TUTOR: non è di Autostrade per l’Italia ecco cosa cambia…

Lo ha stabilito una recente sentenza deliberata nella giornata di lunedì scorso.

 

La notizia sul sistema “Tutor” ha percorso alla velocità della luce tutta la nazione, compresi gli automobilisti che di fatto e “di diritto” conoscono l’impianto di rilevazione della velocità lungo le autostrade italiane.

 

Tutto parte dalla sentenza, datata 2015 della Corte di Cassazione, nella quale stabiliva che l’invenzione era da attribuirsi all’azienda di Greve in Chianti.

 

La sentenza della Corte di Appello di Roma, ha stabilito con proprio ordine, che l’Ente società Autostrade per l’Italia deve rimuovere e distruggere tutti i Tutor esistenti sulla rete.

In pratica, i giudici hanno stabilito che il sistema “Tutor”, oggi utilizzato, ha un brevetto che non può essere concesso alla società.

 

Dalle fonti si evince che la titolarità del brevetto contraffatto dal Tutor è stata riconosciuta alla Craft, una piccola azienda di Greve in Chianti, in provincia di Firenze, fondata da Romolo Donnini, ex tecnico della Galileo, il quale, a seguito della sentenza si ritiene “Soddisfatto”, aggiungendo che il percorso odierno lo ha visto impegnato in un contenzioso giudiziario iniziato circa 12 anni fa.

 

I giudici hanno pertanto intimato ad Autostrade per l’Italia di astenersi in futuro dal fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema in violazione di brevetto.

 

Nel dispositivo di sentenza, gli stessi, hanno deliberato che per ogni giorno di ritardo nella rimozione degli strumenti “Tutor”, la società dovrà pagare 500 euro di sanzione alla Craft. Nessun diritto di risarcimento è stato riconosciuto alla piccola società toscana che potrà però chiedere ad Autostrade di acquistare il brevetto.

A prescindere alla vicenda giudiziaria, la strumentazione attiva nelle autostrade italiana ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale.

 

Questo lo si deve sottolineare a prescindere dalla contraffazione o meno del brevetto. La riduzione delle velocità è una conseguenza positiva nell’aspetto della sinistrosità stradale.

Per questo alcune testate giornalistiche e televisive hanno riportato che la Polizia di Stato “è grata ad Autostrade per l´Italia per la decisione di non rimuovere il Tutor dalla rete autostradale in concessione, a seguito della sentenza odierna della Corte di Appello di Roma”.

 

Lo stesso organo della Polizia di Stato, ha aggiunto la seguente nota: “È la concreta testimonianza di quanto la sicurezza stradale e la riduzione delle vittime per incidente stia a cuore alla Concessionaria autostradale. Il Tutor, infatti, rappresenta uno dei migliori strumenti per garantire la sicurezza stradale e l´incolumità dei conducenti. Il sistema è particolarmente efficace nel modificare i comportamenti di guida scorretti perché sanziona la violazione del superamento della velocità media e non di quella istantanea e, quindi, non punisce occasionali eccessi del limite di velocità. È per questi motivi che ringraziamo ancora la società per la scelta di procedere al pagamento della penale, pur di mantenere in ‘vita’ il Tutor, proseguendo nell´opera di riduzione delle vittime in autostrada, in attesa dell´istallazione del nuovo sistema”.

 

Dal canto loro la società Autostrade per l’Italia, ha espresso che si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.

 

Girolamo Simonato

Comandante P.L. Unione dei Comuni Padova Nordovest – Piazzola sul Brenta

 

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