Il Museo Nicolis celebra Enrico Bernardi: oggi il 100° anniversario

 

Il Museo Nicolis celebra Enrico Bernardi.

Un tributo al geniale veronese inventore del motore a scoppio.

 

21 febbraio 2019, Verona. Oggi ricorre il centesimo anniversario della scomparsa di Enrico Bernardi, nato a Quinzano (VR) il 20 maggio 1841. Il Museo Nicolis celebra il genio dell’ingegnere di Verona con una visita guidata GRATUITA Sabato 23 febbraio 2019 alle ore 15.00.

 

Grazie a Bernardi l’Italia può vantare un importante primato in campo motoristico: il 5 agosto 1882 sperimentò con la Motrice Pia, il primo motore a scoppio funzionante a benzina, quasi contemporaneamente a Karl Benz (brevetto del 25 ottobre 1882) e a Gottlieb Daimler (brevetto del 16 dicembre 1883).
Luciano Nicolis, nel mostrare con orgoglio il cimelio custodito nella sua collezione, raccontava: “Secondo quanto ho appreso, questo è il primo motore a scoppio di benzina realizzato nel 1882 da Enrico Bernardi di Quinzano e montato su questo triciclo giocattolo per la figlia nel 1884. E’ incredibile l’ingegnosità di quest’uomo che realizza un motore a benzina così piccolo”.

 

E’ difficile stabilire chi nel mondo fu il primo inventore dell’automobile, ma si può affermare che Enrico Bernardi diede un significativo impulso all’applicazione concreta del motore a benzina.
In questa occasione al Nicolis, in un’area tematica dedicata all’ingegnere di Quinzano, anche professore emerito dell’Università di Padova, vengono proposte in esclusiva le sue geniali invenzioni, con una delle tante iniziative culturali intraprese dal Museo e destinate al grande pubblico di affezionati appassionati di arte e scienza.

 

La visita guidata al Nicolis, che si sviluppa in una vera e propria passeggiata fra Ottocento e Novecento, prende spunto da questa pietra miliare dell’automobile: dal primo motore a scoppio alla prima auto elettrica, la Baker, Rauch & Lang “Double Drive Coach” del 1919. Dalla prima Ferrari a quattro posti, la Ferrari “250 GT 2+2” del 1963 al primo volante F1 di David Coulthard nell’esordio del 1994 alla guida della Williams FW16. E ancora, dalla prima idea di bicicletta, la Draisina del 1817, pezzo unico realizzato in legno ancora privo di pedali, al primo esempio di scooter con l’ABC “Skootamota” del 1919.

Altri curiosi ed esclusivi pezzi di straordinaria bellezza proposti nell’occasione, destinati a stupire e a sorprendere i selezionati visitatori di questa iniziativa dedicata alle invenzioni di Enrico Bernardi e alle superbe collezioni del Museo Nicolis.

 

Queste le informazioni per iscriversi: visita guidata gratuita a numero chiuso (max 50 persone), ticket d’ingresso a prezzo ridotto (euro 10,00) e gratuito per i bambini da 0 a 16 anni. Per le prenotazioni chiamare lo 045 6303289 oppure via mail a info@museonicolis.com

 

Il Museo Nicolis è uno dei più importanti musei privati a matrice industriale nel panorama internazionale. Museo privato, custodisce ben 8 collezioni d’epoca: centinaia tra auto, moto e biciclette, macchine fotografiche e per scrivere, piccoli velivoli, accessori di viaggio e tanti oggetti vintage, opere dell’artigianato e dell’ingegno umano. Un emozionante viaggio nel tempo in 6000mq, oltre 1 km di percorso espositivo. Nel 2018 conquista a Londra, il prestigioso e ambito premio “Museum of The Year” al The Historic Motoring Awards. 

Il Museo Nicolis rappresenta un “unicum” nel suo genere e viene indicato come emblematico della moderna cultura d’impresa. I Nicolis, infatti, sono da oltre 70 anni imprenditori nel recupero di materie prime e secondarie e l’azienda di famiglia, il Gruppo Lamacart di Villafranca di Verona è leader nel recupero e lavorazione della carta da macero. Concetti quali “raccolta” e “riutilizzo”, che hanno guidato la crescita d’impresa cartaria, sono gli stessi che hanno alimentato la passione per il collezionismo di Luciano Nicolis, consentendogli di vedere dei “gioielli” dove altri vedevano solo rottami e aiutandolo nella instancabile opera di ricerca che lo ha portato a scovare in tutto il mondo auto d’epoca, a recuperarle, restaurarle e riportarle all’antico splendore. Una passione che ha restituito alla storia dell’automobile, e non solo, un patrimonio altrimenti perduto.

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