PELO E CONTRO PELO MIAMI GP del Criptico

DI HERIBERT STOHR

Crypto.com è lo sponsor principale del GP di Miami, un’azienda leader nello scambio di criptovalute, mentre sembra che la Kryptonite blu abbia colpito Leclerc per lo scambio di posizioni che continua a subire, da Verstappen, durante un Gran Premio. Questo fatto è chiaro (evidente) o è criptico (misterioso)? E’ una faccenda di consumo (degrado) gomme o di consumo eccessivo di benzina? La guida di Leclerc ha un tallone d’Achille mentre quella di Verstappen no?

Anche se le prove ufficiali non avevano rispecchiato i valori in campo, in griglia c’era una barriera di due monoposto rosse in prima fila, in seconda fila una barriera di monoposto blu a bloccare occasionali avventori alla prima curva.

A Miami beach hanno fatto un buon lavoro realizzando un tracciato completo e per niente banale confrontandolo con altri circuiti cittadini. Mi piacerebbe che a Rimini beach facessero altrettanto per organizzare il GP di San Marino.

Due difetti importanti saltavano all’occhio : la prima curva angolata troppo vicina alla partenza e l’uscita box in piena traiettoria per le auto sopraggiungenti (hai voglia a dire che ha la precedenza chi arriva dalla pista).

Misteriosamente (tutta fortuna) l’uscita box in gara non ha creato problemi mentre la prima curva è stata teatro di alcuni episodi complessi e da gare turismo.

Pronti via e Leclerc prende il comando con un piglio che fa ben sperare, Sainz parte bene quanto Verstappen ma non copre la traiettoria ideale e resta dritto a centro pista in posizione da pollastro infatti viene superato all’esterno da Max che pochi metri dopo si trova in traiettoria interna e scappavia senza riguardo alcuno. Strategia Ferrari andata in fumo e strategia bibitara riuscita alla perfezione : e siamo a 300 metri dal via.

L’imbottigliamento alla prima curva crea un po’ di scompigli rispetto alle posizioni in griglia; Hamilton arrembante ne fa le spese perché rischia di tamponare Perez e la frenata eccessiva gli fa perdere tre posizioni. Le Aston Martin partono dalla pit lane per problemi di surriscaldamento. Tutti partono con gomme medie tranne Stroll, Vettel, Russell, Latifi, Ocon , con gomme dure pensando ad una strategia opposta fermandosi il più tardi possibile per il cambio gomme anche se soffriranno la performance nei primi giri col pieno di benzina.

Al 7° giro si ritira Zhou proprio mentre Verstappen si avvicina a Leclerc. Due giri dopo il comando passa nelle mani dell’olandese e il monegasco non sembra poter reagire. Le Mercedes si fanno notare. Russell incomincia a rimontare ed Hamilton si riprende un paio di posizioni. L’agnello sacrificale per le soste ai box è Tsunoda già al 12° giro (ma stava perdendo varie posizioni) e fa parte di quelli che monteranno la gomma dura con l’idea di andare fino in fondo alla faccia della Pirelli che pronosticava con certezza una gara a due soste.

Sembra che i team si siano messi d’accordo per non fare affollamento in pit lane in quanto ad ogni giro c’è un pilota solo al cambio gomme, in sequenza : Magnussen, Schumacher, Alonso, Gasly con Albon, Norris, Hamilton, Leclerc in 3.2 secondi, Verstappen in 2.4 secondi (meccanici più bravi), Bottas, Sainz in 5.4 secondi (!!!!) con Perez in 3.1 secondi. Da segnalare un tentativo di sorpasso di Alonso su Gasly (alla prima curva) con contatto ant sx dello spagnolo con post dx del francese che ne ha le spese.

Fernando si becca giustamente 5 secondi di penalità. Magnussen fa le solite kevinate durante la gara ma non riesce a colpire nessuno, finché si trova a ostacolare il compagno Schumacher che ha un miglior ritmo del suo con gomme hard. Non si capisce se il danese sbaglia la curva 17 o se sia stato costretto a far passare davanti Mick. Sia Vettel che Stroll hanno rimontato e sono in bagarre adesivata con le Williams e in seguito con le Haas. Sainz e Perez non sembrano darsi battaglia e sono a debita distanza dai due loro leader.

Al 36° giro Latifi fa il suo pit stop ma è Ricciardo che sorprende facendo durare le sue gomme medie (stanche) fino al 41° giro. Il regista tv si becca una valanga di insulti perché è più interessato a immagini panoramiche e a primi piani del pubblico imbecille che dello sviluppo della gara ed eventuali duelli ravvicinati. Ci dobbiamo accontentare di Charles e Max che si strappano più volte il giro più veloce della gara.

Russell, dopo aver superato Hamilton e Bottas, attende la safety car con cui ha un abbonamento perché non vuole perdere posizioni al pit stop. L’abbonamento funziona. Gasly, che già non aveva un gran ritmo a causa di qualche danno dopo il contatto con Alonso, rallenta e sta fuori traiettoria in un paio di curve facendosi superare da tre macchine ma poi riaccellera e rientra un po’ verso il centro pista proprio quando lo sta superando in tromba Norris.

Crash!! La McLaren sbatte di brutto generando una inutile VSC perché ci sono detriti ovunque. Russel cambia le gomme quando tutti vanno a spasso, Mercedes non richiama Hamilton (che non riesce a superare Bottas) al pit mentre poteva essere una buona idea per battere il finlandese con gomme fresche. Ovviamente Ocon, Stroll, Vettel, si aggiungono , sfregandosi i guanti, al cambio gomme così non rientrano in coda al gruppo. La VSC diventa Safety Car come era palese anche se in ritardo clamoroso.

Perez prova la mossa di rimettere gomme medie fresche senza perdere un metro da Sainz. Ma voglio essere preciso : Ocon, Ricciardo, Gasly, Tsunoda, azzardano gomme soft, gli altri medie. Quando la safety car se ne va (46° giro) se ne va dalla gara anche Gasly che si ritira. Non ci sono sanzioni per lui, criptica scelta. Hamilton prova a tener dietro Russell ma l’illusione dura poco, oltretutto c’è il buon samaritano Bottas che con un errore da pirlota finnico scivola in curva 17 lasciando via libera alle Mercedes.

George prima di passare Lewis fa un tagliettino nella curva precedente, effettua il sorpasso ma lo dovrà ripetere perché, correttamente, gli consigliano dai box di cedere la posizione per non incorrere in sanzioni. Sanzioni che colpiranno a fine gara Alonso (altri 5 secondi per un taglio in curva 14), Ricciardo (taglio in curva 12), Magnussen (per un contatto con Stroll). Leclerc sembra rinvigorito e riesce a minacciare l’olandese col DRS aperto ma Max sembra tranquillo anche nei lunghi rettilinei non difende la traiettoria interna. Il monegasco ci crede ma gli mancano circa 3 metri per provare ad infilare il suo muso all’interno della monoposto lattina.

Il contrario avviene per Perez che (strano) col DRS aperto non riesce a passare la Ferrari di Sainz nonostante la lunghezza del rettilineo che porta alla curva 17. Allora prova una staccatona in curva 1 che non porta altro che un lungo da parte sua e resta 4°. Mentre Charles rinuncia al duello e si stacca (stanchezza? Gomme usurate? Ha consumato troppa benzina?) c’è il tentativo di sorpasso di Mick su Sebastian sempre in curva 1. Brutto crash fra i due. La colpa è del tedesco. Quale? Del giovane o del veterano? Del giovane. Anche se lui si giustifica, nell’intervista, che da dentro la macchina gli sembrava essere dentro e avere il diritto di precedenza. Ma si sbaglia perché, se non c’era Vettel, sarebbe arrivato ben più lungo di Perez. Schumacher cambia il musetto mentre Vettel si ritira.

1° Verstappen, mi sembra che abbia vinto facile e questo non mi piace per niente. 2° Leclerc, farsi ancora superare dall’’olandese mentre è in testa alla gara incomincia a preoccupare sia lui che noi anche se negli ultimi giri ha avuto una reazione grintosa. 3° Sainz, pollo in partenza non fa il suo ruolo di coprire le spalle del monegasco e poi non fa altro che stare davanti a un Perez che non ha i numeri per batterlo; non va dimenticato il brutto errore in prova. 4° Perez, è il suo posto. 5° Russell, la fortuna aiuta gli inglesi amici di Maylander (il pilota della Safety Car) il resto è tutto manico.

6° Hamilton, l’azzardo alla prima curva gli ha rovinato mezza gara e forse con una sosta in più con gomme soft l’avrebbe messo davanti al compagno. 7° Bottas, dimostra che la macchina è molto buona e lui fa delle gran gare, qui ha fatto un errore un po’ imperdonabile ma non so se era impiccato con gomme migliori di quelle di Lewis. 8° Ocon, raggiante per il risultato con una strategia molto valida (sempre aiutato dalla safety) però da non dimenticare l’errore in prova. 9° Albon, toh chi si rivede, merita è un gran lottatore. 10° Stroll, sgomita un po’ con tutti ma con Magnussen c’è da farsi male. 11° Alonso, finisce fuori dai punti per 1 solo decimo a causa delle penalità ma era una gara positiva la sua.

12° Tsunoda, partito bene poi ha fatto il gambero non si sa se per colpa della sua guida o per un assetto sbagliato e così arriva. 13° Ricciardo, gara opaca, mai competitivo, si becca pure una penalità. 14° Latifi, una gara onesta la sua, non finisce ultimo per il contatto Mick-Sebastian. 15° e ultimo Schumacher, bella gara la sua però un paio di errori sono sempre nel suo taschino e questo fa riflettere. 16° Magnussen e 17° Vettel ma non hanno tagliato il traguardo. Ritirati Gasly, Norris e Zhou.

Vedere i piloti sul podio indossare il casco dei giocatori di football americano mi ha fatto pena; ho preferito l’acqua finta accanto agli yacht e la sirena nella piscina vera.

Mercedes ha portato ali nuove ma risultati vecchi. Il budget cap non consente di fare una macchina nuova come servirebbe. La Ferrari ha annunciato un nuovo pacchetto per Barcellona dove Binotto è convinto di annullare il gap che lo separa dalla macchina color blu opaco. La pista spagnola è un tracciato da telaio e assetto e dovrebbe stabilire la verità sulla bontà delle monoposto, sia nei pregi che nei difetti.

Heribert Stohr

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