FORMULA E, IL PUNTO DOPO GARA 2 DI BERLINO, DA COSTA VERSO IL TITOLO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Innanzitutto il punto sul risultato della gara; la vittoria è stata ad appannaggio di Antonio Felix Da Costa su DS Techeetah (terza consecutiva), che sul traguardo ha preceduto Sebastien Buemi su Nissan ed il ritrovato Lucas Di Grassi su Audi, classificatosi sul terzo gradino del podio; a seguire, per i piazzamenti sino alla decima piazza, quella che portano punti validi per le classifiche, si sono classificati Frijns, Vandoorne (ottima gara e giro veloce), Bird, Rowland, Mortara (bravo), Lotterer e Vergne.

Un’annotazione: il tracciato, in configurazione “reverse”, era al suo debutto, e come tale sconosciuto a tutti; se da un lato questo ha generato qualche difficoltà aggiuntiva a qualche pilota, chi ha conseguito il successo nelle due gare (Da Costa) lo ha fatto con pieno merito proprio evidenziando la propria abilità di guida e la propria adattabilità a situazioni nuove.

La gara in pillole: al via con lo schieramento che vedeva, per le prime sei posizioni, sei vetture diverse, con Antonio Felix Da Costa, Sebastien Buemi, Alex Lynn, Nyck De Vries, Robin Frijns, Lucas Di Grassi, partenza a fionda per Da Costa, con De Vries che supera Lynn, che perde progressivamente posizioni, e Frijns che risale fino al terzo posto. A metà gara, brutto colpo per la Mercedes, De Vries rompe e si ritira, perdendo l’attuale quinta piazza. Davanti, nell’ordine, Da Costa, Buemi, Di Grassi e Frijns fuggono via, con l’attack mode che genera una serie incalcolabile di sorpassi lungo tutto lo schieramento in gara. Si giunge al finale di gara, con Da Costa che allunga e lascia la compagnia, e Vandoorne, finalmente una buona gara, che si avvicina a Frijns de Di grassi e Gunther che alza bandiera bianca.Si giunge alla fine con il portoghese che trionfa davanti a Buemi, mentre nella lotta serrata tra Di Grassi, Frijns, Vandoorne e Bird per il terzo gradino del podio è il brasiliano a spuntarla.

 

Uno sguardo alla classifica assoluta piloti, che a quattro prove dal termine evidenzia questa situazione per i primi cinque:

Antonio Felix Da Costa – DS Techeetah – punti 125

Stoffel Vandoorne – Mercedes – punti 57

Lucas Di Grassi – Audi – punti 57

Mitch Evans – Jaguar – punti 56

Sam Bird – Envision – punti 52

Sebastien Buemi – Nissan – punti 52

 

La classifica per team, dopo le prime due gare berlinesi, al netto di eventuali decisioni post gara, definisce invece il podio attuale sulla seguente graduatoria:

DS Techeetah – punti 157

BMW – punti 92

Nissan – punti 88

Stanti i numeri, ed a meno di clamorosi ribaltoni, Da Costa con questa doppia vittoria ha messo tra se ed i suoi avversari un distacco che, alla luce della superiorità tecnica e mentale che il portoghese sta manifestando, appare quasi incolmabile, viaggiando a vele spiegate verso una vittoria finale che appare più che ampiamente meritata.

Basandosi sui puri riscontri numerici, in questa fase finale del campionato Da Costa sembra essere, tra i protagonisti che puntano alla vittoria finale, il pilota più “in palla” e nella sua annata “buona”; una menzione per Lucas Di Grassi, valore aggiunto per un’Audi che questa stagione non lo sta supportando a dovere, uno dei migliori in assoluto (da 20^ ha terminato 8^ in gara 1) ma che i miracoli non li può fare e che, salvo appunto miracoli, al titolo non si avvicinerà neppure.

Male invece tra i “grandi”, anche se con qualche episodio sfortunato a sfavore, Robin Frijns, Jean Eric Vergne e Sebastien Buemi, che a questo punto appaiono, pur se ancora matematicamente in gioco, tagliati fuori dalla vittoria finale, anche se contro il Da Costa di quest’anno c’era oggettivamente poco da fare.

Una giornata, certamente non di riposo, per “sistemare” il percorso e di riflessione per tutti, nella quale analizzare cosa abbia funzionato e cosa no in vista delle prossime due gare, che si correranno sul tracciato, si perdoni il termine, “standard”; con solo quattro prove dalla fine l’imperativo è di non commettere errori, ogni punto guadagnato o perso andrà a pesare come un macigno sull’esito finale del campionato.

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