F.1 GP MONACO Quegli incontri nel paddock e i segreti del venerdì

DI PAOLO CICCARONE FOTO MAGNI RMCMOTORI

Giovedì gnocchi, venerdì…balocchi. A Montecarlo la giornata del venerdì è vuota per tradizione e necessità di tenere in hotel un giorno in più i turisti, e quest’anno con la pandemia di gente in giro molto poca e quindi una giornata inutile sprecata alla ricerca di qualcosa da raccontare. Ci avventuriamo nel paddock dopo aver affrontato il solito tunnel per arrivare in sala stampa e visto che il paddock è accessibile, entriamo. Il silenzio ci accoglie, nessuno in giro. Becchiamo Chris Horner che va sulla barca della Red Bull e non sembra molto felice: “Siamo vicino al molo, balla tutto e non si dorme, ma perché non prendono un hotel normale?” dice mentre ride. Nella sradina che porta al paddock dalla pit lane, si fanno incontri vari.

PROST E SCHUMACHER A FIRMARE AUTOGRAFI

Leclerc saluta i fans e firma autografi. Alain Prost fa lo stesso ma una telefonata improvvisa gli limita i movimenti. Mick Schumacher si ferma e firma autografi e fa foto. Schumi jr è molto umile, attento ed educato, davvero un bravo ragazzo che sa di portare un nome pesante ma affronta tutto con la massima serenità mentale. Un giornalista inglese si presenta con un paio di scarponi giallo fluo e lo prendono tutti in giro. Il giorno dopo avrà un paio di più modeste snickers oro luccicante…

IL GIALLO DELLO SCARPONE GIALLO…

O ha problemi di vista o il suo stilista deve fare un corso di aggiornamento… qualcuno prova a saltare su una sedia, si affaccia dalla recinzione che limita la visuale al paddock e spia dentro. Vede solo il camion della spazzatura che toglie i rifiuti, ma per lui è già un successo. Arriva uno scooter con un ragazzo tutto bardato di nero.

SAINZ MALFIDENTE PARCHEGGIA LONTANO

E’ Carlos Sainz che parcheggia vicino all’ingresso stampa perché non ha posto dove metterlo e lo lascia custodito dai guardiani agli accessi. Siamo a Monaco, ma meglio non fidarsi del tutto. Su un monopattino arriva una ragazza con un casco enorme sulla testa seguita da uno alto con casco nero, mantello nero e scarpe nere. Sembra Dart Fener ma è Lewis Hamilton. Molla il monopattino, sale sul motor home e si cambia in pilota. Intanto un meccanico Mercedes riporta indietro i monopattini a inizio box così che possano essere riutilizzati. Quello di Hamilton è colorato in mimetica bianco verde e grigio, in sintonia con la divisa indossata il mercoledì appena arrivato in pista. Si prenota un ristorante per la sera e si va all’Escale, locale posto in pieno rettilineo centrale sotto la tribuna d’onore.

BRIATORE DI LOTTA (IN ITALIA) E DI GOVERNO (A MONACO)

Gestito da pugliesi (uno di Bari, l’altro di Polignano a Mare) si mangia alle 19 in punto e si esce alle 20,15. Il coprifuoco fino alle 21 influisce anche qui. Pochi avventori, poca gente in giro. E tanta tristezza. Chiediamo se così per tutti e la risposta è lapidaria: “Qui vengono anche i gendarmi a controllare i documenti e se la gente non è in regola, paghiamo anche noi la multa. Briatore? Aveva davanti al locale gli stessi controlli che avevamo noi, però lo vedevamo in TV in Italia a lamentarsi del coprifuoco alle 22 quando qua si chiudeva alle 19…Qua in TV non c’è andato a lamentarsi, chissà perché…”. Già, un Briatore di lotta e di governo. Lotta in Italia contro le leggi nostrane ma accetta quelle monegasche più rigide delle nostre.

AL MATTINO TAMPONE, POMERIGGIO PER IL TEMPONE

Sabato mattina comincia col solito tampone al centro Eurofins sulla diga foranea, poi si entra nel paddock e si incontra un po’ di gente. Alonso: “Oh, hanno aperto le gabbie e ti fanno entrare?”. Leclerc: “Speriamo di far sognare, ce la metto tutta”. Ricciardo: “Che ti pare la mia tuta azzurrina? Come se la fanno anche da uomo? Ma sei tutto scemo… Devo darci dentro sennò il ragazzino mi asfalta…“. Giovinazzi: “Uè paisà, ben arrivato nel paddock, che aria tira là fuori?”. Poi incontriamo il presidente ACI Sticchi Damiani dopo aver avuto un incontro con Domenicali a parlare di Monza, Italia e altro ancora… Passa Binotto, saluta a mala pena e scantona.

Vasseur ci guarda interrogativo, conferma certi incontri, poi sussurra…“Vediamo che succede…” e si allontana. Vorremmo parlare con Domenicali, ma è in meeting. Poi scopriamo che è arrivato alle 7,30 del mattino ed era già operativo con tutti coloro che lavorano nel circus… Un bel ritmo, poco da dire. La zona vietata del paddock la oltrepassiamo più volte. Eh sì, perché abbiamo i track limit anche noi giornalisti.

TRACK LIMIT PER LA STAMPA NEL PADDOCK

Zona mista con distanza di 1,5 metri, vietato passare davanti ai motor home, dietro invece sì. Ingresso pista libero con 5 metri di interregno fra noi e il resto del paddock. Fuori dai piedi a una certa ora e divieto di ingresso dopo un’ora dalla fine qualifiche e gara. Poco, ma meglio di niente rispetto al passato. Da Baku dovrebbe essere tutto libero. Intanto ci si scontra col catering del circuito: panini col formaggio e salame. Probabilmente dell’edizione di 78 anni fa, tanto per rendere vintage questa gara.

QUEL PANINO COL FORMAGGIO DI 78 ANNI FA…

E allora si va allo Stars and Bars che è sotto al portico dietro al paddock. Un filettino magro e striminzito, due patatine con olio lubrificante di qualche F.1 del passato, una acqua minerale, totale 37 euro. Nemmeno cari a ben guardare…A Monaco succedeva di peggio. A tirarci su il morale Jean Alesi, che parla ancora del GP Storico: “Ho fatto 1,8 milioni di visualizzazioni, incredibile. E la rabbia con Werner? Mica è passata, ci tenevo a vincere…”. Intanto si allontana osannato dai pochi tifosi presenti in pista. Lui è ancora il pilota Ferrari più amato dopo Schumacher e la gente lo ricorda sempre…

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