri sera si sia svolto un gran premio di formula uno, quello del Canada. Ho dei seri dubbi in proposito. Mi è sembrato di vedere, durante la notte, delle cose, delle macchine, forse una pista… Anzi, no, prima dei buffi signori che cantavano un inno in maniera stonatissima. Brutto segno, ho pensato. Poi ancora le macchine, forse una partenza, uno scatto in avanti, tutti insieme, a gran velocità. 

Poi mi è sembrato di vedere un ufficio, un po’ come il mio, dove c’era della gente molto seria, serissima, tutta coinvolta in una qualche attività che mi è sfuggita… non capivo… non collegavo le immagini… che c’entrano le macchine, la pista, la mia amatissima formula uno con questi signori?… Mistero. E sì che la cena è stata molto leggera… Non credevo si potesse trattare di un incubo… Poi, ancora la pista. Le macchine. Rosse. E un fiume. Dal quale sono uscite decine di alligatori che hanno invaso il nastro d’asfalto. Ho visto uno mangiarsi una marmotta, un altro addirittura un uomo, credo un pilota, con la tuta rossa. Un altro ancora schiacciare un ragno… Mamma mia, mi sa che sia stato davvero un incubo! Confondevo gli alligatori con quei signori in ufficio, d’un tratto mi sembrava di vedere gli uni, d’un tratto gli altri, come se si confondessero le immagini. Oppure come fossero la stessa cosa, la stessa entità… Va da sé che gli alligatori non c’entrano nulla con la formula uno. Forse nemmeno quei signori, con la faccia così seria proprio mentre si udivano, si sentivano battere forte milioni di cuori. 

 
Immagini confuse. Sgradevoli. Bisogna liberare la pista. Liberare le macchine. Liberare i piloti. Niente alligatori travestiti da signori seri in un ufficio o signori seri in un ufficio travestiti da alligatori. Non c’entrano nulla e neppure ci servono… 
Fortuna, poi, mi sono svegliato. Mi è sembrato di svegliarmi. Nel bosco di Monza, con gli amici a cui voglio più bene. E ho ripensato a Schumi, alla giornata trascorsa in pista.  Una giornata indimenticabile che resterà per sempre nel cuore di chi l ha vissuta, perché è li’ che si custodiscono le emozioni grandi e le gioie della vita. A sentire la musica dei motori, niente alligatori. Ad applaudire l’ardimento dei protagonisti, senza coinvolgere signori seri e sofisti. Lasciamo alzarsi alta la musica! Lasciamo battere liberi quei milioni di cuori!

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