F.1 Gp Silverstone, una vittoria Ferrari a casa del nemico vale doppio

Vincere a casa loro vale doppio. Lo ha ribadito via radio Sebastian Vettel, dopo aver tagliato il traguardo del GP d’Inghilterra vincendo la quarta gara della stagione. Battere la Mercedes ed Hamilton sulla loro pista, ha un valore inestimabile. Per vari motivi. Il primo, se vai bene a Silverstone, allora hai la macchina che va bene dappertutto e quindi le prossime gare per la Ferrari potrebbero essere davvero interessanti, anche se uno degli ingegneri di pista ha subito messo le mani avanti: “Sembra facile, ma vi garantisco che non lo è stata affatto”.

 

E in questa vittoria c’è anche un pezzo di Parma, con l’ingegner Fraboni, responsabile dei motori Ferrari in pista, perché oltre alla vettura che ha dominato, ci sono anche i propulsori della rossa che convincono, sulla Haas, con Magnussen ancora a punti (la nona volta di fila!) e sette giorni fa con 6 motori nei primi dieci: “Calma, il nostro è un lavoro di gruppo, se da fuori sembra tutto facile, vi garantisco che non lo è affatto, ci sono studi, sacrifici, lavoro di tutti, ma vincere così è una bella soddisfazione”. Vincere a Silverstone ha quindi valenza tecnica, ma anche morale e psicologica. Perché se Hamilton sabato ha fatto la pole inventandosi un giro folle, in gara ha sbagliato la partenza, è finito fuori dopo essere stato toccato da Raikkonen ed è risalito al secondo posto grazie alle due safety car e a Bottas che, senza gomme sul finire, ha ceduto sia al compagno di squadra sia a Raikkonen risalito in terza posizione. Ebbene, sulla pista alla quale Hamilton tiene maggiormente dal punto di vista emotivo e affettivo, essere battuto non solo per aver sbagliato la partenza ma proprio perché la Mercedes era inferiore, è una batosta che un animo sensibile come il suo faticherà a metabolizzare.

 

E questo gioca a vantaggio della Ferrari e di Vettel che fra 2 settimane in Germania potranno ribadire quanto visto a Silverstone viste le caratteristiche del tracciato. Su una pista completa come quella inglese avere una Ferrari bilanciata (e lo si era visto anche in Austria col consumo delle gomme), veloce sul dritto e in curva, capace di tenere testa a una Mercedes che ha ancora qualche cavallo in più ma difetta di bilanciamento, è una buona notizia per il futuro del campionato. Con in più l’aggiunta della Red Bull. Infatti a Budapest Verstappen (ritirato per problema tecnico) e Ricciardo potranno inserirsi nella lotta al vertice, se in Germania la Ferrari fa ancora il pieno di punti, avere un terzo incomodo stando davanti è importante. Perché a Spa Mercedes ed Hamilton possono giocarsela ma la Ferrari non è lontana. Monza e Singapore potrebbero ridare alla rossa quello che è mancato l’anno scorso. E quindi il mondiale prendere una piega ben precisa.

Questione di tempo, ma sulla pista in cui tutto è cominciato il 13 maggio 1950, con l’inno di Mameli dopo la vittoria di Fangio su Alfa Romeo (anche se all’epoca l’inno del costruttore non c’era ma ci piace pensare sia esistito) 68 anni dopo una vettura rossa torna a vincere sul circuito impregnato di storia e tradizione come quello di Silverstone.

automoto.it

 

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