TUTTO VA BENE FINCHE’ NON SI ESAGERA

testo e foto MARCO FERRERO

 

Lo spunto viene dalla notizia stante la quale nella corrente stagione di Formula 1 le Mercedes adotteranno una livrea nera e il team si impegnerà per dare spazio alle minoranze al suo interno, sul cui ultimo punto già sorgono molte perplessità e viene da storcere il naso, in quanto già “normalmente” le capacità dei singoli, a monte del colore della pelle o della origine della etnia, dovrebbero essere riconosciute e valorizzate il che, estremizzando, porterebbe a supporre che, senza gli ultimi eventi a sfondo razziale, la sensibilità della casa teutonica sul tema non si sarebbe attivata.

A monte, e ci mancherebbe, della bontà dei principi di fondo, e senza voler disquisire sui concetti ideologici che stanno dietro alcune delle “battaglie” che si stanno portando avanti affinché tutti abbiano pari dignità, sorgono tuttavia spontanee alcune considerazioni sulla credibilità delle modalità con cui le stesse vengono espresse ed esposte all’attenzione collettiva.

Al pari di quanto sostenuto a favore della “parità di genere”, altro concetto che viene, per buona parte delle volte correttamente, strombazzato talora con ipocrisia, laddove è noto sussistano situazioni nelle quali sono i rappresentanti di sesso maschile ad essere discriminati, ma di questo non frega niente a nessuno, anche per quanto riguarda la “difesa” del, si scusi il termine grossolano, colore della pelle si sta andando verso una estremizzazione ed una esagerazione che, speriamo di no, potrebbe alla fine risultare controproducente.

Senza voler andare contro corrente, che non sarebbe l’intendimento, onestamente credo che ora si stia esagerando, laddove ogni anche minimo e tirato per i capelli pretesto diventa occasione per qualcuno per “farsi bello” di fronte alla pubblica opinione e per sbandierare simbologie ed atteggiarsi a paladino, una “moda”, quella di saltare sul carro in auge in quel momento, certamente di impatto e di ritorno in termini di immagine, specie se chi la persegue è personaggio pubblico o marchio “importante”, ma sulla quale sarebbe, per corretto riscontro, opportuna una disamina sulla “sostanza”.

 

 

In questa gara al “io faccio di più e di meglio degli altri”, che si traduce in una farisaica ostentazione di atteggiamenti puramente formali, si sta andando verso un’estremizzazione dei concetti, e si sa, nessun estremo porta quasi mai a risultati positivi; i concetti andrebbero portati avanti in modo che tutti possano correttamente recepirli, indipendentemente dal fatto che possano o meno condividerli, e soprattutto in modo che la loro pratica applicazione dia concreti risultati e non si traduca in un “boomerang” verso altri, togliendo una discriminazione per crearne un’altra.

Già la modalità con cui certi messaggi vengono trasmessi è tale da essere fuorviante e da portare a giudicare chi non ne sia totalmente d’accordo in un, come si diceva un tempo, “reazionario” ed a tendere ad emarginare lo stesso; proprio perché si tratta di concetti ed ideologie importanti è necessario che le stesse vengano approcciate correttamente, con una misura ed una modalità efficiente ed efficace. Di certo non è facile, ma visto l’impegno che tutti ci stanno mettendo di certo si potrà giungere a qualche risultato positivo.

Nel frattempo utile ricordare che “il troppo stroppia” e che le esagerazioni non portano alcun risultato, né che non è corretto, né tantomeno utile, trasformare dei principi e delle ideologie in, perché è quella la sensazione che se ne trae,  un’operazione di marketing; nel caso di specie, la Mercedes mantenga la sua livrea argentea, evitando di scimmiottare la JPS del 1972, e sia concreta nella valorizzazione del proprio capitale umano e dei principi che dichiara.

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