F.1 Salvate il “soldato” Leclerc dall’odio dei social network

DI PAOLO CICCARONE foto GIUSEPPE MAGNI

L’uscita di pista durante l’esibizione a Montecarlo con la Ferrari B3 di Niki Lauda ha scatenato il web con accuse e insulti verso il pilota monegasco, a dimostrazione di una mancanza di rispetto verso i piloti perché non è solo Charles nel mirino degli odiatori ma anche gli altri come Verstappen e Hamilton. Parola dello psicologo Siegfried Stohr

Lo confesso: più che un giornalista servirebbe uno psicologo e non è detto non lo si vada a cercare. Il perché è presto detto: Charles Leclerc è acclamato dai tifosi Ferrari di tutto il mondo, è quasi venerato dai giovani e da chi segue la F.1. Eppure, è bastato un problema durante una esibizione a Montecarlo, dove ha picchiato col retrotreno la Ferrari 312 B3 che fu di Lauda, per scatenare sul web una caterva di insulti e parolacce. Tanto odio davvero ingiustificato verso un ragazzo pulito, uno veloce e che in pista dà sempre il massimo.

ASTIO CONTRO CHARLES, MA PERCHE’?

E allora, perché tanto astio? Perché insulti per un problema che poteva capitare a tutti, figurarsi a chi da casa sulla tastiera deve aver vinto qualche mondiale di fila e magari non riesce nemmeno a parcheggiare la sua Panda al supermercato. Senza offesa per la Panda, ovviamente. Che si sia trattato di errore o di guasto tecnico, poco importa. Chi odia sul web non cerca il motivo, gli basta l’insulto.

LECLERC A MURO CON LA FERRARI DI NIKI LAUDA CLICCA QUI

ANTIPATICO PER COLPA DI TV E STAMPA CHE LO “POMPANO”?

Ma perché uno come Leclerc viene trattato così? Rispetto per la macchina di Lauda? O forse perché a furia di sentire “predestinato” “date una macchina a questo pilota” o col manager figlio dell’ex presidente FIA  Jean Todt, ha tutto per essere l’oggetto dell’astio? Sinceramente difficile da capire, specialmente da parte di tifosi che si dicono appassionati di corse, quando una volta la regola numero uno era proprio il rispetto per il pilota, qualsiasi posizione occupasse in gara.

F.1, C’ERA UNA VOLTA IL RISPETTO PER I PILOTI…

Era uno che rischiava di suo e meritava rispetto. Primo o ultimo, era uguale. Una volta, forse, oggi non più. Ce lo spiega un pilota psicologo davvero, uno che vive le corse e vive la psiche umana: Siegfried Stohr:Non mi stupisce l’accanimento contro Leclercci diceinfatti è il mondo sociale di oggi che attacca e odia tutti. Una volta il pilota che sbagliava dimostrava di essere umano, uno come me come te, uno che faceva cose incredibili ma nell’errore dimostrava di esserti più vicino di quanto potessi credere.

ERRORE O GUASTO NON CAMBIA L’ODIO DEI SOCIAL

Adesso non importa se ha sbagliato o se ha avuto un guasto tecnico, non è questo che fa la differenza. La differenza è nell’approccio social dove la gente si sfoga e tira fuori il suo risentimento, coglie ogni occasione per dimostrarlo. Non è solo Leclerc, guardate quanto odio animano i delatori di Hamilton o cosa succede se Verstappen commette un errore: è davvero incredibile. Per questo dico salvate il soldato Leclerc da questa massa di odiatori senza ragione”.

OGNI OCCASIONE BUONA PER GENERARE ASTIO

Siegfried Stohr, ex pilota F.1, psicologo e istruttore di Guidare Pilotare

LECLERC UNO DEI TRE MIGLIORI PILOTI DEL MONDIALE

Quindi l’episodio di Montecarlo come sfogo di frustrazione generale, non perché Charles è antipatico e lo si voglia colpire alla minima occasione? “Il problema di Leclerc è che, secondo il mio parere, è uno dei tre migliori piloti al mondo. Quando l’anno scorso la macchina non andava, ci metteva del suo e al solito, quando lo fai, commetti l’errore. Sainz si è adeguato alla vettura e ha portato a casa i piazzamenti. Quest’anno, con una macchina migliore, lo spagnolo sbatte spesso perché, dentro di sè, crede di essere al livello di Leclerc, col risultato che ogni gara o quasi va a muro.

DA LEADER DEL MONDIALE, BERSAGLIO FACILE DEGLI ODIATORI

Leclerc invece tira fuori di più ed è leader del mondiale. Adesso, mettetevi nei panni di chi sta a casa, non ha magari manco la patente, vede il leader del mondiale a muro e apre le cateratte dell’astio, dell’odio. Gli stessi che magari a vederlo davanti diventano matti per avere un autografo o una foto insieme. E’ il mondo attuale, dove tutti sono esperti di vaccini, spiegano ai medici cosa fare, o nella guerra in Ucraina dicono come devono essere i missili e come risolvere la situazione. Tocca a noi moderarci, circondarci di gente che pensa e magari emarginare chi odia solo per il gusto di farlo. Non lo merita Leclerc come non lo merita nessun altro pilota, direi di rispolverare la parola rispetto”.

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