CONTROMANO. F.1 Commissari di percorso, c’erano una volta con le bandiere e oggi invece…

DI RODOLFO INTELISANO

 C’erano una volta i commissari di percorso e le bandiere. I commissari erano, come oggi del resto, volontari appassionati, ma erano anche gente generosa e coraggiosa, li vedevi spostare le macchine, pulire la pista, spargere il filler sull’olio o scaricare gli estintori mentre i bolidi passavano a pochissimi metri da loro. Cambiano i tempi. La percezione del rischio è cambiata, sicurezza oltre ogni limite. Con il risultato che oggi non si rischia nulla, nemmeno quando il rischio non c’è.

COMMISSARI, FERMI IN ATTESA NEL RIFUGIO

I commissari sono sempre appassionati volontari ma non escono dal loro “rifugio” nemmeno se una macchina si ferma a pochi metri dalla loro postazione, fuori traiettoria e basterebbe spingerla per pochissimi metri per metterla al riparo dietro le protezioni. No, bisogna aspettare la safety car o la demenziale virtual safety car. Oppure si spostano le macchine con i mortali trattorini che hanno ucciso Julies Bianchi. Se riguardiamo le immagini dei gran premi di una volta la pista era costellata da vetture ferme ai bordi della stessa. Sicurezza zero. Per carità, non si chiede certo di tornare a quei tempi, ma come sempre si è arrivati all’eccesso opposto e ci si dimentica del sano “giusto mezzo”.

Ma poi , siamo tanto sicuri che una gru in pista sia meglio di una macchina ferma fuori traiettoria? E poi c’erano una volta le bandiere gialle. Rispettate dai piloti perché c’era il rischio, c’era il rispetto anche nei confronti di quegli uomini che per passione rischiavano la loro vita per porsi al servizio dei piloti. Oggi ci sono ancora le bandiere gialle ma spesso e volentieri i piloti non le rispettano, contando anche sulla incertezza delle norme: c’era la bandiera gialla? Si ma il pannello luminoso era verde.

LA TECNOLOGIA HA “UCCISO” LA PASSIONE

L’eccesso di tecnologia anche in questo campo invece di facilitare le cose le ha complicate: il commissario sventola la bandiera gialla, il pannello dice luce verde. Come si coordinano? Io non lo so se qualcuno è in grado di spiegarmelo attendo con ansia delucidazioni. Eppure, nella confusione mentale che oramai sembra aver investito gli organi giudicanti della FIA in merito alle regole, applicate con la massima discrezionalità che alla fine equivale ad arbitrio.

REGOLE DA BOCCIOFILA ANNI 70

Mi stupisco che tutto questo sia accettato da grandi case automobilistiche che investono centinaia di milioni di Euro per poi essere vittime di una gestione regolamentare che nemmeno il circolo della bocciofila per il torneo degli over 70, la soluzione non è difficile se, ma non sia mai che accada, si applicasse un minimo di logica: valgano le segnalazioni delle bandiere, i pannelli luminosi essendo solo di integrazione delle stesse e dovrebbero comunque essere azionati dai commissari che, essendo loro, e non la direzione gara, sul posto hanno il reale polso della situazione.

INTERVENTI FOLLI SCAVALCANDO I COMMISSARI

Nessun rischio di incomprensioni perché è la stessa postazione dei commissari ad attivare il pannello. Alla direzione gara spettino solo la safety car, ma in situazioni di reale pericolo, non come la ridicola safey car di Monza 2020 con la macchina ferma totalmente fuori traiettoria all’imbocco della corsia box e via virtual safety car, del tutto inutile se una doppia bandiera gialla sventolata prima del punto incriminato fosse rispettata dai piloti con un rallentamento vero (e qui si, può soccorrere la tecnologia per verificare chi rallenta davvero) nel tratto compreso fra la doppia bandiera gialla e la successiva bandiera verde.

F.1 CATTIVO ESEMPIO PER LE ALTRE CATEGORIE

E poi sanzioni pesanti, fino alla squalifica dalla gara per chi non le rispetta, cosa che sembra essere oramai la regola. E’ successo così a Spa con il povero Hubert e ancora quest’anno con Rigon e domenica ancora nella gara turismo di Macao. E questa indisciplina è ancora più accentuata nelle formule minori. Penso sia ora di usare il pugno di ferro, stroncare questo andazzo per poter rivedere i commissari fare davvero il loro lavoro senza rischiare e senza necessariamente far uscire safety o virtual safety car.

Rodolfo Intelisano

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