CONTROVENTO Ferrari, troppe cose che non si capiscono, dalle strategie agli ordini…

DI GIORGIO STIRANO
Il pensierino della sera, dopo il GP di Sochi, riguarda le varie domande relative al week end.
Innanzi tutto non si capisce la decisione di Ferrari andare al via della gara con le gomme morbide (rosse) invece delle medie (gialle) come la Mercedes. Poi non si capisce ugualmente perché, al momento del problema al motore, hanno fermato Vettel in pista e non fatto, o cercato di farlo, rientrare ai box evitando l’ingresso della Safety Car. In fondo la sconfitta Ferrari sta proprio lì, in questi due momenti topici, oltre alla non decisione di far rientrare Leclerc un giro prima al secondo cambio gomme.
Per quanto riguarda il via, difficile sapere come sono effettivamente le cose, perché quando hai il tuo compagno in terza posizione, non sai che cosa succederà, e io sono portato a pensare semplicemente che Leclerc, vistolo al suo fianco al via, abbia lasciato spazio a Vettel per evitare rischi di contatto. Tanto, probabilmente, sapeva che l’eventuale prima posizione gli sarebbe stata restituita. Come poi è effettivamente avvenuto.

Perché l’errore Ferrari si deve far risalire anche al giorno prima ?

Perché la tipologia del circuito, praticamente senza vie di sgombro del circuito, favorisce l’ingresso della safety car o l’introduzione della virtual, e dunque è quasi certo che qualche strategia non prevista può essere implementata in corso d’opera, dunque è molto meglio avere le stesse gomme degli avversari per evitare di fermarsi una seconda volta, come poi è toccato a Charles.
Certo è che la rivalità interna tra i due piloti sta diventando imbarazzante e difficile da gestire. Se Ferrari vuol tornare ai vertici in termini di risultati … sonanti, cioè punti effettivamente conquistati, non può avere due galletti nel pollaio. Binotto, o chi per lui, deve decidere su chi puntare.
Quest’anno si può allenare sulle strategie e sulla gestione piloti, ma quest’inverno dovrà decidere. E con ogni probabilità a soccombere sarà Vettel che con i sui 42 milioni di euro di ingaggio non può fare lo scudiero del giovane monegasco. Se, come sembra, il predestinato numero uno sarà lui.
Giorgio Stirano
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