MONACO, CORNICE IDEALE DELLA F1 HISTORIC

testo e foto MARCO FERRERO

Weekend del 8-10 maggio 2020, giusto due settimane prima che abbia luogo il Gran Premio di Formula 1 valido per il Campionato Mondiale, una data da cerchiare in rosso per tutti gli appassionati (ed i nostalgici) delle Formula 1 d’altri tempi, in quanto in quella data si svolgerà, sullo stesso tracciato “classico” della Formula 1 attuale, il Gran Premio Historic.

Un appuntamento che ha luogo ogni due anni, in alternanza con la gara del Campionato di Formula E, e che, in un appuntamento impedibile per chi abbia qualche anno (e qualche capello bianco) in più, vede scendere in pista, suddivise in “classi”, o meglio dire fasce di “età”, vetture che hanno disputato il gran premio in tempi passati e su quelle stesse strade hanno trionfato.

Nell’edizione di due anni fa erano ben oltre cento le vetture, a copertura di un periodo temporale di quasi un secolo (la vettura più data era una Bugatti che risaliva al 1927!), che hanno ripercorso le strade del Principato sfidandosi non in una parata di bellezza ma in una gara vera e propria; c’era da rimanere estasiati, sportivamente parlando, al passaggio delle Ferrari di Jacky Ickx e Niki Lauda, della Lotus di Emerson Fittipaldi, della Hesketh di James Hunt, solo per citarne qualcuna e per rimanere su accoppiate piloti / mezzi indimenticabili.

Tra i piloti di oggi non solo facoltosi e fortunati possessori di questi gioielli e gentlemen drivers, ma anche gente come Alex Caffi che in Formula 1 c’è stato e che, non avendole dimenticate, vuole rinfrescare la memoria dei ricordi di quelle gare che lo hanno visto presente in prima persona, e che non lesina di certo grinta ed impegno (due anni fa fu costretto al ritiro per una “toccata” sui guard rail monegaschi).

Probabilmente il tracciato del Principato, stante che è di fatto praticamente lo stesso delle prime edizioni senza che lo stesso sia stato, e non potrebbe essere diversamente, stravolto dalle modifiche che i tracciati permanenti hanno subito, giustamente, per adeguare gli stessi alle sempre crescenti norme di sicurezza, è quello che idealmente meglio si presta a questo tipo di amarcord, a questa kermesse che per un weekend riesce a riportare nel passato gli appassionati di almeno un paio di generazioni.

Il passeggiare lungo il porto, dove sono siti i paddock, piuttosto che lungo il marciapiede che costeggia i box, evoca alla memoria sfide epiche e ricordi di gare entusiasmanti, dove quei caval(ieri) del rischio sciorinavano tutta la loro abilità di guida, gare senza un attimo di respiro magari condizionate dalle bizzarrie del meteo; l’ammirare dalle tribune il passaggio delle vetture nei luoghi simbolo del tracciato, Sainte Devote,il Casino, la Rascasse, il tornantino del Loews, le piscine, per un attimo riporta indietro in quel tempo dove il pilota, al contrario di oggi, faceva la differenza più del mezzo.

Uno spettacolo che, si creda, è veramente difficile da descrivere, emozioni che non si possono provare se non di persona sul posto, un sogno nel quale ci si tuffa e dal quale non si vorrebbe più uscire; tutto questo è la Formula 1 Historic di Monaco, e per chi vorrà vivere questo sogno l’appuntamento è nella sua cornice ideale il prossimo 10 maggio.

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