F.1, Vittorio Brambilla, il mago della pioggia raccontato in un libro

Calcio e motori a braccetto, mercoledì sera, nella sala stampa Tazio Nuvolari del Monza Eni Circuit, affollata da 250 sportivi, per la presentazione del libro ‘VITTORIO BRAMBILLA il mago della pioggia’,  scritto dai monzesi Enzo Mauri e Walter Consonni per Giorgio Nada Editore.

Alla presenza del sindaco di Monza Dario Allevi, del direttore generale dell’Autodromo Pietro Benvenuti, dell’ex pilota ufficiale della MV Agusta e della Ferrari Tino Brambilla, ora ottantacinquenne, dei giornalisti Pino Allievi de La Gazzetta dello Sport e Giorgio Terruzzi del Corriere della Sera e di Sport Mediaset, gli autori e l’editore hanno raccontato appassionatamente, con tanti aneddoti e storie di vita vissuta, per lo più inedite, le vicende motoristiche degli anni Sessanta, Settanta e, in piccola parte, anche Cinquanta. Di scena auto, moto e persino i kart, visto che Vittorio Brambilla nel 1961 è stato anche campione del mondo di questa specialità, classe 200 c.c., titolo conquistato sulla mitica Pista Rossa dell’Idroscalo di Milano.

 

 

Vittorio Brambilla è stato uno degli ultimi, se non proprio l’ultimo, dei piloti romantici. Non importa se alla guida di una moto, di un kart, di una monoposto di F.3, F.2, F.1, di un Prototipo o di una vettura Turismo.

Lui correva per soddisfare la sua innata passione di gareggiare, sempre ad alta velocità. Spesso riusciva ad andare più forte degli avversari, anche di quelli che disponevano di mezzi meccanici e finanziari decisamente superiori ai suoi, ma era quasi sempre una battaglia, dai mille risvolti umani, tecnici e strategici. 

Portava immancabilmente in pista quello che lui era nella vita di tutti i giorni, in officina a riparare le macchine di serie dei clienti o le monoposto del fratello maggiore Tino, come al bar ad organizzare i più incredibili scherzi o le sfide più impossibili tra gli amici, tutti amanti dei motori e, in particolare, delle motociclette.                                                                                                                                                           

Provetto ballerino di rock and roll e di boogie woogie (strepitosa esibizione serale nel salone dell’albergo a Long Beach, in occasione di  un G.P. di F1 degli Stati Uniti d’America-Ovest),  il driver monzese era soprattutto uno sportivo nato che sapeva distinguersi in ogni disciplina, dall’hockey a rotelle al ciclismo, dallo sci alle bocce, dal motociclismo all’automobilismo, passando per i kart. 

 

La passione per le due e le quattro ruote, però, Vittorio ce l’aveva nel sangue. L’agognato traguardo della F.1 se l’era guadagnato col sudore di tanti anni di gavetta, fatta su tutte le piste d’Europa e con vetture spesso palesemente meno competitive di quelle in lotta per le prime posizioni, ma sempre con la consapevolezza tipica delle persone semplici e generose che sanno di poter arrivare, pur con tanti sacrifici. E lui, alla fine, ci è riuscito. Anche se avrebbe meritato risultati ancor più eclatanti di quelli raggiunti. 

 

 

Restano, comunque, per lui, nella storia del motorsport due titoli mondiali conquistati, uno, come detto sopra, con i kart e l’altro con l’Alfa Romeo nella categoria Sport Prototipi, un Campionato Italiano di F.3, un quarto posto finale nel Campionato Europeo di F.2 (secondo, senza gli scarti di punti imposti dal regolamento), una vittoria in un G.P. iridato di F.1, quello d’Austria e d’Europa del 1975 a Zeltweg sotto la pioggia ed una pole position nel G.P. di Svezia meno di due mesi prima. In totale, conquistò, in sette anni di gare, cinque pressoché completi e gli ultimi due con apparizioni sporadiche a fine stagione, 15,5 punti nelle classifiche mondiali della massima categoria.      

 

Mancava un libro da leggere tutto d’un fiato sul simpatico Vittorione, un volume che ponesse l’accento, oltre che sulle sue incredibili imprese, sulle incomparabili doti umane, importanti più di qualsiasi traguardo. Ecco, quindi, con la storia del pilota brianzolo, raccontata dalle tribolate vicende scolastiche, al ritorno in officina come meccanico dopo i successi in F.1 e nel Campionato Mondiale Sport Prototipi.

Una preziosa testimonianza delle corse di un tempo, quando si rischiava la vita ad ogni gara, su piste oltremodo pericolose, con lo spauracchio del fuoco sempre presente dietro l’angolo. Completano l’opera, che può vantare la preziosa prefazione di Giorgio Terruzzi, un’interessante raccolta di immagini, per lo più inedite ed uno spaccato della vita monzese degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, con i suoi strani personaggi ed i suoi locali tipici, tutti legati in qualche modo al mondo dei motori.

Per quanto riguarda gli autori, Enzo Mauri, monzese DOC, classe 1950, ha ottenuto l’iscrizione all’albo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti a fine gennaio del 1976. Dopo aver studiato Economia e Commercio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha lavorato per  IBM Italia dal 1978 al 2011, nella Direzione Comunicazione, con la qualifica di Event Manager, occupandosi di sponsorizzazioni, organizzazione eventi di marketing ed Ufficio Stampa.

E’ stato corrispondente da Monza del quotidiano nazionale Tuttosport, prevalentemente per il calcio e motorismo, per 32 anni, dal 1973 al 2005, avendo come direttori, anche, Giampaolo Ormezzano, nella sede di Torino e Gino Bacci, nella redazione di Milano. Enzo Mauri ha scritto per vari settimanali monzesi: Regione Express, Il Monzese, L’Eco di Monza e della Brianza ed Il Corriere di Monza; per il periodico motoristico Monzasprint; per un decennio per il  mensile Autorama e per la rivista trimestrale Il Ristorante; per  l’house organ della IBM Italia Notizie; per il quotidiano Il Sole 24 Ore, seppur occasionalmente e per l’Agenzia Giornalistica Tuttocalcio-Tuttopress, diretta da Alfio Tofanelli.

 

A metà degli anni Settanta, Enzo Mauri ha redatto anche i notiziari sportivi per Radio Hinterland Milano2.  Attualmente è collaboratore del sito web e pagina Facebook Qui Brianza News & Brianza Più, occupandosi delle eccellenze brianzole, di arte e dello sport del territorio, con un occhio di riguardo a motorismo, calcio, hockey su pista e volley, le sue quattro grandi passioni.                        

Dal 1992 al 2011 ha organizzato il Trofeo IBM Golf, una delle più importanti e prestigiose manifestazioni golfistiche nazionali a livello amatoriale per i top clienti della multinazionale.

Risiede a Usmate Velate, località Il Dosso, a poche centinaia di metri dalla villetta di Camparada dove ha abitato negli ultimi anni di vita e trovato la morte in quel dannato sabato 26 maggio 2001 Vittorio Brambilla.

 

Walter Consonni, nato nel 1952 a Monza, in centro città, all’ombra del campanile del Duomo longobardo, trascorre i primi ventuno anni della sua vita tra la Via dei Mille, dove il padre Enrico e la mamma Ines avevano, con i loro tre figli, l’abitazione ed un negozio di salumeria, il Parco e l’Autodromo. Poi, a seguire, una vita tutta spesa felicemente dedicata alla ginnastica e alla educazione fisica dei giovani, con successi e riconoscimenti ottenuti in diverse parti d’Europa e del Mondo. Il tutto, però, senza mai perdere di vista le sue grandi passioni giovanili: la musica, la scrittura e il motorsport, attività dove milita da sempre il fratello Peo, prima meccanico dei Brambilla e poi anche pilota (Campione Italiano di F.2000 e protagonista di diverse edizioni della Parigi-Dakar – categoria camion assistenza motociclisti), attualmente istruttore in scuole specializzate nella formazione dei giovani tecnici da fornire ai vari team di auto e moto da corsa.

Docente di Educazione Fisica per ben 41 anni nelle scuole statali e valente allenatore di Ginnastica Artistica, Walter Consonni è stato per anni anche coach delle squadre azzurre femminili della specialità fino al 2001, anno in cui vinse, alla guida tecnica della società Gal di Lissone, la prima edizione della Coppa Europa per Club.

 

Ha inoltre scritto numerosi saggi e articoli riguardanti la ginnastica e lo sport in genere, pubblicati su rubriche specialistiche nazionali e internazionali, e giornali locali, sconfinando anche, nelle ore libere, nella produzione di testi per canzoni. Dai mitici anni Sessanta, infatti, canta e suona in un gruppo musicale con gli amici di sempre, esibendosi in locali pubblici ed a feste private. Infine, raggiunta la sospirata pensione, Walter Consonni ha voluto cimentarsi come autore di libri. La sua opera prima è stata “Tino Brambilla – Mi è sempre piaciuto vincere” (Giorgio Nada Editore 2015), seguita da altri quattro volumi di racconti e romanzi editi da Bellavite Editore. Ora, con l’amico Enzo Mauri, è tornato in libreria con questa particolare biografia del pilota monzese Vittorio Brambilla.

 

 

 

 

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