F.1 Gp Austria, chi è il pilota che affronta…di petto le ragazze?

 

Un pilota che affronta i problemi…di petto

C’è in circolazione un ex pilota, che bazzica abitualmente il paddock, che ha uno strano metro di giudizio nel portare avanti i contatti. Infatti, molto interessato al fascino femminile, nel paddock ha monitorato tutte le ragazze presenti e quelle che vanno dalla terza misura in su godono della sua attenzione. A quanto pare qualcuna cede al fascino dell’ex campione, che ha mostrato una particolare propensione anche se, a prima vista, non gli daresti quattro soldi. Anzi, ha pure ricordato come, alla vigilia di un GP di Germania, nella propria ospitalità abbia ceduto a una intervista di una giornalista tedesca. Che per il caldo aveva tolto il pullover scoprendo un…promontorio di alto livello. Ebbene, a quanto pare l’intervista è finita in modo bollente (oltre 45 minuti di attesa per la troupe in attesa all’esterno), lei fu piuttosto soddisfatta del risultato raggiunto e lui in qualifica si beccò due secondi dal compagno di squadra, uscendo pure di pista in gara. Insomma, una gara da dimenticare da un lato, rimasta negli annali dall’altra…

 

Red Bull Ring celebra con l’errore

 

Fra i vari trofei e monoposto esposte nell’ingresso principale della sala stampa, nonchè tribuna centrale, ci sono delle chicche di primo piano. Dal retrotreno della Str04 alle monoposto di Webber e Vettel campioni del mondo, la Honda di Marquez, ma anche la coppa del 1977 vinta da Alan Jones, prima vittoria dell’australiano. Proprio su questo trofeo, che riporta la targa col nome del vincitore, complice la fretta del dopo gara, ha un errore: il nome del pilota infatti è stato scritto in modo sbagliato. Alen Jones invece di Alan. Sarà per questo che la coppa è rimasta in Austria invece che prendere la via dell’Australia? Per la cronaca quella gara avrebbe potuto vincerla Merzario con la Shadow gemella, ma un problema al cambio bloccò il sogno di Arturo che ancora oggi la rimpiange. Infatti fra pioggia, uscite di pista e cambi gomme anticipati o sbagliati, la gara fu da ricordare per i continui colpi di scena. Ah, Lauda arrivò secondo con la Ferrari…

 

 

Pazza idea… qualcuno vorrebbe appiedare…

Circola di tutto e di più nel paddock, non ultima una voce incontrollata su un pilota che potrebbe essere appiedato a partire dal GP del Belgio perché non soddisfa gli standard richiesti. La colpa del…tizio sarebbe quella di lamentarsi ogni tanto (per giunta non lo fa nemmeno in pubblico) e visto che qualcuno ha fretta di mostrare quanto è bravo, è circolata la storiella. Per ora nessuna conferma (figurarsi) ma il fatto che si siano mossi dei pezzi grossi di sponsor, che alcuni emissari facciano avanti e indietro verso il motor home del presunto sostituto, che ci siano mezze voci e reazioni eccessive, fa capire come le prossime gare siano determinanti. Se il mondiale prende una certa piega, se qualcuno si lamenta, se…troppi se per essere considerati, ma intanto circola, la voce circola…

 

Mercedes fa la furbetta

Gli specchietti retrovisori posizionati in un certo modo, chiaramente copiati dalla Red Bull ma con un principio simile a quelli vietati alla Ferrari, il dubbio che in Mercedes facciano i furbetti è molto forte. Anzi al punto che velatamente da Maranello fanno anche capire dove non rispettino la norma. Peccato che i commissari tecnici abbiano dato l’ok (lo diedero anche alla Ferrari in Spagna) non vuol dire nulla. Intanto si prende atto della situazione, poi vediamo se l’estate porta consiglio o divorzi.

 

Katayama dalla F.1 alle biciclette

Quando correva in F.1 era un pozzo di simpatia, andava anche forte e con la Minardi ottenne dei buoni risultati. Poi Ukyo Katayama ha lasciato la F.1, ha combattuto una malattia, ha perso una sorella per cancro e ha deciso di dedicare la sua vita a imprese varie per ricordarla. Suo è ancora il record di scalata dell’Everest senza respiratore, sua è la squadra ciclistica professionistica Katayama che rappresenta il Giappone in alcune gare internazionali, escluso il giro di Francia, ma in medio Oriente è protagonista. Ogni tanto fa il telecronista alla TV Giapponese Fuji e ricorda sempre la simpatia dei giorni andati. Davvero un bel personaggio, simpatico e poliedrico, uno che manca alla F.1 di oggi.

 

Simulatori, è sfida fra giornalisti

Una volta era il kart il teatro di sfide impossibili a colpi di ruotate (e ferite varie) fra alcuni giornalisti della F.1. Adesso, complice il diffondersi dei simulatori (la McLaren ne ha uno Sparco nella propria ospitalità) in Austria la Red Bull ne ha portati quattro su cui si sono alternati in sfide roventi alcuni colleghi, con tanto di modifiche di assetto e prove libere. Risultato? A prove iniziate nessuno si è schiodato dalla posizione, come dire che le vere F.1 sono meno interessanti di quelle simulate.

automoto.it

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