F.1 GP MESSICO Verstappen vince alla prima curva, Hamilton sconfitto senza appello, Ferrari a oltre un minuto e venti e pure doppiata

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Tutto in una curva, poi 71 giri di noia totale. O quasi. Al via Max Verstappen ha saputo sfruttare la scia delle due Mercedes di Bottas ed Hamilton e alla prima curva ha superato entrambi con una manovra decisa all’esterno della piega. Applausi, 10 e lode e fine della gara, perché da quel momento in poi per Hamilton c’è stato solo un mesto e vano inseguimento, mentre per Bottas l’inizio della disfatta.

VERSTAPPEN SOPRASSO DA MAESTRO, BOTTAS URTO DA PRINCIPIANTE

Perché per non dare fastidio ad Hamilton il finnico ha anticipato la frenata, lasciando passare sia Verstappen all’esterno sia Lewis all’interno, solo che ha prestato il fianco a Ricciardo che lo ha centrato mandandolo in testacoda a centro curva. Nel mucchio seguente sono rimasti coinvolti anche Tsunoda e Mick Schumacher, ma nel parapiglia se ne è avvantaggiato Giovinazzi che ha guadagnato 5 posizioni in un colpo solo. Da questo momento la corsa è praticamente finita.

HAMILTON SUBITO IN AFFANNO, BOTTAS INESISTENTE

Dopo la pole, Bottas ha sprecato tutto alla prima curva

Verstappen continuava a guadagnare su Hamilton e Lewis continuava a chiedere dove fosse più veloce, arrivando alla mesta conclusione a metà gara: “Ragazzi, niente da fare questi qui sono molto più veloci di noi, non ce la facciamo”. Fine delle trasmissioni.

ALFA SAUBER, COME TI FREGO GIOVINAZZI

Giovinazzi una gara rovinata dal box con strategie suicide

A questo punto, fra il solito svarione del box Alfa Sauber che chiama ai box con 15 giri di anticipo Giovinazzi, mettendolo fuori dai punti (festeggeranno a fine gara con Rakkonen 8 quando potevano avere due macchine in zona punta ma da loro funziona così…), l’attenzione è tutta per l’idolo di casa, Sergio Perez, che conduce la gara pure per qualche giro più che altro per far vedere un messicano in testa al GP del Messico (anzi di Città del Messico, perché la gara era intitolata alla città capitale federale e non allo stato come era consuetudine).

PEREZ RIMONTA IMPOSSIBILE

Alla fine Perez non ce la farà e Hamilton col secondo posto limita i danni in classifica generale anche se Verstappen, con la vittoria in Messico, porta il vantaggio su Hamilton a quasi una gara: ovvero 19 punti contro i 25 della vittoria del primo posto, escluso il punto in più per il giro veloce (andato a Bottas che però è fuori dalla top 10 e quindi non lo prende) e ad esclusione della gara sprint brasiliana che potrebbe dare qualche consolazione e speranza ad Hamilton. Perché da quello che si è visto in Messico, contro questa Red Bull e contro Verstappen c’è poco da fare e l’espressione di Hamilton dopo il GP fa capire che se ne sia reso conto anche lui e sia pronto al passaggio di consegne.

FERRARI OK SU McLAREN, MA OLTRE 1 E 20 DAL VINCITORE

Per la Ferrari una corsa positiva contro la McLaren in classifica generale, ma negativa in quanto a prestazione visto che il duo Leclerc Sainz è sempre rimasto fuori dalla lotta. A un certo punto, via radio, hanno detto a Leclerc di lasciar passare Sainz ma prima di farlo ne ha combinate di ogni. Poi, visto lo svantaggio contro Gasly, bravo e primo degli altri (quarto) con l’Alpha Tauri, Sainz ha ridato la posizione a Leclerc beccandosi anche in giro di distacco. Il quinto posto di Leclerc viene sancito da un distacco di 1 minuto, 21 secondi e 37 millesimi.  Che sui 71 giri di gara fa la bellezza di una media di 1,1 secondi al giro. Anche se qualcuno vanta il supermotore, il minuto e passa in gara sarà duro da recuperare in futuro, a meno di miracoli vari. Ma la F.1 è tecnica per cui restiamo in fiduciosa attesa. Fra sette giorni in Brasile, gara sprint, la terza, bocciata dai fans ma apprezzata da Liberty Media. Chissà che sondaggi guardano prima di prendere certe decisioni. Ma questo è un altro discorso…

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