FORMULA E, NYCK DE VRIES E MERCEDES PRIMI CAMPIONI DEL MONDO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

 

Le prime righe non possono che essere dedicate a Nick De Vries, che al termine di una stagione entusiasmante, equilibrata e ricca di colpi di scena si laurea a Berlino sulla sua Mercedes come primo campione del mondo del ABB Formula E World Championship; completano il podio virtuale di questo campionato il secondo classificato Edoardo Mortara ed il terzo, il sorprendente Jake Dennis. Titolo per team, anche in questo caso combattuto ed incerto sino al termine per la sua attribuzione, ad appannaggio di Mercedes, che ribalta la classifica a suo favore davanti a Jaguar e DS Techeetah.

Dopo la stagione 2020, per certi versi imbarazzante, nella quale vi erano stati due dominatori, Antonio Felix Da Costa, vincitore con un paio di gare di anticipo, e la sua DS Techeetah, si è tornati ad una stagione “normale” per la Formula E, caratterizzata dall’equilibrio e dall’incertezza, con il risultato finale che si è delineato solo dopo l’ultima gara dell’anno; difficile individuarne le cause, forse il cambio delle power unit, forse la stagione deludente di alcuni team, forse una discontinuità che ha “colpito” tutti i team e tutti i piloti in modo più o meno equivalente, ma comunque sia la Formula E ha recuperato una di quelle che erano le sue peculiarità fondamentali.

La classifica, prima dell’ultima gara, vedeva 7 piloti in 9 punti, addirittura 12 in 20 punti, con la classifica per team con 6 squadre raccolte in 14 punti, tutte situazioni impossibili da decifrare e nelle quali un pronostico era di fatto impossibile; in tale contesto l’ultima gara berlinese era un “all in” nel quale chiunque alla fine avrebbe potuto cogliere il titolo.

Già emozioni alla partenza, con Evans che rimane fermo e Mortara che lo centra; entrambi fuori gara, ed è un peccato, dato che il pilota della Venturi era a 3 punti dalla vetta, il neozelandese della Jaguar quarto a 5 lunghezze dal vertice. Bandiera rossa per gli altri ma sogni di vittoria del campionato finiti ancor prima di iniziare per I due protagonisti.

Alla ripresa, dopo una gara, definiamola delle “seconde linee”, laddove dei primi sette in classifica solo De Vries ha preso 4 punticini, comunque combattuta sino alla fine, a spuntarla è Norman Nato su Venturi, davanti a Rowland su Nissan e Vandoorne su Mercedes; per effetto dei risultati ottenuti è Nyck De Vries a laurearsi primo campione del mondo della categoria, con la Mercedes (che più fonti indicano che abbandonerà la serie prima della Gen3) che, 5^ in classifica prima dell’ultima gara, conquista il titolo per team.

Dando uno sguardo di dettaglio all’andamento dei risultati ottenuti dai piloti nella stagione, si può dire che, forse, non una stagione proprio esaltante per il campione, che al pari degli altri ha evidenziato battute a vuoto ed ha vinto con “soli” 99 punti in 15 gare, a differenza di quanto (158 punti) realizzato da Antonio Felix Da Costa lo scorso anno (in 11 gare). 8 battute a vuoto su 15 gare sono un po’ troppe, ma gli altri non hanno fatto molto meglio, la differenza, oltre le due vittorie, l’hanno fatta I due secondi posti di Londra.

La media dei risultati annui dei piloti vede meglio del campione olandese solo Wehrlein e Rast che sono andati a punti in dieci occasioni, regolari ma senza acuti, Di Grassi e Lynn sono andati a punti in nove occasioni, ma sono stati penalizzati da un’incostanza quasi imbarazzante, in otto gare hanno marcato punti Evans, Vandoorne, Da Costa, Gunther e Rowland, tutti con 1, massimo 2 acuti in tutta la stagione.

Abbiamo, finalmente, rivisto il pubblico sulle tribune, e chissà che la prossima stagione non si riesca a tornare ad una parvenza di ulteriore “normalità”; segnali preoccupanti arrivano invece dall’interno, laddove dopo Audi, BMW ed Envision anche Mercedes, pur se fresca campionessa, sembra voler abbandonare la compagnia, un segnale che qualcosa, in una serie che dovrebbe esser decisamente di grande appeal, evidentemente non funziona e necessita di essere corretto.

(foto di archivio)

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