F.1 GP Singapore, una cordata contro la Haas per punire la Ferrari ecco i retroscena

Haas nel mirino di Renault e Force India

 

Sta nascendo un vero e proprio caso attorno alla Haas F.1, in quanto secondo Renault la squadra americana con base a Varano de Melegari, utilizza un telaio costruito dalla Ferrari e pertanto in violazione delle norme sulla proprietà intellettuale. Il pool di squadre fomentato da Renault è composto da McLaren, Force India e Williams che stanno pensando a come agire perché, a detta loro, gli elementi sono sufficienti per fare un reclamo ben preciso che potrebbe portare alla perdita di tutti i punti e alla squalifica dal campionato per la scuderia. Al proposito Gunther Steiner, responsabile in pista della Haas, ha smentito calorosamente il tutto: “Non ho sentito niente al proposito, se vogliono facciano reclamo e per quanto riguarda il resto siamo ultra tranquilli, in pratica non ce ne frega meno di niente di quello che dicono…”. La posizione della Haas è infatti indigesta perché costruttori come Renault, che spendono soldi, si trovano in classifica molto indietro rispetto al piccolo team americano. Giustificarsi davanti al consiglio di amministrazione diventa difficile per tutti, per cui meglio fomentare e fare capannello con altri team, di cui uno motorizzato Renault (e che potrebbe avere un supporto in futuro) e due Mercedes che però sono in crisi economica. Colpire un team motorizzato Ferrari, sostenendo che usi lo stesso telaio, è un modo indiretto per creare problemi alla stessa Ferrari che si troverebbe a dover giustificare la fornitura, vietata per regolamento. Con le monoposto di oggi, se si va ad analizzare, si vede che motore, cambio, sospensioni e posizione dei radiatori sono in pratica obbligati quando si usa una fornitura esterna. In pratica Sauber, Ferrari e Haas hanno lo stesso pacchetto, ma anche Renault, McLaren e Red Bull e pure Mercedes, Williams e Force India. Da qui a dire che si è copiato ce ne corre, ma di questi tempi nessuno esclude niente e quindi tenersi pronti. O fanno reclamo, col rischio di una figuraccia internazionale in caso di rigetto, oppure la smettono con le voci che sminuiscono l’ottimo lavoro svolto a Varano, con la dimostrazione che le idee e la razionalizzazione di una squadra si possono ottenere lo stesso grandi risultati.

 

E’ morto don Sergio Mantovani

Una triste notizia ha colpito il paddock a Singapore con la scomparsa di Don Sergio Mantovani, deceduto la notte scorsa a 92 anni. Don Sergio era il parroco della F.1, tanto che tutti gli anni celebrava Messa a Monza in occasione del GP e in altri circuiti. Fu soprannominato il prete dei piloti dopo che si occupò delle trattative per la liberazione di Giulio De Angelis, il padre del pilota Elio e da Enzo Ferrari che lo aveva ribattezzato Don Ruspa perché, per costruire una casa di riposo vicino a Modena, non esitò ad abbattere parte degli edifici e si prese, per abuso edilizio, pure una condanna a 10 mesi. Ma la sua verve e la sua personalità erano ben conosciute nell’ambiente, tanto da divenire figura familiare anche a piloti che con la fede non avevano molto che spartire. Con la sua scomparsa viene meno un pezzo di storia della F.1 e dell’automobilismo italiano.

 

Ricciardo escluso dai meeting Red Bull

Qualcuno si è stupito, altri lo vedono come un affronto, ma il fatto che Daniel Ricciardo sia stato escluso dai meeting tecnici sugli sviluppi futuri della Red Bull fa parte del gioco. Infatti Daniel è pilota Renault per il 2019 e pertanto la squadra vuole tutelarsi impedendo che notizie interessanti possano andare ad altri team. Chi vuole fare vedere i propri dati a un rivale? In passato è già accaduto ad altri piloti, tecnici e in altri team. Compresi i più blasonati. I casi più recenti riguardano la Williams col papà di Stroll, che pure ci aveva messo 40 milioni di euro, allontanato dalle riunioni tecniche dopo aver rilevato quote della Force India…

 

A dicembre 2019 la F.1 su Netflix

Le riprese sono cominciate a maggio, in occasione del GP di Montecarlo, ma la messa in onda in puntate tematiche sulla F.1 avverrà solo a partire da dicembre 2019 sui canali Netflix con un reality su team e piloti di F.1. Molti gli argomenti trattati, dal fashion, agli esordienti, al lavoro dei tecnici, a quello dei piloti. Ad esempio, Ricciardo è stato seguito a casa sua in Australia dove ha mostrato come vive normalmente coi genitori, mentre Ericsonn della Sauber ha pure mostrato il suo bagno nella vasca ghiacciata che fa di solito prima di una gara per dare una scossa ai muscoli e alla circolazione. Non tutti i team hanno aderito, alcuni hanno preferito saltare le riprese, vedremo quindi fra oltre un anno il risultato delle riprese, tema per tema e nel frattempo se qualche team che ha rinunciato sarà presente. In fondo mancano 15 mesi…

 

Caccia al lucertolone!

Sorpresa nel paddock la mattina presto, quando alcuni addetti al catering dei team si sono presentati per sistemare le casse con gli alimenti. Da una di queste è spuntata una lucertola gigante, di circa un metro di lunghezza, che ha cominciato a scorrazzare tranquilla per il paddock ancora semideserto. Per fortuna, secondo gli addetti locali, era un cucciolo impaurito, perché di solito sono grandi il doppio e per niente socievoli. Un altro problema ha riguardato gli addetti alla illuminazione, che sistemando un tombino sul ponte, si sono visti sfilare da un pitone abbastanza grosso che si è infilato nel tombino ed è sparito…

AUTOMOTO.IT

 

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