La mia prima Le Mans Classic.. a bordo pista

 

Borse pronte. Un ultimo sguardo alle macchine fotografiche per vedere se c’è tutto. E intanto i pensieri vanno al momento in cui, aprendo la posta trovo la mail che aspettavo da tempo: Peter Auto mi aveva appena confermato l’accredito per la “Le Mans Classic”. Chi già mi conosce sa quanto ami le auto storiche e quanto quelle nonnine mi facciano emozionare. Ero al settimo cielo. Guardo l’orologio, il tempo sembra non passare più, ma sono le 22 ed è ora di riposare un po’ prima dei 1200 km. Provo a chiudere gli occhi, ma la mente spazia e il cuore torna sempre lì.

 

È la quarta volta che vado a Le Mans da spettatrice, ma l’idea di far un po’ parte di quel mondo affascinante mi emoziona molto. È per questo che ho il piacere di rendervi partecipe di quelle che saranno intense giornate. Ora provo a dormire: alle 2 si parte. .. La sveglia suona ed è inutile dirvi che 10 minuti prima del Driiinn ero già pronta col caffè in mano. Butto giù qualche riga a penna, non sono molto “Social”, quindi quando le leggerete vorrà dire che sarò già tornata a Monza.

 

 

Carichiamo le ultime cose in auto: l’attrezzatura fotografica, la borsa frigo, e il blocco con la penna. Faccio appena in tempo a salire in auto che un tuono assordante squarcia il silenzio di un notte che si prospettava indimenticabile. Ci avviamo. Per fortuna sono in buona compagnia.. Da lì a pochi istanti, una pioggia come poche viste prima. Piove. Piove incessantemente, anzi diluvia. Diluvia fino alla Svizzera. Ore 3.30 già in ritardo sulla tabella di marcia. Si parla per tutto il viaggio di ciò che troveremo.. Per raccontare cosa è la Le Mans Classic basta leggere i numeri come si fa con il cronometro nel motorsport: oltre 700 vetture storiche da competizione e oltre 1.000 piloti di 30 nazionalità differenti, tra i quali 10 vincitori della 24 Ore di Le Mans.

 

Dopo chiacchiere, pensieri e soste.. finalmente arriviamo all’ingresso principale dell’autodromo. Dove, solo alla fine scopriremo che da lì alla fine del week end saranno passate la bellezza di 135 mila spettatori. Queste cifre ci danno l’idea di cosa sia l’evento francese che si tiene ogni due anni sul circuito della Sarthe organizzato congiuntamente da Peter Auto e l’Automobile Club de l’Ouest. Mi dirigo verso il centro accrediti per ritirare pass e una volta indossata la pettorina abbandonerò temporaneamente la biro per imbracciare la fedelissima Nikon. Non solo le gare intrattengono il numeroso pubblico di affezionati, anche le parate in pista. 8.500 vetture di sessanta marchi diversi in rappresentanza di 200 club in rappresentanza di 60 brand.

 

 

Le celebrazioni del 70esimo anniversario della Porsche e dei 40 anni dalla vittoria dell’Alpine alla 24 ore di le Mans. L’ Artcurial e il concorso Le Mans Heritage Club; la spettacolare Little Big Mans, uno speciale momento dedicato a giovanissimi piloti, circa duecento espositori del settore automobilistico e “vintage”. Tantissime cose per riempirsi gli occhi e il cuore…

Un vero tuffo nel passato dove si è potuto apprezzare tutto lo spirito delle vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Gli organizzatori hanno suddiviso in sei categorie o per rimanere in tema “plateau” le automobili che sono tornate a rombare su un circuito come quello della 24H Francese; abbiamo potuto apprezzare la più anzianotta una Chenard &Walcker T3 del 1924 le nostre Alfa Romeo 8C Zagato del 1932 per poi passare a una serie quasi infinita di Austin Healey del 1956 seguite da Jaguar di ogni età e tra le Alfa Romeo le Giulietta dei vari carrozzieri e la mitica 33 che è tornata a far sentire la sua voce nella sua categoria insieme alla Lancia Beta gr V del 1981 e per celebrare i 70 anni della Porsche insieme alle 911 di tutti i gruppi sono tornate a rombare le vecchie ma sempre impressionati 935 K3 del 1978 o la 930 turbo del 1976. Riporto la pettorina e saluto le ragazze della sala stampa:un ultima occhiata dall’alto di quel mondo fantastico.peccato che il week end sia quasi finito.

 

Esco dal quel cancello arricchita di esperienze, e con la mente piena di ricordi.. Un grazie al team italiano che mi ha fatto sentire a casa, nonostante i km. Un ultimo pensiero…chissà se a Monza ci sarà mai una manifestazione così.

 

 

 

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