CONTROMANO In retromarcia e quelle Virtual e Safety Car che cambiano i risultati

DI RODOLFO INTELISANO

Ritornando sul GP d’Austria di domenica e analizzando i fatti accaduti, la prima cosa che mi sovviene alla mente non è il dito agitato di Fernando a Tsunoda, divenuto virale in internet, ma la Ferrari di Sainz che scivola in discesa in fiamme. Ora io mi domando: ma alla FIA ci sono o ci fanno? Ma come? Fissi una regola per cui il pilota che abbandona la vettura lungo il percorso deve fermarsi, se possibile, dove ci siano dei varchi (che sono opportunamente segnalati), lasciando la vettura in folle, per permettere ai commissari di spingere fuori dalla pista la macchina, e poi mi fai una di queste vie d’uscita in discesa? Da non credere.

SOCCORSI PATETICI MA COME FANNO?

Patetico il commissario che cercava di fermare la macchina con una zeppa di legno sotto la ruota (alta tecnologia) mentre la vettura andava indietro sempre più a fuoco. Si resta sempre più sconcertati da come a certi impianti si chieda sempre di più ed ad altri si lasci passare di tutto. Ovviamente è solo un caso e sei solo maligno se fai notare che il circuito ex Zeltweg, oggi così castrato e massacrato è di proprietà Red Bull. Per il resto, Leclerc vince perché finalmente la gara non offre interpretazioni di strategie tali da consentire al muretto Ferrari di rovinargli la gara con l’ennesima genialata.

TROPPE VIRTUAL E SAFETY CAR

Anche se…. con la virtual safety car nel finale, con il senno di poi, una volta entrato Leclerc, Verstappen fosse rimasto fuori avrebbe vinto facilmente, visti anche i problemi tecnici avuti da Leclerc nel finale. E qui aprirei una parentesi su VSC e SC: non è possibile e va trovata una soluzione per impedire che sempre più spesso siano queste a decidere un Gran Premio, anche perché, in queste situazioni il primo è chiaramente svantaggiato, non solo perde tutto il vantaggio che si era conquistato ma, se resta fuori si ritrova con gomme usate a fronteggiare una muta di avversari scatenati con gomme fresche (Leclerc-Silversone docet), se decide di entrare, chi lo segue può decidere sulla base di cosa fa il primo se imitarlo o restare fuori e ritrovarsi automaticamente davanti.

CHIUDERE LA CORSIA BOX UNICA SOLUZIONE

Non va bene e non è sportivo. Ricordo che una decina o forse più di anni fa l’uscita della safety car comportava la chiusura della pit lane e penso che questa regola andrebbe restaurata. Un altro elemento da analizzare interessante di questa gara è la differenza di prestazioni tra Red Bull e Ferrari fra la sprint race del sabato (a proposito garetta sempre più inutile e insignificante) e il Gran Premio della domenica, nettamente più performante il sabato la Red Bull, nettamente più performante la Ferrari la domenica con la Red Bull alle prese con un degrado inatteso delle gomme.

RED BULL FERRARI DIFFERENZE DI DETTAGLIO

Se ne deduce che con le vetture delle due squadre con prestazioni così vicine una minima variazione della temperatura esterna e dell’asfalto può stravolgere qualsiasi pronostico, anche perché sulla durata degli pneumatici ancora nessuno ci ha capito niente, Pirelli in primis e senza offesa neh... Oltre a questo una variabile importante e nuova per quest’anno rispetto all’ultimo decennio è data dalla affidabilità, dove la Ferrari appare ancora in affanno rispetto alla Red Bull che ha pure lei ha i suoi problemini ma meno importanti di quelli lamentati dalla rossa.

VERSTAPPEN LECLERC UN DUELLO LEALE

Ancora un ultima osservazione sul duello che caratterizza questa stagione fra Verstappen e Leclerc dove noto con disappunto che agli osservatori piace far rilevare che questo è un duello corretto, al contrario di quello dello scorso anno fra lo stesso Verstappen ed Hamilton, dimenticando però di rilevare, con questa analisi molto ma molto superficiale, che il duello attuale è corretto per il semplice motivo che quest’anno Verstappen sta correndo in modo pulito, contrariamente a quanto fatto l’anno scorso ed è inutile qui andare rivangare tutte le scorrettezze tollerate l’anno scorso dai commissari compiute dall’olandese nei confronti di Hamilton, anche perché sarebbe triste risentire l’ennesima lagna sui fatti di Silverstone che già un anno fa non si sopportava più.

MI TOLGO UN SASSOLINO DALLA SCARPA

Però un sassolino dalla scarpa fatemelo togliere: le anime belle che l’anno scorso si scandalizzavano per il fatto che Hamilton festeggiasse la vittoria mentre il suo avversario era in ospedale (solo per controlli, non certo come Lauda al Nurburgring 76, ma anche solo non certo come Grosjean in Bahrain 2020, per citare qualcosa di molto più recente, e lì sul podio a festeggiare, faccio notare, c’era anche l’olandese volante), sono le stesse che hanno esultato e sono esplose in un boato all’uscita di strada di Hamilton il venerdì in Q3 e non è necessario aggiungere altro.

Rodolfo Intelisano

 

 

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