L'inviato sul divano/Singapore 30 secondi di gara e basta

Chiusa la parentesi europea la F1 si sposta in Asia con il bellissimo e scenografico circuito notturno di Singapore.

Archiviata la gara negativa di Monza tutti i tifosi del Cavallino aspettano Singapore, pista sulla carta più adatta alla Ferrari, per rialzare morale e classifica e quelli della Mercedes, consapevoli delle diffioltà della vettura su questo tracciato, si preparano a pregare tanto. Peccato che tra i due litiganti il terzo gode e dal cilindro del venerdì esce una Red Bull missile che lascia le prime due abbastanza basite.

 

Capire da casa cosa stia succedendo non è semplice e sinceramnete dalla regia Sky non ci viene fornito molto aiuto. Ci aspettavamo una Ferrari favorita, ma nelle prove libere ci ritroviamo le due Red Bull fortissime e una Mercedes non così pessima. Perchè questo cambio di situazione? Ma nemmeno il tempo di cercare di scervellarsi alla ricerca di qualche risposta e la situazione viene completamente ribaltata. Vettel segna una pole position spettacolare con una Q3 da occhi spalancati. Inspiegabile una Q1 e Q2 abbastanza pessima ed una Q3 da pole stratosferica. Ci hanno parlato di una finestra di utilizzo gomme perfetta, di pista gommata, di bilanciamento trovato per magia, di temperatura giusta, di un Vettel eroe, di amuleti e cornetti attaccati al box della rossa, di Mago Merlino avvistato nel paddock di Marina Bay, bah… Vanno bene i complimenti a Seb detti e ripetuti allo sfinimento, meritati nulla da dire, ma ogni tanto sarebbe bello sapere anche il perchè di certe cose.

 

Senza risposte e con l’incognita di una domenica a questo punto imprevedibile la gara si prospetta da cardiopalma. Semaforo verde, 3 secondi e bum, l’inferno in pista. Contatto tra Vettel, Verstappen e Raikkonen, gara finita per tutti e tre, tanti saluti e baci, addio Singapore. Passato il momento di totale sconforto non resta che una domanda: perchè?

Perchè nel giro di 32 secondi, i social si sono riempiti dei peggiori insulti e imprecazioni contro Verstappen, prima ancora che rimandassero il replay dello start? Perchè una possibile, quasi scontata vittoria Rossa si è trasformata in una tragedia Rossa? Facile dare la colpa a Verstappen, a prescindere, un pò più complicato ma sicuramente più maturo ed obiettivo cercare invece una risposta vera.

 

L’incidente di oggi si è concluso con una “no further actions” per i tre piloti, il che significa che analizzate le immagini, le telematrie e i dati in possesso della Fia e delle squadre il risultato finale è un “non ci sono colpe”, incidente di gara. Di certo Sebastian non ha avuto la lucidità di pensare al mondiale, si è fatto prendere dall’ansia di prestazione e invece di puntare al titolo ha puntato Verstappen. Errore o no campioni lo si è anche di testa e purtroppo oggi forse non l’ha usata tantissimo.

Inutili le polemiche ed oggi un plauso va alla regia della Rai, (per questa gara abbiamo seguito la telecronaca Rai visto che Singapore rientra nelle gare trasmesse in diretta) perchè da subito ci ha dato una spiegazione abbastanza obiettiva e super partes dell’accaduto. 

 

Può non piacere quello che ci viene detto, ma resta il fatto che le spiegazioni migliori, per chi sta a casa e non ha che vista ed udito per cercare di capire qualcosa, restano quelle che non coinvolgono il tifo o la passione. Ivan Capelli e Gianfranco Mazzoni hanno detto fin da subito che si trattava di un incidente di gara, che di colpe assolute non ce n’erano, che di sicuro tutti e tre hanno peccato di piede destro pesante e piccoli errori di valutazione e che forse quello che avrebbe dovuto usare un po’ più la testa era quelo che si sta giocando il mondiale. Chiaro, semplice ed esaustivo. Quindi, detto da chi è a casa sul divano ad ascoltare, bravi ragazzi. Il mondiale non è finito, lasciamo stare le tragedie greche, mancano ancora 6 gare può succedere di tutto e di più.

 

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