F.1 Una giornata con Carlos Sainz in pista col kart

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

CASTREZZATO – Mattinata qualunque di gennaio inoltrato. Alla guida di automobile, direzione nord. Mi scrive un Angelo. Non che io possa vantare particolari aderenze con l’Altissimo, ma, non so perché, talvolta arriva la Chiamata. “Ciao, oggi Sainz dovrebbe girare al kartodromo in Franciacorta”. Al giorno d’oggi gli Angeli non appaiono più in sogno, scrivono su whatsapp…

Ringrazio l’Angelo, allargandomi fino ad inviargli un abbraccio dalla contentezza.

Che faccio? Inverto la marcia? Non posso. Mi addentro nella valle, sempre più stretta e ancora fredda. “Non si può dire di no all’Angelo.” Mi dico. Trascorro la mattinata tra ordinarie incombenze e, quando il sole è più alto nel cielo, parto, direzione sud, seguendo la Stella, quella indicatami dall’Angelo.  Faccio una tappa, da amici, forse pastori o forse anche loro angeli, non so, e arrivo a destinazione. Ancora prima di aprire la portiera dell’automezzo avverto quell’inconfondibile e inebriante profumo, sentito tante volte.

No, non è né incenso né mirra, è il profumo dei gas di scarico dei piccoli, scatenatissimi, velocissimi mezzi in pista. Salgo sul terrazzo da cui si gode tutto il tracciato della terra delle bollicine. Non mi sembra Betlemme, ma mi appare ugualmente un luogo paradisiaco, nonostante l’aria frizzantina. In pista un manipolo di ossessi in derapata perenne si affrontano neanche fosse la finale mondiale. Controsterzi e frenate, tutti di traverso, perché dritti che gusto c’è? Spicca un copricapo multicolore inconfondibile, con tutti gli sponsor e I vessilli d’ordinanza. Mi sale talmente l’emozione che mi metto ad intonare la Marcia Real.

Sì, è proprio lui, Carlos Sainz jr., il Campione che ha portato e porterà in gara una delle due Ferrari nella massima competizione mondiale in automobile. Si sta divertendo non poco il pilota madrileno, insieme con altri piloti spagnoli. È solo un allenamento, ma è davvero uno spettacolo assistere alle tornate di questi funamboli del volante. Derapano invariabilmente con l’anteriore, con il posteriore o sulle quattro routine, così, d’istinto, come se ci fossero venuti al mondo sopra quel piccolo mostriciattolo scoppiettante e meravigliosamente profumato di olio bruciato. A un certo punto si fermano.

Il nostro inviato con Carlos Sainz durante una pausa dei test

Tutti ai box. Il Campione si concede al piccolo gruppo di appassionati presenti: foto, più che selfie. Appare rilassato, divertito, soddisfatto. Ha l’aria del bambino felice, proprio come quella di tutti I bambini che hanno la fortuna di correre con I kart.

Pausa di mezzoretta, per consentire ai tecnici di armeggiare intorno ai mostriciattoli, per poterli rilanciare in pista più agguerriti di prima. Infatti, poco dopo, eccoli uscire dal garage, spinti sui carrelli fino al centro del piazzaletto nei pressi dell’ingresso pista. Esce dal garage anche Carlos Sainz, il Campione della Ferrari, sorride, ancora un paio di foto con I tifosi, qualche battuta con gli amici e colleghi spagnoli. Poi prende il casco, facendosi serio, se lo infila e si cala sul sedile del mostriciattolo cattivo con il numero 1.

Spinta, accensione, via in pista, a tutto gas, lasciandoci li, noi più sorridenti che mai, a sniffare quel profumo di olio che ci dissero, tanto tempo fa, che dava dipendenza. Sì, possiamo confermarlo: dà dipendenza, ma fa tanto bene al cuore.

Risaliamo sulla terrazza, per goderci il panorama dell’intero circuito. I piloti tornano a scatenarsi, a disegnare traiettorie incrociate, nel tentativo di superarli, a sbandare, a controsterzare, a derapare, in un crogiolo di virtuosismi tutti da assaporare, tutti da godere. Mentre il sorriso si allarga ulteriormente, alzo gli occhi inumiditi al cielo e mi sembra di vedere l’Angelo, sì, proprio lui, quello che mi ha scritto stamattina. Mi strozza l’occhio. Non che io possa vantare chissà quali aderenze con l’Altissimo, anzi. Però, oggi, tra tutti quei sorrisi, mi sembrava che quel cielo fosse davvero più vicino…

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