FERRARI CHALLENGE, I CAMPIONI IRIDATI 2019

(testo e foto Marco Ferrero)
Al termine di una stagione appassionante che ha visto le Gran Turismo di Maranello impegnate in quattro dei cinque continenti (solo l’Africa al momento non ha ancora un calendario gare), l’appuntamento finale del Mugello dello scorso weekend ha decretato l’assegnazione non solo dei titoli iridati ma anche, per quanto riguarda quello a noi più vicino, quelli europei.
Solo sabato sono stati assegnati i titoli “continentali”, e già il giorno dopo era un’altra storia, un’altra gara, un altro titolo da conquistare, il tutto con diverse motivazioni, chi aveva vinto era chiamato a ripetersi, gli sconfitti ed i delusi della stagione cercavano il riscatto, nulla di nuovo nella storia dei motori e delle corse, ma il tutto racchiuso in due soli giorni.
Tre gare per quattro titoli, una gara “secca” che non avrebbe lasciato spazio ad alcun tipo di errore, uno spettacolo che non ha mancato di regalare emozioni e colpi di scienza sino all’ultimo giro; volendo cercare di dare un’idea a chi non fosse stato presente si può così riassumere l’andamento delle gare.
COPPA PIRELLI: la vittoria di Adam Carroll, il più “professionista” in pista.L’ex pilota di DTM, Formula Indy e Formula E ha ingaggiato una lotta entusiasmante prima con il nostro Niccolò Schirò (che ha accusato problemi tecnici nella seconda metà di gara tant’è che ha fermato la vettura appena tagliato, lentamente, il traguardo), comunque terzo assoluto, e Bjorn Grossmann, giusto secondo al traguardo nella scia di Carroll. I tre sin dalla partenza hanno fatto gara a se, mostrando una superiorità assoluta e non si sono risparmiati tentativi di sorpassi con staccate mozzafiato; per metrà gara Schirò sembra poter attaccare Carroll ma la sua vettura ha un calo vistoso e consente a Grossmann di passare in seconda piazza, che forse avesse avuto qualche altro giro avrebbe potuto tentare l’attacco decisivo.
COPPA PIRELLI AM: Emanuele Maria Tabacchi stratosferico, bravo Tommaso Rocca.Chi pensava, soprattutto tra gli avversari, che Tabacchi fosse pago del titolo europeo, si è sbagliato di grosso; il padovano, partito leggermente dietro, con una tattica di gara perfetta ha risparmiato il suo mezzo nella prima parte di gara per poi scatenarsi nel finale, passando da quarto a primo negli ultimi giri della gara, vincendo davanti a Matus Wyboh ed il bravissimo Tommaso Rocca, raggiante sul podio. Gara equilibrata nella prima metà, senza paticolari menzioni di cronaca, tutte le emozioni nella seconda parte quando la rimonta di Tabacchi, a suon di giri veloci, non determina il risultato finale.
COPPA SHELL: James Weiland all’ultimo giro.Al via il libanese Tani Hanna, fresco campione d’Europa, scatta meglio di tutti subito tallonato da Weiland; i due prendono il largo e fanno gara a se, ingaggiando un duello che durerà per tutta la gara. Negli ultimi giri l’americano rompe gli indugi e pressa sempre di più Hanna; proprio all’inizio dell’ultimo giro, alla staccata della “San Donato” il libanese, forse in difficoltà con gli pneumatici, arriva leggermente lungo mentre Weiland opera una staccata perfetta passando al comando ed andando a vincere gara e titolo.COPPA SHELL AM: Ingvar Mattsson ed Agata Smolka confermano il risultato di Monza 2018.
Ingvar Mattsson, che per tutto il weekend si era “nascosto”, proprio come a Monza piazza la “zampata” nella gara più importante confermando il titolo dello scorso anno; al via Mattsson scatta bene e prende il comando mentre Agata Smolka, partita quinta, arriva alla San Donato in seconda piazza. Henrik Jansen parte male e da poleman si ritrova quinto, iniziando una furiobonda rimonta che lo porta al secondo posto, quando supera la Smolka con una staccata da applausi. Jansen vorrebbe andare a vincere, ma le sue gomme non lo supportano più, gli ultimi tre giri non vedono sussulti e vedono il danese arrivare secondo con Mattsson e Smolka che confermano i risultati dello scorso anno.
Una citazione sulle condizioni meteo; se il giovedì la pioggia aveva reso viscido l’asfalto del tracciato toscano, il resto del fine settimana è stato caratterizzato da condizioni di tempo ottimali, una situazione positiva con temperature che sembravano più quelle di maggio / giugno e che hanno toccato i 25 gradi. Oggettivamente tutti, addetti ai lavori e non, non avrebbero fatto salti di gioia nel trovarsi in condizioni meteo del fine settimana come quello viste nelle finali di Monza dello scorso anno, flagellate da un maltempo che aveva martirizzato gli spettatori e, soprattutto, i piloti in pista, vittime di una vera e propria ecatombe di incidenti.
Poiché, come tradizione consolidata, al termine di un campionato lo sguardo è già rivolto a quello successivo, giusto citare, a beneficio degli appassionati di questa interessante e spettacolare serie, il calendario del Challenge Ferrari Europa per la stagione 2020, che sarà imperniato sulle tappe di Mugello (03-05/04), Portiamo (08-10/05), Brno (05-07/06), Hockenheim (19-21/06), Barcelona (17-19/07) e SPA Francorchamps (11-13/09), prima della classica tappa delle Finali Mondiali che contestualmente andrà a chiudere le serie “regionali” e che avrà luogo sul circuito di Abu Dhabi negli Emirati Arabi.
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