W SERIES ALL’ATTO FINALE

Testo e Foto MARCO FERRERO

Il weekend del 11 agosto vedrà la conclusione della WSeries, il campionato riservato a conducenti di sesso femminile su vetture di Formula 3 dotate di un motore turbocompresso di 1,8 litri capace di erogare 270 cavalli di potenza; una serie alla sua prima edizione il cui intendimento, quanto meno sulla carta, sarebbe quello di poter dare a fanciulle di talento di mettersi in mostra con la speranza di poter arrivare ai massimi livelli del motorismo.

Sarà il prestigioso circuito inglese di Brands Hatch a chiudere la serie, che ha visto il suo svolgimento, da inizio di maggio, su quelli di Hockenheim, Zolder, Misano, Norisring e Assen, tutte “piazze” importanti e per palati fini, ciascuno teatro a vario titolo di eventi mondiali del motorismo che evocano ricordi indelebili ed imprese sportive indimenticabili. 

Per quanto riguarda l’aggiudicazione del titolo (e del ricco montepremi dedicato alla vincitrice), la classifica assoluta indica come si tratterà di una lotta a due tra la britannica Jamie Chadwick, attuale capofila con 98 punti, e la tedesca Beitske Visser, seconda con 85 punti; stante che la vittoria porta in dote 25 punti la spagnola Marta Garcia, attualmente terza con 62 punti, appare pertanto tagliata fuori dalla lotta per la vittoria finale. 

 

 
Non ci si lasci ingannare dall’entità numerica del vantaggio; 13 punti sono sì una dote che è meglio avere a favore piuttosto che da recuperare, ma non consentono alla britannica calcoli o strategie difensive utili ad amministrare questo “tesoretto”; in caso di vittoria della Beitske infatti la Chadwick per aggiudicarsi il titolo dovrebbe quanto meno arrivare terza, con il quarto posto le due ragazze sarebbero pari sia nel punteggio che nel numero di gare vinte (e sarebbero quindi determinanti i piazzamenti ottenuti nelle gare), dal quinto posto in poi sarebbe la tedesca a vincere il campionato. 

Un campionato, come tutti quelli che si rispettano, con luci ed ombre; se da un canto l’esperimento è apparso interessante, con gare avvincenti, equilibrate e divertenti, se si vorrà dare continuità a questa serie, che lato “pilotesse” ha riscosso notevole interesse, ed affinché la stessa abbia una sua dignità alcuni punti dovranno essere necessariamente rivisti e migliorati.
Innanzitutto la WSeries dovrà lasciare la sua connotazione di solo elemento di contorno e dovrà trovare un suo spazio ed una sua identità; diversamente, al di fuori degli addetti ai lavori, nessuno avrà consapevolezza del fatto che esiste un campionato che, proprio perché ha caratteristiche sue peculiari, varrebbe invece la pena di valorizzare. 

 

 
Se questo campionato ha l’obbiettivo di essere una rampa di lancio deve avere un format che lo caratterizzi come tale; se sei gare sono un po’ pochine, non mancano gli spunti (anche sulla falsariga di quanto avviene in altri eventi) per un salto di qualità, tipo una manche al sabato ed una la domenica con inversione delle prime otto classificate di gara 1, attribuzione di punti supplementari per pole position e giro veloce in gara ed altri ancora. 

Ultimo, ma per certi versi più importante, la copertura mediatica; forse questo primo anno è stato vissuto da parte degli organizzatori con qualche timore di troppo, magari temendo una reazione “tiepida” da parte del pubblico, e si spera che la prossima stagione l’evento venga, sotto l’aspetto dell’informazione, preparato in modo da attirare pubblico e media alle gare, evitando altresì di sperare solo nella buona volontà di qualche testata. 

Tra una decina di giorni avremo la prima “regina” di questa serie, cui non si può che augurare di potersi mettere in mostra anche in campionati più “importanti”.

Foto archivio della gara di Misano

Condividi su: