FORMULA E, I NUMERI DI META’ STAGIONE

TESTO E FOTO MARCO FERRERO

 

Un giornalista sportivo di ambito calcistico soleva dire che i numeri spesso sono dati oggettivi che dicono molto di più di quanto si pensi e sono più obbiettivi di qualsiasi opinione personale; dopo cinque delle tredici prove del ABB Formula E Championship (con la speranza che la gara di Sanya in Cina, che possiamo considerare cancellata, venga recuperata, magari raddoppiando un appuntamento dell’attuale calendario) può essere interessante dare un’occhiata ai numeri della classifica, paragonando la stessa con quella dello scorso anno allo stesso punto.

 

Pt.2020        Diff.Pt.2019        Diff.
Antonio Felix Da Costa67            —Sam Bird54             —
Mitch Evans5611Jerome D’Ambrosio531
Alexander Sims4621Lucas Di Grassi522
Maximilian Gunther4423Edoardo Mortara522
Stoffel Vandoorne3829Antonio Felix Da Costa477
Lucas Di Grassi3829Robin Frijns4311
Edoardo Mortara3235Mitch Evans3420
Jean Eric Vergne3136Daniel Abt3420
Oliver Rowland3037Pascal Wehrlein3024
Sam Bird2938Andre Lotterer2925
Sebastien Buemi2740Jean Eric Vergne2826
Andre Lotterer2542Alexander Sims1836
Nyck de Vries1849Sebastien Buemi1539
Pascal Wehrlein1453Felipe Massa1440
James Calado1057Oliver Rowland648
Robin Frijns1057Oliver Turvey648
Daniel Abt859Stoffel Vandoorne351
Jerome D’Ambrosio364Maximilian Gunther054
Felipe Massa265
Brendon Hartley265

 

Dopo cinque prove Da Costa comanda con 67 punti contro i 54 di Bird dello scorso anno e con 11 di vantaggio sul diretto inseguitore (contro 1 del 2019); quel che è però interessante è che, se lo scorso anno in 25 punti (una vittoria) erano raccolti 10 piloti, quest’anno son solo in 4 ad essere raccolti in tale intervallo. Non solo, ma quest’anno i punti sono sinora stati distribuiti su 20 piloti, quindi con una minore concentrazione rispetto ai 17 della scorsa stagione.

Volendo entrare nel merito, lo scorso anno i top drivers nei primi 10 erano 5 (Di Grassi, Da Costa, Frijns, Evans, Lotterer), ed è lo stesso quest’anno (Da Costa, Evans, Gunther, Di Grassi, Vergne), ma la differenza la stanno facendo le prestazioni delle vetture; lo scorso anno Envision e Audi apparivano più consistenti e le prestazioni apparivano più livellate, mentre quest’anno DS Techeetah e BMW, ad oggi, appaiono un gradino sopra le altre.

Una disamina sui piloti evidenzia come la leadership di Da Costa non sia casuale; il portoghese sin dai test di Valencia è apparso veloce, determinato ed in grado di sfruttare al meglio il potenziale di una vettura e di un team che hanno la coppia di piloti più forte del lotto. Una parola su Gunther: sin dallo scorso anno si era detto che il giovanissimo tedesco avrebbe potuto essere un protagonista, e così è stato, laddove si è fatto largo a suon di prestazioni convincenti e, fatti salvi eventuali errori grossolani, potrebbe arrivare fino alla fine in posizione di giocarsi il titolo.

Chi sta mancando all’appello è Frijns, che un po’ per sfortuna un po’ per non essere supportato dalla vettura ha già accumulato un ritardo importante e potrebbe a fatica rientrare nei giochi per il titolo; dopo un inizio più che incoraggiante, Vandoorne e Sims sono tornati alla “normalità” e paiono in difficoltà a mantenere il passo. In particolare, l’inglese di BMW nelle ultime due gare ha buttato alle ortiche, con due errori marchiani, una trentina di punti che alla fine del campionato peseranno come macigni sulla sua classifica.

Vergne ha, più o meno, la stessa situazione dello scorso anno (e si sa come è poi finita), e lo stesso si può dire per Buemi; altro pilota da tenere d’occhio è Evans, non perché è secondo, ma perché la rimonta di Marrakech (da 24^ a 6^) indica come il giovane neozelandese abbia raggiunto un livello di maturità adeguato a puntare in alto.

Una parola sui debuttanti: solo De Vries sta emergendo in modo convincente, Calado si sta inserendo bene nella serie, mentre Hartley , Jani e, soprattutto, Ma, non sembrano piloti adeguati a questo tipo di competizione e viaggiano con continuità nelle retrovie.

Qualche parola ed un pagellino sui team:

DS TECHEETAH – p.98

8 – E’, probabilmente, il team più “in palla” del momento, ed appare, sin dai test di Valencia, in continua crescita, grazie anche al fatto di avere la coppia di piloti migliore (non a caso è il team campione in carica), l’unico che può mettere entrambi i suoi piloti in condizione di vincere. Un esempio di programmazione e di gestione, dovranno solo gestire con oculatezza il fatto di avere due “top drivers”.

BMW – p.90

8 – Come lo scorso anno il team ha iniziato bene, con entrambi i piloti, come lo scorso anno Sims dopo un buon inizio si è perso, gli si augura solo che il finale di stagione sia diverso, di certo sapranno fare tesoro dell’esperienza dello scorso anno e degli errori fatti; hanno un talento come Gunther, velocissimo, aggressivo e determinato, da supportare e da “proteggere” dalla pressione che avrà nel prosecuio della stagione, potrebbero alla fine fare il “colpaccio” nella classifica per team.

JAGUAR – p.66

7 – Rispetto allo scorso anno sono migliorati, Evans è maturato ed appare più consistente, Calado sembra più la spalla ideale che non Lynn lo scorso anno, e anche il team appare, con un anno di esperienza in più, più pronto a misurarsi alla pari con le altre squadre; le prossime due – tre gare saranno il termometro con il quale misurare il potenziale della squadra in ottica di campionato.

NISSAN – p.57

6 – La sensazione è che la vettura possa fare di più, alterna sprazzi di prestazioni da top team a momenti nei quali sembra una vettura mediocre; sta seguendo la falsariga dello scorso anno, una partenza in sordina ed un finale in crescendo, Buemi è in crescita e Rowland una promessa che si spera esploda. Il giudizio ad oggi è di sufficienza, con l’intendimento di rivalutare il team a fine stagione.

MERCEDES – p.56

6,5 – Più che buona la partenza della casa tedesca, con Vandoorne che aveva illuso un po’ tutti, per poi fare le due ultime due gare incolori, e con De Vries rookie di lusso che, attestando un apprendistato più che lusinghiero, sta mettendo in difficoltà il più blasonato compagno di squadra; la vettura sembra più che buona, ben preparata ed a tratti in grado di giocarsela alla pari con gli altri. Di questo passo prima della fine dell’anno si avrà il modo di esprimere giudizi ancor più positivi.

AUDI – p.46

5,5 – Oggettivamente, forse la squadra che sinora ha reso meno di quel che ci si aspettava, per certi versi un po’ deludente, con il solo Di Grassi che ha raccolto punti (comunque meno dello scorso anno), che appare meno efficiente e meno veloce della scorsa stagione; la stagione è ancora lunga, ma il tempo sta passando ed è ora che si recuperi il gap dagli avversari prima che sia troppo tardi e non si abbia modo di recuperare.

ENVISION – p.39

5,5 – Quest’anno, almeno sino ad ora, appare in ritardo, causa sia una discontinuità di rendimento (al pari dell’Audi con cui condivide la tecnologia), sia le prestazioni dei suoi piloti, soprattutto Frijns di cui mancano i punti, che confermano la loro capacità di essere determinanti in una gara secca ma non in un campionato. Da rivedere qualcosa nella vettura per non incorrere in una stagione incolore e priva di soddisfazioni.

VENTURI – p.34

6 – La buona partenza di Mortara, se da un canto attesta che la vettura è migliorata rispetto alla scorsa stagione, sta un po’ nascondendo i problemi di Massa, che non è ancora, come si direbbe nel calcio, “entrato in partita”; la sensazione è che ci sia ancora un leggero margine di miglioramento, quella che sarà necessaria è una maggiore continuità di rendimento rispetto a quella manifestata la scorsa stagione.

PORSCHE – p.25

6 – Nell’anno del debutto, se pur in prova il team evidenzia un ottimo potenziale, il solo Lotterer non può bastare; sinora i risultati sono arrivati solo dal tedesco ex Techeetah, e la squadra di fatto corre con un solo pilota, Jani non pare quel pilota di esperienza di cui si aveva bisogno; sicuramente i risultati arriveranno, ma per il prossimo anno si dovrà valutare di affidarsi ad un pilota che garantisca risultati più adeguati ad una casa come Porsche.

MAHINDRA – p.17

5 – Rispetto allo scorso anno, male, con il solo Wehrlein che, mettendoci tanto del suo, riesce a mettersi in evidenza, soprattutto nelle prove, mentre D’Ambrosio appare apatico, poco determinato, ed in netto calo rispetto alla scorsa stagione; in gara la Mahindra non è ancora mai riuscita ad emergere con continuità in modo convincente, per stare tra il gruppo dei primi non basta qualche “momento” o l’impegno di un singolo pilota.

GEOX – p.2

4,5 – Ha commesso l’errore di affidarsi a due piloti debuttanti nella categoria, senza esperienza nello sviluppo e nella messa a punto del mezzo, ed i risultati ne sono la conseguenza; rispetto allo scorso anno un deciso passo indietro, un pilota di esperienza avrebbe fatto comodo, un errore che sta pagando a caro prezzo e che si ripercuote anche sul rendimento dei piloti.

NIO – p.0

4 – Rispetto allo scorso anno appare, e pareva impresa ai limiti dell’irreale, indebolita (la scorsa stagione almeno 6 punti si erano portati a casa) e senza possibilità alcuna di schiodarsi dall’ultima posizione della classifica per team; francamente non si comprende quale sia la strategia che questo team stia seguendo, un vero e proprio enigma. Spiace, perché una scuderia in più in lotta farebbe piacere vederla.

Questi i numeri ad oggi, con la (quasi) certezza che già a partire dalla prossima gara, che si svolgerà a Roma il 4 di aprile, tutto potrebbe rimescolarsi e rivoluzionarsi, ma questa è la Formula E.

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