FORMULA E: CHI SARA’ IL CAMPIONE?

 

Con ancora quattro appuntamenti sui tredici previsti dal calendario, e con un equilibrio (solo alla gara di Monaco, la nona della serie, si è avuto un vincitore che ha bissato il successo in questa stagione) all’insegna dell’imprevedibilità e dell’incertezza, con i primi sette in classifica racchiusi in soli ventidue punti, nulla è certamente delineato e neppure sembra fornire elementi per una previsione affidabile in merito, ed appare impresa ardua pronosticare chi tra i papabili protagonisti possa vincere al titolo.

Con cento punti (bonus esclusi) ancora in palio magari solo al termine delle prove europee si potrà, ma non è scontato, avere una situazione un po’ più definita; anche senza la canonica “boccia di cristallo”, e non volendo arricchire la platea dei profeti del “io lo sapevo” a titolo assegnato, proviamo, presa a riferimento l’attuale classifica assoluta dopo la gara di Montecarlo, a esprimere su una base analitica dei risultati sinora conseguiti alcune considerazioni sui sette piloti che ad oggi sembrano avare maggiori possibilità di aspirare alla vittoria finale. 

VERGNE: Team Techeetah – punti 87 
il campione 2018 ha prepotentemente riproposto la sua candidatura per confermare il titolo; il francese è pilota forte, esperto, intelligente, magari nella stagione non ha peccato di eccessiva regolarità ed ha colto alcune battute a vuoto di troppo (quattro “zeri” di cui tre consecutivi), ma nel momento che conta sa sempre esserci. Ha solo un problema: ha in casa il rivale più forte! Un bel grattacapo per il team manager nel caso i due piloti arrivassero all’ultima gara entrambi in condizione di vincere e con un paio di avversari pronti ad approfittare di una lotta fratricida! 

LOTTERER: Team Techeetah – punti 86 
pilota solido e di grande esperienza, il tedesco nella stagione è regolarmente andato a punti “pesanti”, ed a questo punto ha la concreta possibilità di chiudere la stagione con il titolo in tasca; in più, la DS Techeetah nelle ultime quattro prove è risultata la squadra più competitiva, un vantaggio da non sottovalutare. Se sarà capace di non commettere errori (come quello nelle qualifiche di Monaco) e manterrà la sua costanza prestazionale può essere considerato il successore del suo compagno di squadra nell’albo d’oro della serie. 

FRIJNS: Team Virgin – punti 81 
la vittoria di Parigi lo aveva portato al comando, dopo Monaco è terzo, ma a pochi punti. L’olandese è pilota veloce, aggressivo (a volte anche troppo), poco calcolatore (in effetti rischia molto), sembra non avere mezze misure, forse la condizione non ideale in un momento dove un rischio mal calcolato può compromettere l’intera stagione. Non ha, purtroppo, un compagno di squadra che possa “togliere punti” agli avversari; Bird, a parte la fase iniziale del campionato, non è mai risultato protagonista. Ovvio che punti al titolo, ma dovrebbe farlo “da solo” ed andando a forzare la sua indole, di certo non un’impresa facile. 

DA COSTA: Team BMW – punti 70 
attenzione al pilota brasiliano che, supportato da un team ed una vettura di assoluto livello, è sinora risultato uno dei piloti più costanti e ha sempre saputo, tenendo un “profilo basso”, comunque esprimere buone prestazioni e rimanere sempre nei quartieri alti della classifica; i risultati lo qualificano come uno dei drivers più “consistenti” e regolari, e come tale potrebbe alla fine risultare il terzo incomodo tra tutti i litiganti, come recita un celebre proverbio. Se si vuole indicare un outsider a sorpresa il suo è il nome su cui puntare. 

DI GRASSI: Team AUDI – punti 70 
il brasiliano, campione 2017, è sempre da tenere in considerazione come candidato per la vittoria finale; pilota sornione e sempre in grado di piazzare il colpo decisivo, esperto e di grande esperienza, a Monaco ha dovuto subire, suo malgrado, un ritiro per incidente. Ha dalla sua grande forza mentale e concentrazione, da grande professionista; ha tutti i “numeri” per giocarsi le sue possibilità sino alla fine, supportato da un’Audi che peraltro pare vettura molto ben preparata, ed è, non lo si dimentichi, uno squadrone che dove ha corso ha vinto. 

EVANS: Team Jaguar – punti 69 
il vincitore di Roma al momento appare ancora troppo incostante, capace di grandi imprese come di prestazioni incolori; a Parigi e Monaco è apparso evanescente e mai in evidenza, poco supportato da una Jaguar che in questo momento sembra un gradino al di sotto delle avversarie. Forse la vittoria in un E-Prix era l’obbiettivo annuo massimo da raggiungere, ma per il titolo serve qualcosa in più; non si dimentichi poi che Evans ha ventiquattro anni, sarà un sicuro protagonista nel breve – medio periodo. 

D’AMBROSIO: Team Mahindra – punti 65 
Dopo un inizio di stagione più che promettente Il francese è scomparso dalle zone alte della classifica, ritrovandosi ora in una posizione che, oggettivamente, appare un po’ “stretta” per un pilota della sua caratura, e con un compagno di squadra, Wehrlein, che appare in crescita e che lo sta mettendo in difficoltà in seno alla Mahindra con prestazioni più che ragguardevoli. Molto difficile che il francese possa, nelle quattro gare rimanenti e per quanto visto ultimamente, rientrare nei giochi per il titolo. 

Abt e Rowland, specie quest’ultimo, sono in crescita, ma la stagione, posto che le sorprese siano ancora possibili, sta volgendo al termine. Volendo, sulla base di quanto analizzato, azzardare un pronostico, la classifica finale potrebbe vedere Lotterer campione davanti a Vergne, Di Grassi e Frijns, con Da Costa nel ruolo di sorpresa o di terzo incomodo, che potrebbe, con i suoi piazzamenti, rompere le uova nel paniere di qualcuno del “poker d’assi” sopra citato. 
Tutto quanto sopra con l’intendimento di aggiornarsi e riparlarne dopo il 14 luglio…

 

Condividi su: