Comunicato CENTRO STUDI PROMOTOR
Queste tre emergenze, secondo Gian Primo Quagliano, possono essere affrontate con un’efficace politica di incentivi. Innanzitutto, bisogna prendere atto che il ringiovanimento del parco circolante non può aspettare i tempi della transizione energetica. è dunque essenziale prevedere incentivi anche per ottenere subito risultati importanti rottamando le auto più vecchie e sostituendole con autovetture tradizionali con emissioni di CO2 contenute. Come è noto, per quest’ultimo tipo di auto sono in vigore incentivi prenotabili dal 10 gennaio, ma i fondi si stanno rapidamente esaurendo e occorre dunque non solo rifinanziarli ma anche aumentare l’entità dell’incentivo che attualmente è di 2.000 euro, una cifra non sufficiente per far maturare la decisione di acquisto di una nuova auto e che quindi in concreto si riduce a un premio per chi ha già deciso di acquistare o per il venditore, se non concede lo sconto d’uso, che normalmente si aggira attorno all’8% e che, come è stato fatto in precedenti campagne di rottamazione, dovrebbe essere riconosciuto obbligatoriamente dal venditore a chi acquista con incentivo.
Venendo alla terza emergenza, per favorire la transizione energetica sono in vigore incentivi per l’acquisto di auto a zero o a basse emissioni di CO2, ma lo stanziamento, come è successo l’anno scorso, rischia di rimanere in gran parte inutilizzato per i vincoli che riguardano il tipo di soggetti che possono usufruirne e per il tipo di auto acquistabile con l’incentivo. Per rendere efficaci questi incentivi occorre che questi vincoli vengano eliminati e che si preveda che l’incentivo possa essere richiesto da qualsiasi soggetto e per qualsiasi auto a basso impatto.
In sintesi secondo Gian Primo Quagliano per sostenere il mercato dell’auto e favorire la rottamazione delle vetture più vecchie e pericolose e per procedere verso la transizione ecologica è essenziale che il Governo adotti nuovi incentivi, dato che quelli prenotabili dal 10 gennaio non sono efficaci, come d’altra parte non sono stati efficaci quelli adottati nel 2022 e presi a modello per varare gli incentivi attualmente in vigore.