F.1 PELO E CONTROPELO Il GP della Rabbia…Salita

DI HERIBERT STOHR

Sabato sera rabbia all’ennesima potenza nel team Red Bull dopo che Albon aveva spatagnaccato contro le barriere la sua monoposto con un errore da 16enne al debutto su formule promozionali. Rabbia di Bottas che, partito male (e non è la prima volta) si ritrova sesto ma, dopo la ripartenza, non va un granché e viene richiamato ai box per una presunta foratura in atto; tre soste in gara per arrivare 8° ?!?! Rabbia di Vettel che in due partenze viene attaccato dal “compagno” di squadra e, in entrambi i casi, per evitare un incidente, perde svariate posizioni.

Rabbia di Stroll che vede le stelle pur restando a testa in giù, complice un capottamento causato da una ruotata alla balalaika di Kvyat. Rabbia di Perez che , mentre è gran 3°, vede andare arrosto il motore a due giri dal termine. Rabbia di Giovinazzi che in regime di safety car a due giri dalla fine, mentre è in lotta per la 10 a posizione,  viene richiamato ai box per un pit stop; riparte 16° con la sorpresa di vedere la bandiera a scacchi perché la gara finisce di lì a poco. Rabbia di Ricciardo nelle sue dichiarazioni post gara per la insistente messa in onda di immagini dell’incidente di Grosjean con continui replay spettacolari.

Anche Grosjean ha fatto salire la rabbia del team Haas per i vari errori commessi durante il week end insieme ai suoi team radio poco gentili sulla bontà della sua monoposto ma……, dopo l’incredibile incidente, la rabbia è stata sostituita da un enorme sollievo per le condizioni di Romain, il quale dovrà ringraziare San Dallara, San Hans, San Halo, Santa Fortuna, per essere uscito da una carcassa in fiamme con le sue gambe, inoltre poter raccontare a figli e nipoti di essere entrato nella storia della F1 per sempre.

La gara, oltre alle due partenze, ha avuto tanti pit stop che se le gomme della Pirelli fossero state vendute avrebbe fatto un fatturato record. Qualcuno ha fatto ben tre soste, come Verstappen con una strategia per vedere forse l’effetto che faceva a quelli della Mercedes : solletico. Hamilton ha sempre condotto la gara , era pronto per le tre soste ma poi non ne ha avuto bisogno.

Molti sorpassi, più per merito delle strategie migliori, leggasi gomme più fresche degli altri, che per merito dei DRS spalancati; e questo è stato un bene perché, oltre ai meriti dei piloti, è stato rivalutato il lavoro di squadra. Le Ferrari raccolgono un punticino con un colpo di fortuna; Vettel in testa coda e spesso nelle retrovie non me lo aspettavo; Leclerc, sempre nervosetto, scalpitante e impaziente, va all’arrembaggio ma poi le gomme non durano e alla fine fa impressione senza concretizzare molto.

Una bandiera rossa al primo giro significa che si rifà tutto da capo. Macchè!!! Si riparte con la classifica stilata dopo la prima staccata ! Boh!!?? Safety car per Stroll sottosopra all’inizio e alla fine per Perez in fiamme : una esclusiva Racing Point.

1° Hamilton, quasi noioso quando è perfetto. 2° Verstappen, velocissimo ma era meglio copiare gli altri anziché inventarsi magie da strapazzo. 3° Albon, usurpa il podio di Perez ma la sua bella gara dimostra che è meglio una macchina restaurata di una originale. 4° Norris, graziato dalla bandiera rossa causa baffo strisciante, azzecca strategia con ritmo divino. 5° Sainz, partito 15° fa durare le soft ben 22 giri poi vola con le hard montate al 40° giro. 6° Gasly, tenta l’unica sosta e la fa funzionare bene. 7° Ricciardo, si ritrova sempre Ocon tra le ruote poi, nel finale, fa scintille natalizie svelando un marchingegno malfunzionante ? 8° Bottas, in lottas con sé stesso, guida una Mercedes ma sembra una Racing Point colorata di nero. 9° Ocon, un po’ orcon e polemico, non va piano ma quando ci sarà Alonso con lui ? 10° Leclerc, domenica è sempre domenica, ha molti punti in campionato, ma l’armonia in squadra con Sainz durerà poco. 11° Kvyat, protagonista di due incidenti, incolpevole nel primo, colpevole nel secondo (10 secondi di penalità) ma lui pensa sia un’ingiustizia.

12° Russell, partito da schifo nella gara interrotta, in quella valida fa il suo dovere vicino alla normale amministrazione. 13° Vettel, toh chi si rivede quaggiù; se la prende con Leclerc e con l’auto. 14° Latifi, meglio del solito non ha sfigurato vicino a Russell. 15° Raikkonen, si è preso un tè nel deserto. 16° Giovinazzi, nei commenti via radio in dialetto pugliese mi sembra di aver intuito che ce l’avesse coi razzi o coi pazzi, o comunque finiva per azzi. 17° e ultimo Magnussen, poco competitivo ma forse choccato per l’incidente del suo compagno di squadra.

Prossima domenica si corre sempre in Bahrein, sempre sul circuito di Sakhir ma con un tracciato più corto che allego.

Ci saranno dei trenini? Ci sarà da divertirsi.

Heribert Stohr *

Istruttore di guida presso GuidarePilotare di Misano

 

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