CONTROMANO: SAINZ, E’ ARRIVATA L’ORA DELLA VERITA’

RODOLFO INTELISANO

 

E così ci saranno le penalità in griglia per Leclerc (partirà dal fondo dello schieramento) in questo weekend del Gran Premio del Canada, sul circuito Gilles Villeneuve che torna in calendario dopo due anni di stop e dove l’ultima volta nel 2019, vinse Vettel con la Ferrari (si lo so i commissari la pensarono diversamente ma per me, e non solo per me, quella resta una vittoria di Sebastian).

Visti i risultati delle ultime partenze in pole forse Leclerc dovrebbe essere contento di non partire sicuramente davanti a tutti, perché le fantastiche pole del sabato cominciavano a proiettare una sorta di ombra malefica e sono certo che, in caso di nuova pole, tutti i ferraristi, Binotto incluso, avrebbero fatto i dovuti scongiuri. Ed ecco che con Leclerc lontano dalle prime posizioni si crea per Sainz l’occasione di assumere quel ruolo di elemento di punta che lo spagnolo reclama, alla pari con il monegasco, dall’inizio di stagione. Una ambizione però non suffragata dai risultati della pista che lo ha visto sempre più meno nettamente battuto da Leclerc.

Stasera quindi vedremo se lo spagnolo sarà davvero capace di caricarsi la squadra sulle spalle alla maniera di Leclerc e lottare per la pole contro i due Red Bull. Spero di sbagliarmi ma penso che senza Leclerc, la Ferrari, e quindi Sainz, farà fatica perfino a giocarsela alla pari con Perez, soprattutto in ottica gara, viste le ultime brillanti prestazioni del messicano in qualifica e in gara che, quanto meno a Monaco, hanno messo addirittura in secondo piano l’olandese campione del mondo, prima guida indiscussa. Più che le ambizioni di Sainz, l’elemento da tenere maggiormente in considerazione negli sviluppi di questo campionato, la vera novità, è la crescita inattesa e il grande affiatamento con la macchina che Checo sta dimostrando quest’anno dopo un 2021 così, così.

Il messicano potrebbe diventare davvero la mina vagante di questo campionato perché, contratti o non contratti, se dovesse trovarsi ancora nella situazione di poter vincere e con pochi punti di ritardo dalla vetta del campionato dubito accetterebbe ancora di cedere senza combattere la vittoria come è stato costretto a fare sia in Spagna che a Baku, due occasioni dove forse Max avrebbe vinto lo stesso, ma per le quali non abbiamo la controprova, visto che a Perez è stata negata da precisi ordini di squadra, qualsiasi possibilità di giocarsela.

Si sa che il team dei bibitari è “max-centrico” ma i piloti, tutti, hanno un grande ego e accettare sempre situazioni come quelle di Baku, dove è apparso evidente come il messicano sia stato volutamente e palesemente rallentato per favorire Verstappen, prima richiamandolo tardi al cambio gomme facendo in modo che perdesse secondi preziosi e poi con un pit stop rallentato, non credo possa essere sopportato da Perez per l’intero campionato e potrebbe creare tensioni interne alla squadra (il 2007 con la lotta fratricida Alonso-Hamilton in McLaren insegna), e d’altro canto non vorrei trovarmi nei panni di Horner e Marko quando si andrà in Messico se la squadra dovesse aver palesemente stroncato le ambizioni iridate di Perez che non va dimenticato ha una nazione intera alle spalle, una nazione martoriata che vede in lui una occasione di riscatto, cosa che non può dirsi dell’Olanda, nonostante la massa di tifosi orange che Max è riuscito a portare sulle tribune di tutte le piste del mondiale.

D’altra parte c’è pure il rovescio della medaglia perché più che mai fra stasera e domani il Gran Premio canadese si deve incaricare di scogliere definitivamente un altro enigma di questo campionato e cioè se contro una Red Bull che potrebbe giocare volendo a due punte la Ferrari lotta ad una punta sola o meno.

L’ora della verità per Sainz e la Ferrari è vicina.

Rodolfo Intelisano

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