F.1 GP Monaco 2018, Ricciardo una pole che vale un mercato piloti

 

E’ una pole position che vale in ottica mercato piloti. Vedere come Ricciardo abbia conquistato con apparente facilità la pole nel principato davanti a Vettel (che si è preso un distacco di oltre 2 decimi), deve aver convinto Mr Red Bull, Matesichz, a confermarlo prima possibile e bloccarlo in squadra anche la prossima stagione. La telefonata è arrivata improvvisa mentre Ricciardo prendeva il trofeo Pirelli riservato alla Pole Position. Helmut Marko è arrivato e gli ha passato il telefono perché c’era il capo in linea. Non è un mistero che attorno a Ricciardo si muove il mercato piloti in prospettiva 2019 e la bozza di accordo con la Ferrari, ormai nota a tutti, pone l’australiano fra i più ricercati del mondiale.

 

Visto che il baby fenomeno Verstappen, andando a sbattere a cinque minuti dalla fine delle terze libere, ha vanificato una possibile prima fila tutta Red Bull, appare chiaro che da un lato abbiamo uno di talento che sbaglia spesso, un altro di talento che sbaglia poco. Quindi, meglio tenerselo in squadra piuttosto che farlo andare via. Ed ecco che la pole davanti alla Ferrari di Vettel appare importante. Per il futuro di Ricciardo, anche se la gara è altra cosa, ma anche per gli equilibri del mondiale. Perché se Vettel deve confrontarsi con un Ricciardo al fianco, i problemi psicologici potrebbero essere superiori ai vantaggi di avere due top drive in squadra. Se si parla di futuro, purtroppo, è perché questa F.1 appare scontata sotto molti aspetti. A Montecarlo il pilota fa la differenza, si diceva. Ebbene, Hamilton lo ha fatto ma non è andato oltre il terzo posto dietro a Vettel e di poco davanti a Raikkonen. Bottas che non è Hamilton, almeno su questa pista, non è andato molto lontano.

 

Come dire che Red Bull, Ferrari e Mercedes sono le tre forze in campo che possono giocarsela qui ma anche sulle altre piste. Ovvero da un tracciato permanente a uno cittadino, è sempre e solo la macchina a fare la differenza. Quindi nessuna lotteria, nessuna roulette, solo la fredda applicazione dei numeri e del carico aerodinamico. Lo avevamo predetto alla vigilia, si è verificato perfettamente. O siamo dei geni o è tutto scontato. Piuttosto, altri aspetti incombono su questa gara. L’affidabilità della Ferrari, perché al di là della prima fila e della possibilità di vincere la gara (Ricciardo in partenza sbaglia spesso…) è che le testate dei motori sembrano fragili, e le centraline sono al limite. Per cui oltre alle prestazioni da ritrovare, c’è ancora qualcosa da sistemare in sede e questo, in ottica campionato, è l’aspetto più importante.

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