CONFARTIGIANATO MOTORI L’autogol a RAI 1 e il flop con “l’amico” Poletti

DI PAOLO CICCARONE

Il mondo dell’autoriparazione in difficoltà fra Covid19 nuove norme e un mercato in crisi. Servirebbe una associazione forte e autorevole ma come dimostra il presidente Angelone, uno preparato, qualcosa non funziona

 

Stiamo vivendo tempi difficili, questo lo sanno tutti e pertanto ogni occasione per evidenziare problematiche, inerenti la propria attività lavorativa, è ben accetta. Il settore dell’auto è in netta crisi, basta vedere i dati di vendita in calo del 98 per cento nell’ultimo mese, ma c’è anche il settore legato all’autoriparazione che sta soffrendo. E nella fattispecie stanno soffrendo i tanti piccoli artigiani autoriparatori, che da questa crisi si trovano ad affrontare una duplice sfida. Stare al passo coi tempi, migliorare le offerte e, adesso, offrire anche sanificazione e trattamenti delle vetture, con un aumento di costi e servizi che in un mercato praticamente fermo, segnano un momento difficile.

Il post di protesta del presidente Angelone sui tagli alla informazione fatta da un giornalista amico di Confartigianato… 

In questa ottica la presenza del presidente nazionale autoriparatori di Confartigianato, Alessandro Angelone a Uno Mattina, trasmissione condotta dal giornalista Roberto Poletti, poteva rappresentare una buona occasione per presentare, discutere e chiedere riforme al governo. Invece le cose non sono andate come previste. Complici i tempi televisivi, che impongono risposte serrate e concetti rapidi da esporre, complice anche una certa mancanza di elasticità da parte del conduttore, fatto sta che la vetrina che doveva portare in campo le rimostranze di una categoria che raccoglie oltre 30 mila imprese in Italia, si è rivelata controproducente.

Un boomerang vero e proprio in cui gli autoriparatori

hanno fatto la figura di quelli che si lamentano e non sanno rispondere alle esigenze del nuovo mercato. Un peccato, perché Alessandro Angelone è un professionista serio, preparato, uno che fra corsi di formazione e sviluppo, ha una cultura di impresa e conoscenza del settore unica, ma è finito sacrificato nei meccanismi dei TV Talk dove una tesi precostituita deve essere confermata a prescindere. Eppure Roberto Poletti, giornalista esperto, è un amico di Confartigianato, visto che per conto dell’associazione monzese ha presentato degli eventi  relativi al mondo dei motori (con affiancamento di un altro giornalista esperto di motori, visto che Poletti non conosce il settore).

Poletti è un amico di Confartigianato, ha condotto eventi a Monza e rubrica TV sponsorizzata dall’associazione di Monza.

Non solo, con Poletti Confartigianato ha trasmesso una serie di puntate su Telelombardia dal titolo l’Italia che produce. Ovvero, una rubrica per dare spazio e voci alle mille sfaccettature che il mondo di Confartigianato rappresenta sul territorio. Tutte prestazioni professionali per cui il giornalista è stato regolarmente (e giustamente) pagato. Insomma, andare a Rai 1, in una fascia importante come quella, con un giornalista che si pensava amico e poi vedere come è andata a finire, fa venire dei dubbi su come Confartigianato, specialmente i dirigenti di Monza, da cui Poletti è stato assunto come collaboratore nelle varie iniziative, potesse essere gestita in altro modo.

UNA GESTIONE MIOPE FATTA DI PERSONALISMI

Premio Confartigianato motori 2017, Poletti a sinistra, col presidente Barzaghi, l’avvocato Frigerio, Fabrizio Sala vice presidente regione Lombardia e il sindaco di Monza Allevi

Sintomo di una miopia di gestione, fatta di personalismi, vendette personali, di conti non pagati verso professionisti del settore (se ne stanno occupando degli uffici legali con documentazione adeguata) e di una mancanza di idee e visione sul futuro. Non è un caso che Confcommercio Motori abbia preso il sopravvento e che abbia raccolto molte adesioni, sopratutto nelle abbinate professionali con Quattroruote, nonché il lavoro svolto da CNA verso lo stesso settore. Confartigianato Motori aveva dalla sua la tradizione, anni di lavoro per sviluppo iniziative, contatti e prospettive e, vedi Angelone, anche persone valide.

CNA E CONFCOMMERCIO MOTORI PIU’ REATTIVI E CONCRETI

Ma la dirigenza monzese ha preferito scompigliare le carte in tavola, far saltare il gruppo di lavoro precedente e preferito pagare il doppio (invece di uno staff solo, meglio due come dimostrano certi eventi locali) ottenendo meno. Risulta quindi strano che alla luce di queste spese, iniziative e passerelle varie (basta chiedere cosa hanno speso per le ospitate al recente GP di Monza) nessuno ai vertici nazionali si ponga il dubbio e la domanda logica: cosa sta succedendo in Brianza e siamo sicuri che stiamo facendo gli interessi degli iscritti, visto anche il lavoro di CNA e Confcommercio Motori? Se esiste un vertice nazionale, qualche domanda dovrebbe porsela. Perché le 30 mila aziende che stanno languendo e hanno bisogno di supporto, cercano risposte. Non pagano le spese di iscrizione per far fare passerella a qualche dirigente e pagare collaborazioni a giornalisti famosi che poi, alla fine, facendo il loro lavoro devono rendere conto solo all’editore che li paga. In questo caso la RAI, non certo Confartigianato e il suo presidente locale afflitto da miopia gestionale e personalismi. Ma a Roma nessuno dice niente?

Condividi su: