DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
Charles Leclerc in pole position a Baku, ovvero la conferma di un uomo da…marciapiede. Ovvero un pilota che sui tracciati cittadini si esalta. E qui in Azerbaijan lo ha fatto per la quarta volta di fila. Ovvero, in prova con la sua Ferrari non c’è nessuno che riesca a fare meglio in qualifica. Lo ha fatto dal 2021 con una macchina che era un ferro da stiro, lo ha ripetuto nel 2022 quando il mondiale sembrava alla portata di mano della rossa e lo ha rifatto l’anno scorso con tutti i problemi della Ferrari.
Non deve stupire, quindi, se anche quest’anno si è ripetuto. Ma Baku rappresenta anche quel punto di svolta psicologico perché fu proprio qui, anni fa, che Charles venne a correre subito dopo la morte del padre, al quale aveva raccontato una tenera bugia, ovvero aver firmato con la Ferrari, per farlo felice in punto di morte. E qui con la GP2 dimostrò quanto fosse saldo e veloce e capace di grandi cose sui tracciati cittadini. Quindi, se da un lato non sorprende vedere Leclerc davanti a tutti, dall’altra la terza posizione di Sainz con la seconda Ferrari fa capire che il passo in avanti sui tracciati veloci, c’è stato.
A Monza è arrivata una vittoria frutto della strategia, a Baku potrebbe arrivare il bis. Il problema è capire cosa combinano McLaren, seconda con Piastri ma clamorosamente 17. con Norris, fuori dal Q1, e Red Bull, perché il passo gara di Perez, quarto e davanti a Verstappen da tempo immemore, ma già vincitore su questa pista, può portare a una lotta serrata dove il messicano si gioca tutto, visti i disastri delle corse precedenti, e una McLaren che con Piastri vuole ribadire il suo ruolo di lepre delle ultime gare. Resta il mistero Verstappen, a volte veloce, altre con errori e toccate varie.
Non è a suo agio, ma se Perez ha segnato il quarto tempo a pochi millesimi da Sainz, vuol dire che almeno in prova la Red Bull vale la Ferrari e quindi la differenza a sto punto deve farla Max. Un Max che però ha la mente occupata da un paio di offerte Mercedes e Aston Martin per il futuro e con l’aria che tira in Red Bull, è arrivato il momento dei cambiamenti e delle decisioni che, però, fanno distrarre dall’obiettivo finale, ovvero portare a casa il quarto titolo mondiale.
Con l’errore di Norris, il pretendente più accreditato in questa fase, la strada è in discesa perché i 62 punti di vantaggio sono tanti, ovvero oltre 2 GP di margine e ogni gara in meno per Verstappen rappresenta il sogno a portata di mano. Sempre ammesso che Piastri o addirittura Leclerc non arrivino su un finale di stagione incredibile. Intanto meglio godersi questo risultato che se non cambia le cose a livello tecnico, consente alla Ferrari di fare morale e capire che il cambio di mentalità, che Hamilton porterà dal prossimo anno, saranno l’elemento vincente della squadra.