F.1 Gp Austria perché Ferrari insegue ancora Mercedes

Una volta sono le gomme ribassate, un’altra la sfortuna, un’altra ancora vattelapesca. In ogni caso quando c’è da menare le mani le Mercedes sono sempre là davanti. Stavolta la pole l’ha segnata Bottas, che su questa pista si è sempre trovato bene anche con la Williams. Aver inflitto 19 millesimi ad Hamilton equivale a meno di un battito di ciglia e quindi un po’ la fortuna o un colpo di vento può aver determinato il risultato. Quello che si fatica a capire è come si fa su una pista da 1 minuto e zero tre secondi beccarsi 3 decimi di distacco. E’ quello accumulato da Vettel che sarebbe partito terzo a fianco di Raikkonen senza la penalizzazione di tre posti in griglia che lo hanno relegato al sesto posto, dietro a Grosjean e Verstappen…

 

Su un pistino come quello austriaco il distacco è abissale. In percentuale. Non parliamo poi di Red Bull e concorrenza varia che di decimi ne hanno presi molti di più. Vuol dire che se i valori visti in Austria restano così per le prossime gare, ci sarà da addormentarsi. Per fortuna Vettel parte dal lato pulito della pista e di solito scatta bene, importante che non combini casini come domenica scorsa in Francia, in cui le due Mercedes erano ancora davanti e alla prima curva ne era avanzata solo una…I tedeschi hanno messo mano alla macchina in maniera massiccia, hanno copiato da McLaren, Red Bull e Ferrari, introdotto concetti già visti quando fino a poco tempo fa erano loro a dettare legge. Ovvero, l’impressione è che lo sviluppo della serie di monoposto che dal 2014 ad oggi ha dominato, sia arrivato a un punto morto e che per progredire si deve imboccare strade già viste dai rivali.

 

Se non hanno paura di copiare è perché hanno visto dei vantaggi e quindi hanno messo mano a modifiche sostanziali che, dai primi giri visti, si sono rivelate giuste. C’è poi il capitolo motori, a quanto pare non proprio felice visto che le unità nuove più potenti non si vedono ancora e quelle che hanno dimostrano una preoccupante fragilità, dalle perdite di acqua ad altro ancora. Eppure sono ancora lì davanti, anche se Ferrari ha lavorato bene, ha un buon motore ma non si schioda da quella posizione. “Io avrei potuto fare di più senza un errore nel primo tentativo – ha detto Vettel – poi ho preferito concentrarmi sul giro”.

 

E fin qui ci sta, ma resta che su una pista da 63 secondi ci siano tre decimi di distacco. Ovvero gli stessi che in Francia la Ferrari aveva beccato nel primo settore,fatto di 22 secondi. Quindi un miglioramento c’è stato ma in realtà le cose non sono cambiate molto. Per fortuna si vede qualcosa di buono subito dietro. Red Bull in casa ha deluso, ma guarda caso dal momento in cui ha annunciato di passare a Honda sono cominciati i guai coi Renault. L’anno scorso con Toro Rosso fu la stessa cosa. In F.1 succede e non è uno scandalo. Basta adeguarsi. In compenso la Haas con Grosjean e Magnussen si dimostra la vera quarta forza del mondiale, con prestazioni di alto livello per un team made in Parma che ha avuto sfortuna e problemi, al punto che in classifica generale le mancano almeno una quarantina di punti. Sperando che in Austria sia finita la sfortuna e si possa lottare per le posizioni che contano, perché il passo è proprio vicino al podio e in alcuni tratti meglio di Red Bull.

 

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