Milano e i furbetti del multino, il comune rispetta le regole?

 

La storia è datata, nel senso che ha quasi tre mesi alle spalle, ma tanto vale farvela conoscere per capire a che livello siamo con le multe a Milano. Tra l’altro c’è anche la questione autovelox in viale Fulvio Testi che sta tenendo banco così come inchieste che stanno verificando cosa è successo con alcuni autovelox. Milano è uno dei comuni italiani con la più alta percentuale di sanzioni erogate, peccato che non corrispondano pari investimenti in sicurezza e, purtroppo, una diminuzione del numero dei morti (nel 2018 in aumento in città). Che ci siano regole da rispettare da parte degli automobilisti è doveroso, pertanto chi non rispetta è giusto venga sanzionato. Ma se poi le regole emanate dalla PA non vengono rispettate proprio da chi poi deve farlo, beh ci pare assurdo. E su questo che ci battiamo. Noi ci limitiamo a raccontare cosa è accaduto lo scorso 6 febbraio quando, testimoni oculari, abbiamo inviato questa mail alla responsabile comunicazione del comune di Milano, dottoressa Silvia Mascheroni.

 

ECCO IL TESTO DELLA MAIL CON CUI CHIEDIAMO CHIARIMENTI

 

Buon pomeriggio, sono Paolo Ciccarone, direttore della testata rmcmotori.com vorrei chiedere un parere su questo episodio.

 

In data 6 febbraio alle ore 14,12 in via Savonarola, angolo corso Sempione, ho notato un ispettore ATM numero matricola 7712 elevare contravvenzione a una serie di veicoli in sosta su zona delimitata da strisce blu (quindi lato sinistro venendo da Corso Sempione). Ricordando di una sentenza della Cassazione, la numero 2973 dello scorso 16 febbraio 2016,che limita le possibilità di sanzione alle sole strisce gialle per gli ispettori TPL, ho chiesto alla ispettrice se fosse informata di tale enunciamento, per tutta risposta mi ha trattato male, dicendo dapprima che dovevo farmi gli affari miei, poi che “sono 15 anni che le faccio e mi dicono di farle così” e che io non ero in grado di leggere e capire le cose, anzi voleva pure un mio documento di identità (che ho rifiutato di dare ovviamente). A questo punto, per informazioni, alle 14,22 ho chiamato lo 020208 per avere conferma o delucidazioni in merito. L’agente che ha risposto ha dapprima detto che “a Milano si fa così e se volevo potevo fare ricorso”. Ho ribadito che non era mia l’auto e che non ero direttamente coinvolto, ma da giornalista del settore chiedevo lumi e informazioni per stilare un articolo che fosse rispondente alle norme e privo di errori. Mi ha chiesto due volte le generalità, concesse spiegando che fossi il direttore di rmcmotori al che ha ringraziato e ha riattaccato!

A questo punto le chiedo se può farmi avere un parere del vostro ufficio oltre a chiederle: come mai gli ispettori sono in possesso dei bollettini del comando di polizia municipale che lasciano sotto al tergicristallo? Esiste una convenzione per cui agli ispettori o all’ATM vanno parte dei proventi? L’azione dell’ispettore matricola 7712 è davvero comandata da qualcuno e in caso affermativo saprebbe dirmi da chi oppure è una scelta arbitraria dello stesso soggetto che fa multe?

 

La ringrazio per la gentile attenzione e attendo una sua risposta in merito

Paolo Ciccarone

 

Dopo qualche giorno, non molti a dire il vero, ecco la risposta, stizzita, della signora Mascheroni:

 

Gentile Paolo Ciccarone,

solo per chiarirci, lei ha scritto all’ufficio stampa dell’assessorato alla Sicurezza e Coesione sociale e quindi io le rispondo per quello che mi compete.

Innanzitutto lei ha chiamato per le informazioni di un  articolo di giornale il numero della centrale operativa che è dedicato alle emergenze, che correttamente ha preso il suo nome e successivamente, come succede, lo avrebbe girato a me per prendere contatti. Per regola i giornalisti si rivolgono all’ufficio stampa e non ad un agente in servizio.

Per quanto riguarda la domanda ‘come mai gli ispettori sono in possesso dei bollettini del comando di polizia municipale che lasciano sotto al tergicristallo?’ dovrebbe gentilmente spiegarmi a che cosa si riferisce con ‘bollettini del comando’. Se intende chiedermi se anche gli ausiliari della sosta possono fare le multe per la sosta, la risposa è si.

Come ufficio stampa dell’assessorato alla sicurezza non posso rispondere per accordi o convenzioni che riguardano altri enti, come Atm (è una partecipata del comune, ma è autonoma e nel caso fa riferimento all’assessorato alla Mobilità), per cui non sono in grado di dirle se esiste o meno una convenzione per cui agli ispettori o all’ATM vanno parte dei proventi, per avere questa risposta dovrebbe scrivere direttamente ad Atm.

Le devo dare la stessa risposta, quella di rivolgersi ad Atm, anche la sua domanda sull’ispettore. Come può capire non ho voce in capitolo per rispondere per contro loro.

Cordiali saluti,

Silvia Mascheroni

 

A lato la multa col bollettino del comando dei vigili. Lo strano è che di solito gli agenti lasciano un avviso che obbliga la gente a ritirare al comando la sanzione, perdendo i 5 giorni di tempo per poter pagare meno mentre gli ispettori TPL a quanto pare i bollettini li hanno. Perché?

 

 

 

LA MIA REPLICA ALLA SIGNORA MASCHERONI

 

La ringrazio, ho solo seguito le procedure che: A l’ispettore mi ha indicato, ovvero chiamare il numero in oggetto, B mi sono rivolto a lei dopo aver parlato con il collega Maurizio Gussoni direttore della rivista di AC Milano che la conosce, e aver spiegato di cosa avessi bisogno. Avrebbe gentilmente i recapiti dei contatti cui potermi rivolgere?

Grazie ancora e buona serata

Paolo Ciccarone

 

PS la domanda non era se gli ausiliari della sosta possono fare le multe, ma se gli ispettori TPL possono farle sulle strisce blu in contrasto alla sentenza della cassazione 2973

 

 

 

 

 

 

Giungiamo, dopo ennesimo sollecito, dopo aver inoltrato la stessa mail all’ufficio stampa di ATM in cui (dopo un po’ di giorni e di solleciti, al 19 febbraio un volenteroso operatore finalmente risponde:

 

Buongiorno Paolo,

di seguito gli elementi che ho raccolto.

Diego

 

 

L’attività di controllo della sosta sul territorio comunale è regolamentata dal Contratto di Servizio stipulato con il Comune di Milano. L’attività è gestita in accordo con la Polizia Locale dagli operatori ATM incaricati a cui è stato conferito il potere di accertamento mediante Decreto Sindacale.

 

RIFERIMENTI NORMATIVI

·         L’attività degli  Ausiliari della Sosta e degli Accertatori del Traffico è normata dall’art.17 comma 132 e 133 della legge 127 del 15 maggio 1997 (Bassanini bis). I comma citati, attribuiscono funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta, circolazione e sosta sulle corsie riservate al TPL.

·         La materia ha poi subito una evoluzione determinata sia da circolari ministeriali che da leggi/decreti ministeriali, in particolare la Circolare 300/A/26467/110/26  del 1997 che, riconosce agli ausiliari della sosta la competenza a rilevare e sanzionare le infrazioni in materia di sosta, non solo entro l’area data in concessione, ma anche in zone limitrofe o di pertinenza dell’area di sosta a pagamento.

 

TUTTO CHIARO? AFFATTO, PERCHE’ LE NORME VENGONO VIOLATE

 

La circolare 300 cui fa riferimento (e che trovate cliccando qui) non prevede gli ispettori del trasporto pubblico come personale autorizzato a fare multe in quanto all’epoca (parliamo del 1997!) non era previsto. Ma siccome il comune di Milano (parliamo dall’amministrazione leghista di Formentini passata poi per la Moratti e infine Pisapia e Sala, ovvero Lega Forza Italia e PD…) preferisce far fare multe a chi non ha diritto di farle e questo lo sancisce la cassazione nella sentenza che trovate cliccando qua. Tutto finito? affatto, perché alcuni hanno preferito rivolgersi alla procura della Repubblica e il caso finirà davanti a un giudice…e infatti, come leggete di seguito, le sanzioni vengono annullate. Ma chi non lo sa e non è informato, paga. E allora, perché a Milano le norme non vengono applicate?

ECCO COSA DICE LA LEGGE

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