F.1 Alfa Romeo, Fred Vasseur ha fiducia nel team e prepara il rilancio

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Non c’è solo la Ferrari fra i grandi malati di questa stagione 2020, anche Alfa Romeo è partita col piede sbagliato, sopratutto in qualifica. Problemi di vettura, specie in qualifica, strategie opinabili, sospetti di favoreggiamento su un pilota a scapito di un altro. Al timone del team c’è Fred Vasseur, 52 anni, francese. Ingegnere con una lunga esperienza nel motorsport, Fred ha lavorato (e vinto titoli) con Rosberg e Hamilton alla ART GP, è stato al timone di comando della Renault F.1, ha esperienza e conoscenze che ne fanno la persona giusta per un team in costruzione.

Non è un caso che Sergio Marchionne gli aveva proposto di venire alla Ferrari ma Vasseur rifiutò. Se avesse accettato le cose sarebbero forse state diverse. Di sicuro da comandante in capo si prende le sue responsabilità, affronta i problemi e dopo la nostra inchiesta sui problemi Alfa Romeo di inizio stagione, da buon condottiero, di quelli che ti guardano negli occhi, ha deciso di affrontare il problema mettendosi a disposizione. Segno di stile, personalità e intelligenza. E allora, sapendo che avrebbe risposto senza remore perché forte della sua esperienza e con una visione ben chiara di come gestire un team, siamo partiti dal punto dolente: le scarse prestazioni.

– Colpa della fuoriuscita di Simone Resta che, dopo un solo anno, ha mollato Alfa Romeo per tornare in Ferrari lasciando un lavoro a metà?

“La forza di una squadra è il Gruppo, non gli individui. In questo campo, abbiamo mantenuto la stabilità del nostro settore tecnico nonostante il cambio di direttore tecnico. È chiaro che la nostra macchina abbia dei problemi in qualifica, ma non dimentichiamoci che, in gara, siamo spesso e volentieri più veloci di Alpha Tauri e Renault. A Budapest, Antonio Giovinazzi è stato estremamente competitivo nel suo ultimo stint, quindi è ovvio che la macchina abbia un potenziale da sfruttare. Toccherà a noi riuscire ad estrarlo. Dobbiamo capire cosa causi questo deficit sul giro secco e dobbiamo lavorare duro per migliorare la situazione. Tutti nella squadra hanno fatto uno sforzo incredibile, sin da dopo la prima gara a Spielberg: sono sicuro che troveremo delle soluzioni in fretta, ma la cosa importante ora è rimanere calmi. Dobbiamo continuare a lavorare per identificare le nostre lacune e migliorare per il bene della squadra e dei nostri partner”.

– A volte abbiamo avuto l’impressione che dal muretto box si prendessero decisioni sbagliate che hanno peggiorato alcune soluzioni e che manchi un referente nel team...

Il leader della squadra sono io e, alla fine, la responsabilità dei risultati è mia. Sono il primo a perdere il sonno quando un weekend di gara non va come dovrebbe. In questi casi, è normale guardare alla situazione e discutere internamente per trovare le soluzioni che ci faranno progredire. I nostri partner sono perfettamente a conoscenza della situazione, sanno in che posizione siamo e quello che stiamo facendo per avvicinarsi alla cima dello schieramento. Credo fortemente nella trasparenza con i nostri partner”.

– Alfa Romeo come sta reagendo a questa situazione? Ci sono discussioni?

“Il nostro progetto con Alfa Romeo e FCA è un piano a lungo termine. Ovviamente, vogliamo i risultati migliori quanto prima, ma sappiamo che il nostro obiettivo è il futuro. I risultati di ora, buoni o cattivi che siano, non cambiano questo impegno. Come team principal, è il mio mestiere assicurarmi che tutti siano focalizzati sul nostro obiettivo finale e analizzare cosa funziona e cosa no nella squadra, così da poter prendere le misure necessarie per migliorare”.

– Abbiamo ascoltato alcuni team radio che chiedevano a Giovinazzi di far passare Raikkonen, discussioni su scelte strategiche. La percezione è che si stia penalizzando Antonio a scapito di Kimi...

“Ho piena fiducia nella squadra intorno a me e nei nostri piloti, Antonio e Kimi. Alla fine, ogni decisione presa dalla squadra è la mia responsabilità e perciò faccio tutto quello che sia nell’interesse della squadra, non dei singoli piloti. Ad entrambi vengono date le stesse opportunità e non ha senso prendere decisioni che avvantaggino uno a scapito dell’altro. Kimi e Antonio sono impiegati della squadra ed entrambi conoscono bene il modo in cui prendiamo le decisioni, in particolare le circostanze in cui tentiamo di produrre il risultato migliore per la squadra. Questo è esattamente il caso degli scambi di posizione, come quello che abbiamo chiesto loro di fare a Spielberg. Se sappiamo che la macchina dietro ha le gomme migliori o migliori chance di attaccare un rivale, possiamo chiedere ai piloti di scambiare posizioni: lo abbiamo fatto lo scorso anno e accadrà di nuovo. Se il pilota poi non è in grado di guadagnare la posizione, li facciamo tornare alle posizioni originali – è una cosa decisa in anticipo. Lo abbiamo fatto anche  a suo tempo con Leclerc ed Ericsonn, è l’interesse della squadra che viene prima dei piloti. Alla fine, i due piloti competono individualmente ma fanno parte di una squadra insieme a 500 altre persone e a tutti i nostri partner. Il mio lavoro è di massimizzare i risultati per tutte queste persone. Favorire un pilota solo sarebbe estremamente controproducente”.

– Però è vero che manca un referente Alfa Romeo col quale interfacciarsi nel paddock, impressione di un certo disinteresse o solo organizzazione diversa?

“Il portavoce della squadra sono io e mi assumo tutte le responsabilità per le scelte che facciamo – che siano buone o cattive”.

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