F.1 La rivoluzione è servita, varate le regole 2021 con molte novità e perplessità sul format

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
F.1, la rivoluzione è servita. Alla scadenza del 31 ottobre, come previsto nell’ultimo incontro di giugno, la FIA e Liberty Media hanno presentato le nuove norme che entreranno in vigore nel 2021. Si tratta di uno stravolgimento totale rispetto a quanto eravamo abituati e gli elementi di novità sono molteplici e complessi, per cui tante cose si verranno a sapere in corso d’opera. Quello che è certo non sarà più la F.1 conosciuta fino ad oggi e sotto certi aspetti ci sono cose che fanno storcere il naso. Ma se le menti brillanti della F.1 hanno deciso così, bisogna solo rassegnarsi e osservare l’evolversi della situazione.

L’aspetto più importante è quello tecnico,

con l’introduzione di ruote da 18 pollici e una riduzione netta dell’aerodinamica, cose richieste dal promoter perché servirebbero a migliorare lo spettacolo. Ovvero, le auto attuali in scia perdono aderenza e sorpassare è difficile (chissà come hanno fatto negli ultimi 60 anni senza dispositivi artificiali come il DRS…) ragion per cui una monoposto meno soggetta alle turbolenze dovrebbe essere garanzia di sorpassi e spettacolo. Come se il problema della F.1 fosse il numero di sorpassi invece della qualità degli stessi, tipico sistema bulimico made in USA… Il peso minimo aumenterà di 25 kg, un po’ per le nuove ruote, in parte perché cambieranno i crash test che saranno più importanti per le fiancate e l’abitacolo oltre ai sistemi di ritenzione di molti particolari che oggi svolazzano dopo un incidente. Dal punto di vista tecnico cambia anche l’approccio dei team che avranno un budget di 175 milioni di dollari a disposizione escluso le spese di marketing, ammortamento impianti e strutture, costi di esercizio e gestione dell’heritage.

L’aspetto importante è l’introduzione di 4 categorie:

la parte cossidetta listed, ovvero personale del progetto, poi particolari standard (pezzi tutti uguali per tutti i team), la categoria design preordinati (ovvero ognuno si fa il proprio pezzo ma in base a uno standard imposto dalla federazione), la trasferibile (ovvero parti che le squadre possono rivendersi ad altri team) e infine un settore open source dove ognuno mette a disposizione informazioni o materiali su un determinato particolare… La parte trasferibile verrà tenuta sotto osservazione per 4 anni e non potrà costare oltre 36 milioni di dollari. Dal punto di vista sportivo cambia il format del week end. Le conferenze e le interviste del giovedì verranno svolte al venerdì mattina, mentre il pomeriggio ci saranno le due sessioni di prove libere, FP1 e FP2. In queste sessioni se si prova un particolare nuovo, non potrà essere usato per la gara dello stesso week end.

Il numero massimo di GP sarà di 25

e già per il 2020, in cui in origine erano previsti 21 GP, ha avuto una deroga per arrivare a 22. Ogni GP in più o in meno darà diritto a un bonus da 1 milione di dollari in più o in meno sul budget. Ad esempio, se la stagione sarà di 25 gare, invece di 21, il team potrà spendere 4 milioni in più, se invece ci saranno 20 gare dovranno spendere 1 milione in meno. Oltre a questo ci sono tanti altri aspetti nella rivoluzione imposta dalla federazione che verranno discusse e messe a punto nel corso del prossimo anno. Di sicuro i team hanno accettato all’unanimità il cambiamento (era necessario visto che fino al 2020 esiste il Patto della Concordia) e pertanto il dubbio che qualcuno abbia ceduto su alcune cose (leggi Ferrari, Mercedes e Red Bull) in cambio di qualcosa d’altro è molto forte. Lo stesso dicasi per team come la Williams che si erano opposti a certi cambiamenti. Il layout della vettura, studiato nella galleria del vento della Sauber, è stato presentato insieme alle nuove norme. Sarà una F.1 più bella di quella attuale? Di sicuro sarà diversa, con più gare e vetture che dovrebbero essere più simili. Non resta che vedere all’opera quanto accadrà.
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