MONACO GRAND PRIX HISTORIQUE, CHAPEAU!

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Non disputatasi l’edizione 2020 causa le arcinote vicende legate alla pandemia di COVID-19, la 12^ edizione del Monaco Grand Prix Historique viene recuperata quest’anno; si tratta di un evento che riveste un’importanza particolare e configura per l’Automobile Club di Monaco un sforzo non indifferente, considerato come la competizione storica delle Formula 1 viene svolta negli anni “pari”, in alternanza con la Formula E che viene gareggiata in quelli “dispari”.

Il 2021 configura pertanto un anno particolare, in quanto sulle strade del Principato verranno corse tutte e tre le manifestazioni (in aggiunta al classico Grand Prix di Formula 1), per poi riprendere, si spera, l’andamento “normale”, laddove il prossimo anno è già prevista la 13^ edizione del Monaco Grand Prix Historique, e chissà che la Formula E non possa divenire un evento annuale per quello che è uno dei circuiti “storici”, se pur ad oggi anacronistico, dell’automobilismo.

Un’edizione particolare anche sotto l’aspetto della partecipazione, non tanto per il numero già corposo degli iscritti (si parla di 150 vetture comprese tra il 1920 ed il 1980), quanto perché nelle starting lists compaiono i nomi di Jean Alesi, René Arnoux e Alex Caffi, tutti e tre al volante di vetture Ferrari, seppur in categorie diverse, che sul quel tracciato hanno provato e regalato momenti emozionanti e prestazioni indimenticabili, e che in questo periodo hanno provato a lungo le vetture proprio per presentarsi al via nelle migliori condizioni ed evitare “figuracce”, giusto sintomo di un orgoglio e di una competitività mai sopita.

Sette le categorie in gara, perché si tratterà di una competizione vera e propria, e non solo di una parata o di una passerella, che suddivideranno le vetture su sette gare, ciascuna intitolata ad un grande campione dei relativi anni, come segue;

Gara A – Louis Chiron – vetture da Gran Premio ante guerra (2^ mondiale) e vetturette,

Gara B – Juan Manuel Fangio – vetture da Gran Premio con motore anteriore costruite dal 1946 al 1960,

Gara C – Vittorio Marzotto – Vetture Sport con motore anteriore dal 1952 al 1957,

Gara D – Graham Hill – vetture di Formula 1 dal 1961 al 1965,

Gara E – Jackie Stewart – vetture di Formula 1 dal 1966 al 1972,

Gara F – Niki Lauda – vetture di Formula 1 dal 1973 al 1976,

Gara G – Gilles Villeneuve – vetture di Formula 1 dal 1977 al 1980.

Quanto sopra per semplificazione, in quanto in ciascuna gara sono presenti due o tre classi, utili ad identificare in modo omogeneo le vetture in gara in quella categoria secondo le loro caratteristiche tecniche, in tal modo potendosi così stilare classifiche che tengano conto delle relative differenze, argomento che sarà oggetto di un resoconto successivamente allo svolgimento dell’evento.

Un altro elemento che andrà a rendere l’evento ancor più significativo consiste nell’accreditamento a favore dei media, cui è stato già anticipatamente confermato l’accredito loro fornito per la gara dello scorso anno, se pur con qualche limitazione utile ad evitare assembramenti, specie in quelle zone (pit lane, box, paddock) che, stante la presenza di piloti, personaggi e VIP, sarebbe “presa d’assalto” ed i cui spazi non sarebbero in condizione di accogliere, almeno al momento, l’inevitabile e consistente flusso di persone.

Per quanto riguarda il pubblico, risulta che siano state approntate due piccole zone “VIP”, si immagina non certo a condizioni popolari, a favore di un numero estremamente limitato, e presumibilmente selezionato, di persone, che potranno godere dello spettacolo sportivo del weekend; per tutti gli altri, purtroppo per loro, l’evento rimane in regime di “porte chiuse”, con le tribune, ormai in termine di allestimento, pronte per ospitare il pubblico per il Gran Premio del prossimo 21-23 maggio, per il quale la biglietteria è aperta.

Uno spettacolo ormai imminente, uno spettacolo che riporterà la storia delle Formula 1 su quelle strade che hanno vissuto duelli epici, uno sforzo organizzativo che l’Automobile Club Monaco, chapeau, sta per riproporre, a ricordare la storia e la tradizione del suo circuito stradale.

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