24 Ore di Le Mans, Doppietta Toyota: Alonso Nakajima e Buemi nella storia [video]

 

L’edizione numero 86 della 24 Ore di Le Mans è stata dominata,

dopo anni di tentativi, dalle Toyota LMP1 ibride, vincitrici a mani basse

Era ora che un grande costruttore che si impegna nella massima formula automobilistica a ruote coperte, con tecnologia di primo livello e sforzi decennali, ottenesse il massimo risultato. La 24 ore di Le Mans è più di un terno al lotto e anche per quello vincerla vale tanto, per chi realizza la vettura prima al traguardo. Toyota quest’anno piazza addirittura leprime due e meritatamente, dominando dall’inizio alla fine. L’ultimo successo della tecnologia giapponese risale ai primi anni Novanta, con Mazda. Oggi è l’idolo della F1 spagnolo Alonso ad accompagnare i compagni Nakajima e Buemi sul gradino più alto del podio più ambito. Per le vetture GTE non si smentisce però il dominio tedesco, con Porsche che ben festaggia il proprio 70esimo.

 

La TS050 ha vinto e bene, come da programma, sarebbe stato quasi imbarazzante l’ennesimo contrattempo a limitare un progetto di questa portata, non da tutti. Gioco facile vedendo i distacchi, con la Rebellion a 11 giri, ma Le Mans non è mai facile, per nessuno. Lo sa Alonso che si è ben comportato, guadagnando stima e un alloro importantissimo, con meno sbavature in pista di colleghi più avvezzi al tipo di gara endurance

 

In LMP2 trionfa G-Drive con Rusinov/Pizzitola/Vergne, mentre Porsche addirittura pone la sua Pink Pig, con Christensen Estre e Vanthoor, davanti a tutte le altre 911 RSR e alla concorrenza, vedasi l’agguerrita Ford, terza alla 24esima ora, in GTE Pro. Porsche che vince anche la GTE AM con Campbell Ried e Andlauer.

 

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