CONTROMANO: GP Bahrain La solita vecchia storia?

RODOLFO INTELISANO Foto PAOLO CICCARONE

 

Il mondiale Formula Uno 2023 è cominciato come era finito, quantomeno per la supremazia Red Bull e i problemi Ferrari.

Quando prima dei test dissi che volevo una Ferrari che prendesse mezzo secondo al giro, volevo esorcizzare il futuro per scaramanzia, in realtà, purtroppo, ho sbagliato per difetto e il distacco in gara si avvicina al secondo. All’inizio del 2022 Ferrari e Red Bull sostanzialmente si equivalevano, come ci si sia potuti perdere per strada in questo modo rimane un mistero che i tecnici sono demandati a scoprire. Il mio augurio era per un sostanziale salto di qualità nel lavoro di sviluppo che adesso urge più che mai e spero di non sentire per l’ennesima volta la storia del “lavoriamo per l’anno prossimo” che significa sostanzialmente arrendersi senza combattere. Deve cambiare l’attitudine (compito per Vasseur), bisogna lavorare sullo sviluppo del progetto, arrivare alla fase decisiva della stagione in grado di combattere ad armi pari e non sempre in affanno. Mercedes ma anche Red Bull hanno dimostrato l’anno scorso che si può e si deve fare.

Per il resto la storia è sempre la stessa: i problemi cambiano ma non si trova mai il compromesso giusto: un anno la macchina ha una eccellente deportanza ma di conseguenza una eccessiva resistenza all’avanzamento e si vince solo sui circuiti lenti, tipo Monaco e Ungheria, mentre a Monza si fanno figure barbine, un altro anno c’è la velocità di punta ma manca deportanza, una volta si è gentili con gli pneumatici e si punta sulla gara, perché in qualifica si è lontani dai migliori, un altro anno si è velocissimi in qualifica ma manca il passo gara e la macchina mangia troppo gli pneumatici…

Nel frattempo le stagioni passano, non solo per Ferrari ma anche per Leclerc, sempre più un talento sprecato che rischia di gettare al vento una possibile brillante carriera se Ferrari non riesce a dargli una macchina vincente. Ieri Charles è apparso nelle interviste particolarmente contrariato e penso che a scadenza di contratto penserà a guardarsi intorno, ma dove andare, quando c’è una sola vettura vincente? Dovrà parlare come Alonso: meglio provarci da un’altra parte che essere sempre secondi di qualcun altro? Meglio armarsi di pazienza ed aspettare continuando a fare squadra, non solo in pista, premendo sull’acceleratore, ma anche in fabbrica.

 

Anche ieri Leclerc ci ha messo del suo e come sempre la differenza con Sainz è apparsa evidente e poi c’è anche il problema della affidabilità. Un problema che affliggeva anche Red Bull ad inizio della scorsa stagione, checché ne dicesse Helmut Marko. Ebbene, Red Bull ha impiegato due gare per risolvere il problema, alla Ferrari non è bastata a quanto pare una stagione ed un inverno intero. Ho sentito Marc Genè in telecronaca affermare che l’anno scorso i problemi erano previsti mentre il problema che ha fermato Leclerc è stato del tutto imprevisto: come arrampicarsi sui vetri con un discorso senza senso: che significa, che l’anno scorso si era perfettamente coscienti del rischio rotture e quest’anno no, ma ci si ferma lo stesso?

Peggio mi sento! La verità è che, finalmente con la F75, per una volta la Ferrari aveva azzeccato la macchina, ma con la pessima gestione dell’anno scorso: strategie demenziali e autolesioniste, mancanza di affidabilità, incapacità di sviluppo si è persa l’occasione che chissà ora quando si ripresenterà. Unica nota positiva degli ottimi pit stop. Si vede che Vasseur ha messo sotto la squadra con allenamenti costanti, visto che Binotto non sapeva fare neppure quello e i pit stop più lenti in media di quasi un secondo di quelli Red Bull erano francamente imbarazzanti…

C’è da dire, a scusante Ferrari, che essere vincenti e tutt’altro che facile e perdere la retta via è un attimo. La differenza con gli altri è però nel “vorrei ma non posso”. Gli altri salgono e scendono, Ferrari è sempre seconda ad inseguire un giorno Red Bull, poi Mercedes, adesso di nuovo Red Bull e manca sempre quel qualcosa in più che hanno sempre altri (ritorna la frase di Alonso). La Ferrari ha una pressione mediatica che nessun altro team sopporta ed essere sempre lì ad un passo e poi non farcela peggiora solo le cose, paradossalmente sarebbe meglio confondersi nel gruppo!

 

Ma è la Ferrari e non può farlo! Un esempio: la McLaren in crisi nera, eppure, a fine 2021 realizzava una doppietta a Monza e nella gara successiva a Sochi, solo la pioggia improvvisa impediva a Norris di vincere meritatamente il suo primo Gran Premio. Oggi Norris con il suo talento fa quello che può, ma la macchina sembra proprio nata male, ma nessuno getta il crucefige.

Altro esempio Mercedes: almeno in questa prima gara non sembra aver fatto quel salto di qualità che ci si aspettava dopo il finale in crescita della scorsa stagione, inoltre con l’ascesa di Aston Martin, rischia di perdere pure il ruolo di terza forza e anche per quest’anno temo che Hamilton dovrà rinfocolare le sue ambizioni per l’ottavo titolo, rinuncia che, vista la durata dei cicli di predominio di una squadra e la sua oramai lunga carriera, rischia seriamente di diventare definitiva.

Qualche piacevole novità c’è però stata e su tutte la Aston Martin che, dopo due anni difficili sembra questa volta aver azzeccato il progetto e chissà mai che anche Alonso, per una volta nella sua carriera, dove ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato per scelte errate, non abbia fatto la scelta giusta nel cambiare squadra.

Altro team in crescita la Williams che a piccoli passi sembra avvicinarsi ai team di metà classifica ed è una cosa che non può che fare piacere ai vecchi appassionati che ricordano una Williams dominante o andando ancora più indietro nel tempo, i sacrifici del compianto Sir Frank per esserci sempre e comunque.

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