F.1 GP EMILIA ROMAGNA Ecco chi sono i promossi e bocciati sul Santerno

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

PROMOSSI

Red Bull. Vittoria al sabato nella gara sprint, pole position al venerdì, doppietta la domenica e giro veloce. Gli aggiornamenti hanno rimesso le ali alla squadra anglo-austriaca e permesso a Verstappen di recuperare in un colpo un bel bottino di punti alla Ferrari. Il secondo pilota Perez ha lavorato benissimo per difendere le spalle a Verstappen, quindi la formazione d’attacco a due punte ha funzionato bene.

Norris. Non ha sbagliato niente, ha saputo gestire e amministrare nelle fasi difficili, si è tenuto fuori dai guai e sale sul podio. La squadra sta recuperando e fra i motorizzati Mercedes è quella messa meglio. Peccato per Ricciardo, finito addosso a Sainz alla prima curva ma era il classico caso in cui non c’era spazio per due e la frittata è servita.

Russell. Senza errori in qualifica, bravissimo al via con 5 posizioni guadagnate, ha saputo amministrare e difendersi da Bottas sul finale, complice una pista dove non si sorpassa manco col DRS e alla faccia del nuovo regolamento tecnico che avrebbe dovuto impedire certi trenini. Rispetto ad Hamilton due spanne sopra, per grinta, determinazione e freddezza.

Bottas. Bravo, incisivo e determinato, porta a casa altri punti per Alfa Romeo Sauber e dimostra di essere il pilota esperto di cui la squadra aveva bisogno. E’ mancato il sorpasso finale su Russell che avrebbe rappresentato il quarto posto, un piazzamento importante per lui e la squadra.

Aston Martin. Doppio arrivo a punti per Vettel e Stroll, la cura sta cominciando a funzionare e i ritocchi portati dal nuovo staff tecnico (leggi ingegner Luca Furbatto) hanno permesso di vedere il traguardo e i punti, cosa importante.

Tifosi. Sopportare il freddo e la pioggia, oltre al fango e la delusione di una Ferrari che non ha vinto, merita l’applauso di tutti e il rispetto per questa passione in cui il cuore è al primo posto.

BOCCIATI

Carlos Sainz. Una uscita al sabato quando non serviva, una domenica un po’ per sfortuna un po’ perché non ha calcolato che potesse esserci qualcuno là dietro. Fatto sta che il piatto piange e due ritiri in due gare nel corso dei primi giri pesa troppo. Con Red Bull che sa giocare a due punte, non può permettersi certi errori, specie con un contratto rinnovato. Perché la sfiga esiste, vero, ma spesso la si aiuta trovandosi dove non si dovrebbe.

Ferrari. La mettiamo fra i bocciati per il risultato finale che non è quello voluto. Si perdona l’errore di Leclerc perché ci stava mettendo del suo e in quelle condizioni è più facile sbagliare che azzeccarla. Certo, a freddo era meglio un terzo posto che un sesto in affanno, resta il problema di una Ferrari che mangiava le gomme e perdeva nel passo contro la Red Bull. Speriamo sia solo un episodio.

Lewis Hamilton. A vederlo così non sembra un 7 volte campione del mondo, per come affannosamente cerca di superare Gasly (senza riuscirci). Il confronto con Russell è perdente in due gare su quattro. O Lewis ritrova il bandolo della matassa o trova altre soluzioni.

Alpine. Ocon penalizzato per la manovra nei box. Alonso che perde pezzi in corsa (già accaduto in altre gare) sono il segno che c’è molto da fare, sia a livello di struttura sia per la monoposto. Con la presenza del presidente Luca De Meo in pista, sarebbe bello sapere cosa gli avranno risposto…

RIMANDATI

Imola. Il rientro in pompa magna col pubblico ha mostrato alcune lacune organizzative. In fondo, fino all”8 marzo non sapevano se il pubblico era ammesso, poi a fine marzo era al 75 per cento e infine al 100 per cento due settimane prima della gara. Uno stress che mette sotto tensione l’organizzazione di un evento con oltre 130 mila presenti. Quindi un anno per imparare e porre rimedio ai problemi visti in questa edizione. Servono investimenti e la speranza è che chi ha in mano i cordoni della borsa li tiri fuori e consenta quei lavori che adesso sono inderogabili. A Imola ci hanno messo il cuore, purtroppo a volte non basta e quindi: promossi per simpatia e impegno oltre che passione, da rivedere per altro.

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