LO SPETTACOLO E LE EMOZIONI DELLE FINALI MONDIALI CHALLENGE FERRARI

 

Le finali Mondiali del Challenge Ferrari, svoltesi lo scorso weekend sul “tempio della velocità” di Monza, hanno di certo presentato uno spettacolo di motori e di gare di grande intensità, che ha visto sfidarsi in pista qualcosa come 109 piloti a rappresentanza di 32 nazioni, numeri di assoluto rispetto e assolutamente indicativi di quanto questa serie riscuota interesse.

 

In una cornice di pubblico, per la verità un po’ deluso dalla mancanza dei piloti ufficiali di Formula 1 ed il cui entusiasmo avrebbe meritato miglior gratificazione, che domenica in occasione delle finali ha superato le trentamila presenze, alla fine sono stati, nelle rispettive categorie, Nicklas Nielsen, Christophe Hurni, Fabienne Wohlwend e Ingvar Mattsson ad aggiudicarsi i titoli iridati 2018.

 

 

Nonostante un meteo che definire inclemente sarebbe riduttivo, che ha flagellato il circuito rendendolo talora al limite della percorribilità, e che solo domenica ha dato tregua ai protagonisti in pista, lo spettacolo e le emozioni non sono mancate; è stata “battaglia” vera, a conferma che, a qualunque livello, quando ci si gioca un risultato finale “importante” nessuno ci sta a perdere ed alza il piede.

 

In ogni manche si è assistito a colpi di scena a ripetizione sin dal primo giro (un esempio per tutti, il favorito poleman Grossmann alla prima variante dopo la partenza ha subito la rottura dello sterzo a seguito di un contatto), che hanno visto i piloti scambiarsi sorpassi, contatti ed entrate in staccata talora al limite del regolamento; nei numerosi incidenti occorsi, anche questi di grande spettacolarità pur se di effetti distruttivi per le vetture, nessun danno fisico di rilevo per i piloti, a riprova della sicurezza di queste 488 Challenge.

 

Emozioni vissute sia sugli spalti che in pista, ed in particolar modo sul podio da parte dei driver che vi sono saliti e che hanno alzato al cielo i loro trofei; emozioni finali per tutti i protagonisti e per il pubblico per la successiva kermesse finale sul rettilineo centrale e sulla pit lane.

 

 

Da annotare come le finali di quest’anno abbiano evidenziato un paio di aspetti interessanti, il primo relativo alla giovane età di due dei vincitori assoluti (sia Nicklas Nielsen che Fabienne Wohlwend sono classe 1997), il secondo come in tre podi su quattro vi è stata la presenza di una rappresentante del “gentil sesso”.

 

Altro fattore di evidenza è la vittoria, in tutte le classi, di piloti europei; sicuramente la conoscenza del tracciato brianzolo può essere risultato un vantaggio, anche se oggettivamente i piloti del vecchio continente sono sembrati più “professionisti” dei loro colleghi, specie di quelli asiatici, che al confronto sono sembrati più “gentlemen drivers”.

 

L’appuntamento è per la prossima stagione, che vedrà in Italia la tappa di Imola a settembre, e che porterà il Challenge Ferrari a giugno in abbinamento alla 24 Ore di Le Mans, appuntamento che non potrà che dare maggior prestigio ed impulso a questa serie.

 

 

 

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