F.1 GP ITALIA Verstappen in crisi ma vederlo all’Ascari ha ricordato qualcuno amato dai tifosi…

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

Capita che, dopo aver dominato in lungo e in largo due mondiali e mezzo, la Red Bull sia ora in grande difficoltà. Basta guardare la classifica finale delle qualifiche di oggi, che vede Max Verstappen relegato al settimo posto, a ben sette decimi dal tempo della pole di Lando Norris, per rendersi conto di quanto sia difficile la situazione. I tempi in cui segnava pole position con apparente facilità e poi vinceva le gare a mani basse appaiono oggi lontanissimi. Eppure lui, Max Verstappen,non si è certo dato per vinto, oggi ce l’ha messa tutta, ci ha provato in tutti i modi, caricandosi la sua Red Bull in spalla e trascinandosela, quasi, per i lunghi rettifili del tempio della velocità.

Ha provato anche a sfruttare quegli spazi, nelle curve, dove proprio non si può, non si deve, pena rischio altissimo di pessima figura e anche di provocare gravi danni. Lo abbiamo visto sollevare polvere in uscita a Lesmo, al limite alla Roggia e in Prima Variante. Al limite, e anche oltre, come testimonia questa foto al centro della nuova Variante Ascari, dove Max è stato il primo a capire che, contrariamente a quanto accadeva nella versione precedente della variante, ora si poteva sfruttare il cordolo a centro curva, dove tutti gli altri ci sono saliti molto timidamente, essendo la esse una curva in accelerazione da oltre duecento all’ora e il buon senso e l’istinto di conservazione suggerisce a tutti di tenere le ruote ben salde sull’asfalto.

Max no. È salito ripetutamente e abbondantemente, in piena velocità, sul cordolo, nel tentativo di strappare qualche decimo alla sua recalcitrante Red Bull. Max ci ha provato, ad ogni uscita, ad ogni passaggio, ad ogni curva, ripetutamente, sempre. Andando oltre i cordoli, gettando il cuore oltre l’ostacolo, dando spettacolo. Ce n’era un altro che guidava così, tanti anni fa. Era un piccoletto che non ha mai avuto tra le mani un granché di macchina, ma ci provava sempre, ci metteva l’anima, ad ogni giro, in ogni curva. Quando ho visto questo sollevarsi della ghiaia ho pensato a lui, a quel piccoletto là, e a quanto oggi Max Verstappen ce l’abbia in qualche modo ricordato. Oppure, dentro quella Red Bull, c’era sì il casco di Max, va vuoi vedere che gli hanno messo un cuscino sul sediolo ed hanno fatto girare quello là?

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