F.1 GP Russia, Verstappen fa sognare ma queste auto fan penare…

Avete letto i distacchi nella classifica del GP di Russia? Vi pare normale che a parte i primi sei, gli altri siano ad oltre un minuto? Non stiamo parlando di ciclismo, ma di F.1, ovvero di una sfida che dovrebbe giocarsi sul filo dei decimi, ma qui siamo a distanze siderali. Giunti al quinto anno della formula turbo ibrida, invece che diminuire i divari, stanno aumentando e la dimostrazione arriva proprio da due piloti partiti dalle retrovie, Verstappen e Ricciardo. Il buon Max era 19 in griglia, ovvero partiva dal centro di Sochi a volerci ridere sopra. In sette giri era già quinto, poi col gioco dei pit stop era addirittura primo e ci è rimasto fino a 8 giri dalla fine quando, per obbligo regolamentare, ha dovuto cambiare le gomme. Senza è probabile che sarebbe rimasto lì in testa.

 

Ebbene, senza nulla togliere a Verstappen e Ricciardo in seconda battuta, il risultato della gara ha dimostrato ancora una volta le difficoltà di gestione di queste F.1. Perché mentre davanti Bottas e Vettel giravano in 1’39 secondi, a volte 1’40, Leclerc che era 5 girava dai due ai tre secondi al giro più piano. Quindi il secondo e passa accumulato in qualifica, è diventato il doppio in gara. Ma che F.1 è se fra qualifica e gara il ritmo scende paurosamente? A Singapore c’erano 12 secondi al giro fra qualifica e passo gara, a Sochi eravamo sugli 8 secondi. Eppure tutti spingevano al massimo, vedi lotta di testa, senza riuscire a migliorarsi di nulla. Non ha senso star qui a vedere come ci siano rimonte incredibili dal fondo dello schieramento se poi si scopre che fra una macchina e un’altra ci sono tre secondi al giro in gara. Vuol dire che pure mio nonno in carriola, opportunamente addestrato, sulla Red Bull di Verstappen (bravissimo, nulla da dire e vero eroe della giornata viste le circostanze) se non fosse arrivato quinto se la sarebbe giocata per le prime 10 posizioni.

 

Ovvero la parte tecnica ha preso un sopravvento tale che fra i top (eppure fra Mercedes e Ferrari che lo sono qualcosa non torna) e la mezza classifica le differenze sono troppe, impossibili da superare e dare un senso alle cose. Perché girare dagli 8 ai 10 secondi al giro più piano vorrebbe dire mettere una F.2 in mezzo alle F.1 attuali e vederle competere, perché nella serie minore il divario qualifica-gara è inferiore. E’ qui che bisogna lavorare per impedire differenze abissali, semplificare le regole, meno sofisticazione e se poi un Verstappen rimonta dal fondo, sapremo che è più per merito della sua bravura (che c’è e non si discute) invece che del valore della sua monoposto. E’ questo che va reso al pubblico, che in tribuna non capisce se una macchina va 10 secondi più forte o più lenta, in compenso per fare i tempi da paura in qualifica, per quei 10 secondi le squadre spendono cifre folli. Con differenze che al traguardo non trovi nemmeno al Giro d’Italia coi tapponi dolomitici…

 

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